CHAPTER 3: THE KISS

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"Perché dovrebbe mentirmi?" pensò Undi.

Poi la conversazione degenerò quando il professore entrò in aula.

- Silenzio in classe - disse ad alta voce l'insegnante, come se fosse un giudice in un tribunale.

E fu allora che Eleven vide il braccio di Luna.

Si era tirata su la manica fino al polso per prendere in mano la penna, e 11 aveva intravisto il tatuaggio. L'inconfondibile tatuaggio in nero sul polso. 012.

- Scusa, potresti farmi vedere un attimo il tuo polso? Per favore - chiese.

La ragazza sbiancò, ma stranamente rispose con il suo tono calmo e pacato che aveva assunto da quel giorno:

- Certo, per quale motivo? - e le mostrò tutto il braccio, sia destro che sinistro, e niente. Solo pelle rosa.


"Tu non hai visto niente. Tu non hai visto niente. Probabilmente te lo sei immaginato. Tu non hai visto niente" continuava a ripetersi in testa Eleven. Stava tornando a casa. E di nuovo, aveva parlato al posto di pensare.

- Cosa? Cosa hai visto? - domandò Will.

- Niente - disse 11 con il tono di chi ha qualcosa da nascondere.

Will le lanciò uno sguardo da dimmelo che fai meglio, e Eleven cedette:

- Non ne sono certa, però credo di aver visto un'altra, un'altra... un'altra me. Aveva il tatuaggio Will! Aveva il tatuaggio! -.

- Oh - rispose. Undi sapeva che il ragazzo, per quanto gentile, non le credeva. avrebbe dovuto insistere, ma non lo fece. Tornò a casa in silenzio.

Aspettò intensamente la notte, per rivedere suo padre nel vuoto. Fece la brava ragazza per tutto il giorno, e finalmente la sera arrivò. Si coricò presto, dicendo di avere sonno. Si addormentò dopo pochissimo tempo e sentì quella pressione sulla testa, quella cosa, quell'ombra continuava ad andare verso il suo obiettivo. A 11 però, non interessava granchè, lei voleva sapere di suo padre, era assetata di curiosità. Anche egoista. Come la notte precedente, Eleven si ritrovò nel cerchio del sogno coperto da un sottile strato d'acqua. Stavolta era diverso. Brenner non c'era, solo un ragazzo. E un'altra ragazza bionda con gli occhi azzurri. Sembrava lei all'incontrario. Aguzzò un attimo la vista: il ragazzo era Mike!

- Mike! Mike! - urlò 11, ma nessuna risposta - Mike! Mi senti? -.

Poi Micheal e la sconosciuta si avvicinarono. Le due facce si avvicinarono. Le due bocche si toccarono. Iniziarono a baciarsi e non si staccavano più. Lingua contro lingua.

- No! No Mike! NO! - gridava Eleven - No Mike non puoi farmi questo! NO! MIKE! -. Undi urlava con tutto il suo cuore queste parole, mentre piangeva. Rimase lì fino a che il cerchio del sogno svanì e lei si svegliò. Era in lacrime. Tutti il cuscino era fradicio dai pianti versati. Sembrava un mare.

- No, Mike, non puoi tradirmi... - sussurrò. Ma lei era forte. Avevano fatto degli esperimenti su di lei. Avevano quasi ucciso sua madre. Ma lei era forte. Era fuggita, e poi era tornata da suo padre per vendicarsi. E ora, come fatto in passato, sarebbe tornato da Mike per vendicarsi.

Si alzò che era notte fonda, con la coda dell'occhio guardò l'ora: le due e mezza. Adesso non si sentiva più debole come prima. Adesso era irata. Ancora in pigiama sollevò le sue coperte azzurro chiaro e le scaraventò in un angolo. Aprì la finestra, e Eleven saltò dal secondo piano. Non atterrò bene. Ma non gli importava. L'unica cosa che c'era nella testa di 11 era quel bacio tra Mike e la bionda.


"Come è possibile? Mike non lo avrebbe mai fatto! Mike era l'unica cosa a cui pensavo, ed evidentemente a lui non fregava niente di me" pensò Undi. Le vennero qualche lacrima agli occhi, ma non avrebbe pianto. Lei era forte. Era la ragazza sopravvissuta agli esperimenti. La luce della sua casa dietro di lei si accese, era Joyce:

- Eleven! Eleven torna qui! - gridò, e corse giù dalle scale per arrivare a prendere la ragazza.

Undi aprì bocca, ma non disse niente. A Will scivolò una lacrima giù per la guancia rosea.

Eleven continuò a camminare e si fermò per riposare quando erano all'incirca le tre di notte.

Si sistemò su quello che un tempo doveva essere un fuoco da campo, e dormì. Si svegliò che era l'alba, il sole era tinto di rosso e una vampata di luce le coprì gli occhi. Una sirena della polizia cominciò a risuonare in lontananza.

"Cavolo! Deve essere stata Joyce" pensò Eleven e iniziò a correre, ma un agente le si stagliò davanti.

- Io sono innocente - gridò 11.

- Ehi! Chi ha parlato? - rispose il poliziotto. Non la vedeva. Scrutò il panorama, e chiamò i suoi compagni. Nessuno la vedeva. Approfittò del fatto e sgattaiolò via. Aveva ripreso il suo cammino già da quattro o cinque ore, aveva, quando avvistò una grotta. Aveva fame, non sapeva dove fosse, né se era vicina a un centro urbano. Sapeva che quella grotta sarebbe stata il suo rifugio per la notte. Si appostò al suo interno e si accucciò più stretta possibile. Inoltre, aveva freddo. Tanto freddo. Si addormentò subito dopo essersi coricata. Un po' le mancavano le coperte azzurro chiaro di casa Byers.

Di nuovo. L'ombra che si faceva strada verso la città. Poi ecco il vuoto. Niente Mike, nessuna sconosciuta. Neanche Brenner. Solo... solo una ragazza, sdraiata per terra sullo strato d'acqua. La ragazza le ricordava qualcuno, lei. La ragazza era lei. Eleven stava dormendo. Vedeva lei come era nella realtà. Ora si vedeva agitarsi, contorcersi nel sonno. Delle nuove figure le si stavano avvicinando. In testa al gruppo c'era un'altra ragazza. Che conosceva bene: Luna. Undi avrebbe voluto svegliarsi, ma non ci riusciva. Infine, come non si sa, 11 si ritrovò nella vita reale. Respirava a fatica. Avrebbe voluto rilassarsi, ma le figure che aveva visto nel vuoto, erano reali. Luna era diversa però, non sembrava la Luna timida che Eleven aveva conosciuto a scuola. Sembrava che si considerasse superiore. Aveva il gomito destro appoggiato al braccio sinistro, che era piegato a 90°. La mano destra era appoggiata alla bocca, e le unghie erano accuratamente spuntate dalle mordicchiate. La scrutava dall'alto con un sorrisetto odioso.

- Prendetela - disse Luna, come se non avesse neanche voglia di parlare perché costava troppa fatica.

E i suoi scagnozzi catturano 11 intrappolandola in un sacco.


SPAZIO SCRITTORE

Buonsalve lettori di Wattpad, questo capitolo è corto ma sarà uno dei più drammatici di tutta la storia, spero vi sia piaciuto come è piaciuto a me scriverlo. So che molti speravano nella ship Mileven, ma non disperatevi, arriverà anche il suo momento!

King_Baruf

Stranger Things 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora