Capitolo 33

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"Chi era Mar?" Mi chiede Chris.

"Il manager di Harry, mi vuole vedere fra un'ora" dico ancora confusa.

"Che vuole da te?"

"Secondo te?" Chiedo ironica. Vorrà parlare della mia relazione con Harry, vorrà conoscermi, farà domande, anche scomode. Come ha avuto il mio numero?

"Chris mi accompagneresti a casa?" Devo cambiarmi, non posso andare all'incontro con le scarpe sporche di sabbia e vestita così.

"Ok, andiamo"

Dopo poco sto salendo le scale, quando cerco le chiavi di casa davanti alla porta sento baccano. Entro e vedo mio fratello, Alli e Gino che guardano un film in salone.

"Vi divertite?" Chiedo io e loro annuiscono.

"Questo film è troppo divertente" dice Alice con le lacrime agli occhi.

Gino mi si avvicina e io gli faccio segno di seguirmi in camera.

"Sembri più tranquilla" dice.

"Chris mi ha detto di Sam e Johnny, era questo che avresti dovuto dirmi?" Dico fredda.

"Voleva farlo Chris, lui sa prenderti meglio" dice con la testa bassa mentre io sto scegliendo un cambio.

"A proposito di Chris... Ha provato a baciarmi ancora" sospiro.

"Davvero?"

"Non è successo però, il mio cellulare mi ha fermata in tempo"

"Ci saresti stata?" Mi chiede.

Bella domanda, avrei ricambiato il bacio? Volevo baciarlo? Sento un'attrazione fisica verso di lui fortissima.

"Non lo so" mento, perché comunque avrei potuto allontanarmi e fermarlo ma se il cellulare non ci avesse fermati io non l'avrei fatto.

"Dove vai?" Mi chiede notando i vestiti che stavo scegliendo.

"Il manager di Harry mi ha chiesto di incontrarci, a sua insaputa, sai cosa significa?"

Lui mi guarda triste e poi mi abbraccia.

"Su, sei forte, ce la farai" mi dice nell'abbraccio.

"Questa volta no, non quando si parla di lui, è come se fossi diversa, è come se tutto d'un tratto avessi emozioni diverse. Emozioni più forti, vere." Gino non aggiunge niente, mi lascia preparare e poi mi accompagna al bar dove mi aspettava quello che, se non sbaglio, Harry ha chiamato Paul.

È seduto ad un tavolino sotto i portici e indossa giacca e cravatta, io sembro una scolaretta con i miei pantaloni neri, il top bianco a pois e le ballerine.

"Buon pomeriggio signorina"

"Mi chiami semplicemente Mar o Martina se preferisce"

"Come vuoi, Martina" mi fa un sorriso che per chi ci guarda senza sapere chi siamo sembrerebbe amichevole ma a me ricordano tanto i sorrisi che Logan porge a me e a Chris. Malefici.

"Veniamo al punto" taglia corto "sono qui per sapere di te, solo qualche semplice domanda a cui dovrai rispondere con tranquillità e onestà, capito?" Annuisco.

"Bene, cominciamo, quanti anni hai?"

"Sedici" rispondo scocciata, sapevo sarebbe stata una delle prime domande e la differenza di età fra me ed Harry la odio.

"Oh beh.." È stupito.

"Si lo so, non sembra, prosegua" dico infastidita.

"Quindi va a scuola"

"Frequento l'istituto alberghiero"

"E come va a scuola?"

Sono tentata di rispondere "di merda", oppure, "seduta sul sellino posteriore della moto sportiva di mio cugino" ma lascio stare, comunque so che Harry avrebbe riso.

"Me la cavo, in cucina e con le lingue eccello"

"Ok" appunta qualcosa sul suo ipad "che tipo di compagnie frequenta?"

Cosa? Vuole davvero saperlo?

Mio cugino e il miei migliori amici sono i peggiori tipi che potrai incontrare nel mio quartiere e ultimamente sono entrata nel giro delle corse clandestine!

"Le compagnie sono superflue, sta a te decidere se lasciarti trascinare o no" rispondo con diplomazia. Sono fiera di me.

"Cosa dovrei dedurre da questo?"

"Che ho la testa molto dura e buoni principi signor manager della Modest!"

"Bene" appunta quello che ho detto "famiglia?"

"Sono italiana di nascita, mi sono trasferita a Londra all'età di otto anni, i miei genitori hanno un ristorante famoso e ho un fratello più piccolo" rispondo secca.

"Come ha conosciuto Harry?" Troppo intima come cosa, inspiro a fondo e cerco di dare meno dettagli possibili.

"I ragazzi sono venuti al ristorante una sera e io aiutavo i miei genitori in sala, lui mi ha chiesto di uscire" mi guarda fisso negli occhi.

"Crede che non sia vero?" Deduco questo dal suo sguardo di sfida.

"Tu credi di convincermi?"

"Faccia come le pare, è la verità e tutti e cinque loro possono testimoniare"

"D'accordo. Hai avuto altre storie prima?"

"Esiste qualcosa chiamata privacy" dico acida.

"Rispondi" alza lo sguardo dall'ipad

"Se non volessi?" Punto le mani sul tavolino.

"Puoi scordarti Harry" dice lo stronzo e io comincio a sudare freddo. Perdere Harry? Per niente al mondo.

Appoggio piano la spalla alla sedia e rispondo con tranquillità

"Harry è il primo"

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