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- Chissà se mamma ha ragione nel pensare che questo sia il posto giusto... - dissi fra me e me.

Entra pure.

Mi guardai attorno. Ero sicura che non ci fosse nessuno attorno a me, eppure qualcuno ha parlato. Che io soffra di allucinazioni?

Le ante del cancello si spalancarono al suo interno.

Sei la benvenuta Nina. Io sono Charles Xavier e ti aiuterò a trovare te stessa.

- Io non ci sono mai riuscita in venti anni di vita, buona fortuna. -

Accanto mi passo una ragazza dalle pupille bianche e i capelli dello stesso colore.

- Wow... -

Il viale che stavo percorrendo conduceva al centro del cortile, dove si trovava una fontana abbastanza particolare e lavorata nei minimi dettagli: ritraeva tre donne le quali si spalleggiavano e che tendevano le braccia in avanti; dai loro palmi e dalle loro bocce fuoriusciva un getto d'acqua con delle sfumature olografiche. Vi era una ragazza davanti la fontana che faceva magie con l'acqua. Era in grado di evocare acqua come le donne in statua. Era spettacolare.

- Straordinario vero? Io sono in grado di manipolare l'elemento dell'acqua a mio piacimento. -

Fece come per inondarmi con l'acqua che aveva appena creato dal nulla e come per riflesso chiusi gli occhi.
Passarono dei secondi ma niente e nessuno mi aveva sfiorato.
Socchiusi leggermente le palpebre e vidi che l'acqua aveva creato una bolla attorno alla mia persona. Non era semplicemente trasparente, bensì assumeva le sfumature dell'arcobaleno.

- Sembra bella da vedere ma la realtà è che una bolla d'acqua così innocua è capace di proteggerti dal fuoco, che esso sia un incendio, un esplosione improvvisa, i raggi solari. Può avere anche poteri curativi. Può salvarti la vita. Se intrappolo dell'ossigeno dentro una bolla e questa mi avvolge la testa, posso anche respirare sotto acqua. E c'è molto altro. -

- È molto bello il tuo potere... -

- Per me puoi lavorare al circo e intrattenere le persone. Hai già impressionato questa poveretta. - commentò un ragazzo dai capelli rossi.

- Il suo potere può essere molto utile. - lo contrastai. - Senza acqua non si può fare nulla e lei riesce a crearla e manipolarla come se niente fosse. -

- Ti ringrazio cara. Io sono Cindy e lui è Bob. Come puoi vedere è molto geloso e non ha proprio niente da fare. -

- Il fuoco è molto più forte. Io sono molto più forte. -

- Tu sei molto presuntuoso. - ribatté lei.

- Da quale pulpito. Straordinario, vero? - disse Bob imitandola.

I due continuarono a scontrarsi così me ne andai.
Mi avvicinai sempre di più all'ingresso della struttura. Prima di entrare notai un gruppetto intento a guardarmi. Mi limitai a guardarli, non sapevo se avessero mai ricambiato il mio saluto.

Sembrava una scuola. I corridoi erano pieni di ragazzi con i libri e non.
Accanto mi passò un ragazzo la quale pelle stava diventando blu. Aveva anche una coda a punta. Ad un certo punto sparì nel nulla.

- Questo posto sembra così bello... -

- Lo è. - rispose un tizio dal fondo del corridoio.

La folla di ragazzi si divise in due, come per lasciar passare qualcuno con una certa fama. Era un uomo calvo paralitico. Indossava uno smoking blu scuro. Elegantissimo. I suoi occhi blu sorridevano. Sembrava molto empatico.
Tutti lo guardarono avvicinarsi a me.

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