Stranger Things 4

CHAPTER 11: HAWKINS IS OUR HOME (part 1)

Chicago Heights era uno dei quartieri più malfamati di tutta la città. La compagnia lo aveva raggiunto da pochissimo tempo, e già gli incuteva timore. Joyce, la più grande, fingeva di essere spavalda. Poliziotti che incatenavano ladri e criminali formavano un inquietante paesaggio assieme a sporcizia, bottiglie di birra rotte per terra e bidoni della spazzatura. Proseguivano per le strade, solamente Mike riusciva a guidarli, e anche lui faticava. La strada finì assieme alle forze di Jonathan, Will, Max, Lucas, Nancy, Joyce e Mike. Un enorme edificio abbandonato era l'unico posto dove fermarsi nell'arco di chilometri probabilmente. L'interno era tutto dipinto con graffiti, e un cilindro di ferro al centro fungeva da fuoco. Non erano soli. Un individuo era posizionato affianco alle fiamme, non appena li vide domandò con voce isterica:

- Chi siete? -.

La sua faccia era uguale a quella sognata da Mike. Capelli tinti viola e pelle marrone.

- Jane Ives mi ha detto di cercarti. Tu, 008, servi a tua sorella - disse Mike quasi in lacrime.

- Mi... mia sorella? - balbettò l'individuo, classificato da tutti come la sorella di El - ti ha detto di cercarmi? - domandò la ragazza. Oramai stava anche lei piangendo, incredula. Mike annuì, e vide la ragazza cercare di calmarsi inspirando ed espirando.

Gli altri osservavano la scena come se fossero stranieri arrivati su un paese a loro sconosciuto da qualche mese: un po' capivano, ma non completamente a fondo. Dopo la chiusura del portale, avvenuta all'incirca due anni prima, Eleven aveva proferito più di qualche parola riguardante la ragazza, sua sorella: 008, Eight, o come El preferiva 'Kali'. Infatti Eleven desiderava che i soggetti del 'Progetto Indigo' (che allora non sapeva ancora che si chiamasse così, e non era sicura dell'esistenza di altre ragazze, o ragazzi, che partecipassero all'esperimento al di là di lei e sua sorella; ma tutti quelli che erano in stretto contatto con El erano quasi certi che codeste persone esistessero, dato il numero tatuato sul polso alla ragazza. Infatti Lucas, il suo adorato Mike, Will, Max, Hopper, Joyce, Dustin, e tutti gli altri che 'appartenevano alla Compagnia di Hawkins'; e dentro essa non c'era Brenner, ricordiamolo; credevano che dato il numero '011' di El, ella fosse solamente l'undicesima ragazza delle tante o dei tanti ragazzi che partecipavano al quell'esperimento).

- Non vedo il motivo per cui non dovrei credere loro - ragionò a voce alta Kali. Sembrava essersi calmata, infatti il suo respiro si era placato e la velocità era diminuita - nessuno a parte Axel, Mick, Funshine e Dottie conosce l'entità di quella ragazza che qualche tempo fa era venuta qui; loro erano presenti quando Jane è venuta qui, in questo stesso luogo: qui, in questo preciso punto lei è venuta e noi due ci siamo riviste dopo poco più di dieci anni - finito di pronunciare questa parola Kali alzò il volto, poco prima chinato e ciondolante, poggiato sui guanti in pile. Poi si fermò, non azzardò respirare, come se volesse dire una cosa di grande importanza. Mike, Jonathan, Max abbracciata a Lucas, Nancy, Will e Joyce pendevano dalle labbra rosso scuro, porpora, chiaramente trascurate; come tutto l'aspetto estetico della ragazza poi, tagliate e quasi sanguinanti. Finalmente Kali parlò, e le venne in mente l'ultima frase che sua sorella Eleven le aveva detto.

- Lei mi aveva detto che doveva andare ad aiutare i suoi amici... e forse queste persone siete proprio voi... -.

Mike, a comando della situazione, annuì.

In poco tempo riuscirono a convincerla definitivamente dei loro rapporti con El, e Mike prese completamente il controllo delle azioni di quel gruppo. Gli otto (inclusa Kali, che ormai faceva parte del gruppo) si misero attorno alla botte in ferro, producente fuoco; come degli avventurieri che si mettono attorno a un falò nel bel mezzo della foresta per spiegare il piano. E proprio queste erano le intenzione di Mike.