Capitolo 2.

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La mattina seguente Louis si svegliò con un leggero mal di testa che andò via presto, grazie al suo tè caldo.

Una doccia veloce, il miglior completo, la sua camicia preferita e un po' di profumo.

Salì sulla sua Range Rover e si recò al suo nuovo lavoro, che in realtà era quello di prima, solo in una nuova scuola.

Scese nel parcheggio sotterraneo, dove il custode del liceo gli aveva già preparato il posto auto personale.

"Professor Tomlinson, la stavamo aspettando" gli disse dopo averlo accompagnato all'ascensore interno che lo portava dritto al primo piano, accanto all'ingresso dell'Istituto.

Wow. Pensò.

Quella scuola era un castello, ragazzi in divisa che aspettavano la campanella che li richiamava nelle proprie aule, professori cordiali e formali, ogni incontro un sorriso.

Una signora non molto giovane, ma nemmeno tanto anziana, si avvicinò a lui con un contagioso sorriso.

"Louis William Tomlinson?" gli chiese.

"Si, sono io" rispose con un sorriso.

"Benvenuto alla Claude Monet, sono sicura che lei è quello giusto per questa scuola, venga nel mio ufficio, le assegno la classe e gli orari delle sue lezioni"

"Immagino che lei è la preside, giusto?"

"Immagina bene, avremo modo per le presentazioni, in ogni caso ora le basta sapere che supervisiono questo istituto e che per lei io sono semplicemente Preside Garaud"

Louis annuì entrando nel suo ufficio, spalancò gli occhi quando un mezzo busto di Claude Monet gli si presentò alla sua destra.

"In fondo, l'istituto ha il suo nome, è il minimo che ci sia anche lui" disse la signora Garaud.

"Indubbiamente" sorrise lui.

La preside lo fece accomodare e dopo aver controllato una sfilza si documenti, trovò ciò che cercava, l'orario delle lezioni e la classe assegnata a Louis.

"Ecco a lei, professor Tomlinson, benvenuto a bordo e auguri per tutto. Sappia che mi aspetto molto da lei, ha un curriculum d'oro ed il preside della scuola in cui lavorava precedentemente mi ha parlato benissimo di lei"

"Non la deluderò preside Garaud"

Le strinse la mano cordialmente dopo essere stato congedato ed uscì dall'ufficio.

Guardò tra le sue mani, diede una rapida occhiata alla mappa che segnava la classe 4C e si avviò verso di essa, si trovava al terzo piano così decise di prendere l'ascensore, al suo interno c'era già qualcuno intento a svogliare il programma da spiegare agli alunni.

"Salve, è nuovo qui?" gli chiese non appena lo vide mettere piede nell'ascensore

"Louis Tomlinson, il nuovo insegnante di italiano e letteratura inglese" disse porgendo la mano al collega

"Léon, piacere, semplice bidello. Quindi lei è il professore che tutti attendono con ansia" rise

"A quanto pare si, sono proprio io"

"Bene, allora questo è il programma giusto, stavo venendo a consegnarlo proprio a lei, nella sua nuova classe" sorrise l'uomo accanto a lui, il quale si offrì di accompagnarlo fino alla porta della 4C.

Una volta arrivato, attese il suono della campanella per dare spazio al collega di uscire e di far prendere un po' di aria ai ragazzi, ma quello che vide lo spiazzò completamente.
Il collega uscì dall'aula e gli diede una pacca sulla spalla amichevole e gli diede il benvenuto.
I ragazzi non si mossero dalle proprie siede e sui banchi avevano già il libro di letteratura inglese aperto alla pagina indicata sul programma.

𝙁𝙧𝙤𝙢 𝙋𝙖𝙧𝙞𝙨 𝙏𝙤 𝙍𝙤𝙢𝙚!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora