Capitolo 10.

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"Buongiorno, Lou" disse Harry accarezzandolo, ancora non si era reso conto che fosse tutto reale, Louis era lì accanto a lui, quel ragazzo conosciuto per caso che aveva fatto breccia nel suo cuore, inaspettatamente.

"Hmm ancora altri cinque minuti" rispose lui con la bocca ancora impastata dal sonno.

"Va bene, vado a prendere la colazione allora"

Harry fece per alzarsi ma venne bloccato dalla forte presa di Louis, che gli strinse il polso.

"Non ho detto che puoi andare" disse poi tirandolo, facendolo cadere a peso morto accanto a lui.

"Okay nano" rise Harry, perché si, Louis era decisamente un nano nei suoi confronti.

"Ehi! Sei tu il nano qui" disse facendo il finto offeso Louis.

"Oh andiamo Lou, sono almeno 15 cm più alto di te" disse Harry poggiando la testa nell'incavo del suo collo, lasciando di tanto in tanto qualche bacio.

"Non mi aiuti così" sussurrò Louis trattenendo un gemito.

"So che lo vuoi anche tu" disse Harry respirandogli nell'orecchio.

"Cazzo" Louis lo prese per i polsi e gli si mise a cavalcioni. Si accorse di un principio di erezione tra le gambe del riccio e con un sorriso ammiccante si abbassò per baciarlo, dolcemente, passando dalle labbra alla mandibola, dalla mandibola al collo, dal collo al lobo dell'orecchio e così via, facendo poi lo stesso percorso al contrario.

"L-Lou" sussurrò Harry mordendosi le labbra

"Cosa" sorrise l'altro.

"Sei uno stronzo" disse sorridendo e lasciando che l'altro continuasse quella dolce tortura.

Louis si fermò per perdersi qualche istante nei suoi occhi, quel verde smeraldo che brillava sempre di più, di felicità e di desiderio.

"Non sai quante volte ho sognato questo momento" disse ricominciando a baciarlo, questa volta con meno dolcezza.

"Hai sognato altro?" chiese il riccio consapevole della risposta.

Louis annuì senza staccare le labbra dal corpo di Harry, soffermandosi sul collo, dove lasciò un segno abbastanza evidente.

"Cazzo Lou" esclamò Harry, sia dal dolore sia dal piacere.

Mentre i due si scambiavano baci e carezze, Marco bussò alla porta della stanza di Harry.

"Che c'è?" Chiese Harry abbastanza scazzato.

"Io porto Liam a fare un giro per il centro, a dopo" rispose soltanto, e senza aspettare una risposta se ne andò.

**

"Quindi siamo completamente soli" ammiccò Louis.

"Fanculo, volevo fare le cose per grado ma tu non mi aiuti" disse Harry prendendo Louis per i fianchi e sedendolo sulla scrivania.

"Non esiste gradualità ora Harry" Louis riprese il comando trascinando nuovamente Harry in camera da letto e facendolo sedere sul letto, rimettendosi a cavalcioni su di lui.

"Cosa vuoi fare? Ecco perché i- Louis lo baciò cominciando a togliergli i vestiti - oh diamine, fai ciò che ti pare" disse lui rilassandosi completamente sul letto.

A quelle parole gli occhi di Louis brillarono, il suo sorrisetto sghembo si fece spazio sul volto. Senza ulteriori attese, percorse tutto il suo petto con le labbra, fino a scendere sullo stomaco, baciando la farfalla tatuata in ogni sua linea, finito con la farfalla scese ancora più giù.

𝙁𝙧𝙤𝙢 𝙋𝙖𝙧𝙞𝙨 𝙏𝙤 𝙍𝙤𝙢𝙚!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora