Capitolo 3

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Ed eccomi qui, un'altra volta che cammino per Londra nelle mie Converse rosse e felpa alle sei di pomeriggio per raggiungere il ristorante. Cammino? Ok, in realtà sto correndo, sono molto in ritardo e Alli mi avrà mandato mille messaggi..

Che cavolo vuole?

Eccomi, il ristorante italiano di famiglia. L'imponente insegna dà il benvenuto: Perfidus!

Non appena apro la porta sento tutti gli occhi addosso come quando sei in ritardo a scuola, solo che gli occhi che ho di fronte mi fanno più paura di quelli dei prof... Mio padre e mio zio! Merda.... E Gino se la ride capito?

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"Insomma dov'eri finita?"

Alice è praticamente mia sorella per me ma a volte sembra mia madre...

"Alli già mi hanno sgridata, non ho bisogno che anche tu lo faccia, ragazzina, e.. Cavolo! 16 messaggi solo da te! Immagino stessi per morire" scherzo riemettendo il telefono a posto.

"Dai scema non ti tormento mai di messaggi se non per una buona ragione lo sai" mi spinge per una spalla ma nemmeno mi smuove, piccola com'è.

"Allora sentiamo, che cosa è successo? Un asteroide caduto sulla Terra? Oppure hai visto Justin Timberlake? hahahah-

"Anche meglio Martina: i One Direction. Hanno prenotato un tavolo per stasera!" il mio cuore per un istante si è fermato.

"Sì certo hahahaha" sta scherzando dai...

"Non mi credi?" mi guarda infastidita, ha solo 13 anni ma sa essere davvero forte di carattere, insomma è cresciuta con me e suo fratello.

"Gino dimmi che scherza" dico a suo fratello quando esco col cambio addosso per prendere una Fanta al bar dove sta di solito lui.

"Assolutamente no. Guarda." mi passa l'agenda dove prenotiamo i tavoli e vedo che il migliore è stato assegnato proprio a loro, è un tavolo che teniamo per persone importanti.

"Beh, alla fine non capisco il problema, sono cinque amici che vengono a mangiarsi una pizza" alla fine mezza Londra se non tutta ci conosce, nessuna pizza è buona come la nostra, non sono le prime celebrità a venire qui.

Alice, Gino e mio fratello, che si era appena aggiunto alla conversazione, mi guardano male.

"Tu sei tutta al contrario" aggiunge Andrew mentre io sorrido.

"Ragazzi che fate lì seduti a parlare? Gino e Mar a lavoro e voi due andate da un'altra parte, non state in mezzo ai piedi!" mia zia è molto nervosa e parla in continuazione con mamma, loro si occupano della parte amministrativa e finanziaria del locale quindi la responsabilità è loro.

"Seratina tranquilla direi..." scherzo quando io e mio cugino rimaniamo soli.

"Ma hai visto che tutti sono agitati mentre tu te ne freghi? Sai tuo fratello non ha tutti i torti, sei al contrario!" rido mentre piego i tovaglioli dei primi tavoli, Gino e suo padre stanno preparando i tavoli nel fondo della stanza.

Ad un certo punto la porta principale si apre facendo suonare il campanello messo vicino allo stipite.

"Spiacente ma siamo ancora chiusi, dovrete aspettare una mezz'oretta" dico senza alzare lo sguardo dal mio lavoro.

"Beh, direi che si può fare un'eccezione per noi vero?" una voce Profonda e maschile mi fa girare.

All'inizio avrei voluto mandare via quel montato ma appena mi giro la prima cosa che vedo sono i suoi occhi.

Verde.

Di una tonalità inspiegabile. E' più che verde smeraldo come tutti dicono, meglio di un verde limpido. Non sembrano particolarmente allegri, ma neanche tristi. sono tranquilli, in pace, sono infiniti.

Ecco, sono di un verde infinito.

"Vi porto al vostro tavolo allora" mi schiarisco la voce e dico solo questo mentre sono ancora persa negli occhi di Harry che non la smettono di fissarmi, anche quando non lo vedo li sento. Il mio umore era cambiato del tutto nel giro di mezzo secondo, mi ha del tutto sconvolta.

Tutti li accolgono calorosamente e i ragazzi si siedono. Alice ovviamente non si fa sfuggire l'occasione di farsi delle foto con loro mentre io e Zio Francesco litighiamo su chi debba servirli.

"No zio scordatelo! Mi vergogno troppo! Poi il ristorante non è mica mio!" mi sono ricreduta, mi è bastato lo sguardo di Harry addosso per mettermi a disagio.

"Mar io sono troppo occupato in cucina e Gino è al bar e sta ancora aggiustando i tavoli, ci sei solo tu per adesso" sbuffo, mi guardo un ultima volta allo specchio nel bagno, mi aggiusto qualche ciocca ribelle che esce dalla mia coda, mi stendo la camicia bianca con le mani ed esco finalmente dopo un respiro profondo.

Con un sorriso nervoso mi avvicino a loro e incontro per primo il sorriso furbo di Zayn. Cazzo quanto è bello. Ok Mar, concentrata.

Sono lì a parlare tranquilli e non sembrano essersi accorti di me tranne quando Zayn si schiarisce la gola e fa cenno ai ragazzi con la testa nella mia direzione. Forse sono ancora imbambolata. 

Voglio sotterrarmi.

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