Capitolo 35

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La leggera pioggia di Londra rende la mia testa ancora più pesante e i lampioni che scorrono riflessi sul finestrino del taxi mi fanno venire sonno. Sono solo le 10 di sera ma sono stanchissima. È stata una giornata lunga e non finisce qui perché, una volta tornata a casa, mi toccherà fare i conti con i miei tempestosi pensieri.

Scendo dal taxi che aveva già pagato Harry e lentamente salgo le scale di casa. Una volta dentro butto la borsetta e la giacca sulla poltroncina all'ingresso e mi chiudo in bagno accendendo la luce dello specchio. Guardo il mio viso stanco. Una ragazza di appena 16 anni che passa tutto questo. Le palpebre pesanti spiegano quanto io sia stanca e il trucco sbavato esprime il mio stato interiore. Lego i capelli, lavo via il trucco e metto qualcosa di comodo per dormire. Quando torno sotto le coperte continuo a pensare a tutto quello che è successo oggi. Come dovrei comportarmi con Sarah? E col manager che faccio? Chris che mi dice certe cose poi....

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"Buongiorno raggio di sole" mi deride Frankie.

"Vaffanculo" ridiamo.

"Hai fatto tardi?" Mi chiede dopo che si è seduta affianco a me.

"Mh no ma ero molto stanca e non ho dormito bene"

"Troppi pensieri?"

Mi ha capita all'istante. Annuisco debolmente.

"Anche io sai... Pensavo soprattutto a Sarah"

"Già, tu l'hai sentita?" Le chiedo io. Lei scuote la testa.

Poi arriva il professore di fisica e facciamo finta di seguire anche se io sto più che altro disegnando cose senza senso sul quaderno.

Raccontami di Chris

Mi scrive sul banco la mia amica.

Niente che già non sapessimo, spero che abbia capito sta volta però.

Le rispondo ma lei fa una faccia strana.

Lo conosci bene Chris...

La guardo confusa, che vuole dire?

È testardo, è già successo altre volte e no, non ha capito neanche sta volta. Non sono l'unica a pensare che sia strano questo suo comportamento.

Lo so benissimo, anche a me sembrava strano che andasse d'accordo con Harry.

Passano le lezioni della mattina e finalmente arriva l'ultima ora di educazione fisica. Mentre i miei compagni sono impegnati fra ping pong e basket io ne approfitto per passeggiare nel cortile posteriore e schiarirmi le idee. Mi siedo su una panchina del piccolo campo di calcio che c'è fuori, esco il telefono dalla tasca della felpa e chiamo Harry.

Primo squillo.

Ha detto che stamattina avevano un impegno quindi non lo sveglierò.

Secondo squillo.

E se non potesse parlare e adesso lo sto disturbando?

Terzo squillo.

Ieri sera era abbastanza arrabbiato dopo che gli ho detto della mia "chiacchierata" con il suo manager e lui ha dato di matto perché non mi voleva in quella parte di sé che lui chiama "un casino di vita".

Quarto squillo.

Sto per sospirare sconfitta quando la voce di Harry si fa sentire.

"Hey" mi dice. Sembra strano, la sua voce è più roca del solito e bassa.

"Hey, scusa se ti ho disturbato, volevo solo sentirti, come stai?" Dico innocente e con voce dolce.

"Ehm, ok, qui tutto bene, sono con i ragazzi in uno studio, stiamo facendo delle interviste, possiamo sentirci più tardi?" Dice frettolosamente lasciandomi spiazzata.

"Sì, tranquillo, vai, ci sentiamo per messaggi allora" sa che sono a scuola e che non potrei parlare a telefono.

"Tu stai bene?" Chiede poi rendendosi conto della mia voce flebile.

"Sì certo" provo a mentire "ora vai tranquillo, ciao amore"

"Ciao piccola" sussurra dolcemente e poi chiude.

Non dovevo chiamarlo, era occupato, era evidente e io mi sono intromessa.

Poggio la testa contro il muretto che contorna il cortile posteriore dove spesso facciamo attività sportive. Giro il telefono fra le mani e il mio sguardo si posa sul muro al di là della recinzione della scuola.

Un graffito che io e Chris abbiamo fatto questa estate quando io a malapena sapevo come tenere in mano la bomboletta.

FLASHBACK

"No Mar, non così vicino, poi scola tutto il colore" Chris mi afferra il braccio e me lo fa allontanare leggermente dalla parete.

"Scusa, ancora non sono molto pratica" mi sono giustificata ridendo.

"Ma con tanti posti dovevamo farlo proprio qui?" Mi riferisco al disegno "insomma proprio dietro a scuola durante l'estate? Non mi va di venirci anche durante le vacanze" ridiamo.

"Sta venendo bene però, è perfetto qui" scruta con i suoi occhi cristallini il disegno che, secondo me, non è un granché.

"Faccio schifo Chris, soprattutto rispetto a te" lui è davvero bravissimo, sia coi graffiti che con i disegni e da quando frequenta il liceo artistico è solo migliorato.

"Smettila, io lo faccio da un po', è solo questione di pratica, ho visto i tuoi disegni, devi solo prendere confidenza con la bomboletta baby" mi abbraccia da dietro mentre io coloro il disegno di un blu elettrico. Poggia il mento sulla mia spalla e canticchia qualcosa che poi capisco.

"But that's alright because I like the way it hurts" la sua voce è delicata e intonata, quasi delizia i miei timpani.

"I love the way you lie"  concludo la canzone mettendo poi il tappo alla bomboletta.

"La nostra canzone" dico quando mi giro. I suoi occhi mi guardano brillanti, pieni di vita, energia.

"Sono contento che te ne ricordi" mi passa lo zaino sorridente poi si passa una mano nei capelli sempre più biondi a causa del forte sole estivo.

"Come posso scordarlo? Sei il mio Eminem"

"E tu la mia Rihanna" uno con le braccia poggiate sull'altro cominciamo a camminare per le vie, lui fischietta. Sarà un'estate interessante.

FINE FLASHBACK

Quanto vorrei tornare indietro nel tempo, quest'estate non avevo il terrore di incontrare Logan, non avevo i problemi che ho con Sarah e non conoscevo Harry.

Il mio unico problema era il sentimento ancora nascosto per Rob che stava cominciando a separarci e avevo paura che Chris avrebbe preso le mie parti rinunciando a lui come gli altri. Che poi è quel che è successo.

A: Chris :)

Vieni a prendermi all'uscita? Facciamo un graffito? xx

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