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Lo seguii e si diresse verso delle scale, che presto mi resi conto conducessero ad un seminterrato. Non appena arrivammo vidi Sam e John, loro furono sorpresi quanto me di vedermi. L'uomo misterioso si voltò e si rivelò essere Zemo. Qualcosa scattò nel mio cervello. Avrei solo voluto ucciderlo in quel momento.

- Tu... - riuscii soltanto a pronunciare dalla rabbia avvicinandomi pericolosamente a lui.

- Ma come sei cresciuta! È un piacere rivederti cara! - disse Zemo sorridendo mentre si avvicinava a Sam. Quest'ultimo mi fulminò con lo sguardo come per dire di calmarmi. Lo ignorai.

- Come hai fatto a sconfiggere tutti quei supersoldati? - chiese John affiancandomi. Mi voltai a guardarlo brutalmente.

- Poi ti mostro, come ho fatto a loro. Così la prossima ci pensi due volte a lasciarmi sola. -

Sam era confuso più che mai.

- Oh non credo ai miei occhi. - disse Zemo afferrandomi la mano sinistra guardando attentamente le nocche - Sei sopravvissut-

Non gli lasciai terminare la frase che gli mollai un pugno in pieno viso. Fece una giravolta all'indietro e cadde a terra.
Mi avvicinai guardandolo pietosamente e lo sollevai dal colletto.

- Nina, vedo che sei molto forte. Mi chiedo come tu sia sopravvissuta ad un intervento come quello! - disse entusiasta - Come sta la mammina? Me la devi tanto salutare! -

Trattenni le lacrime.

- Sei cresciuta così tanto, sono fiero di te! - continuò la sceneggiata.

- Fossi in te starei zitto. - disse Sam.

Non me ne accorsi ma in quel momento entrò Bucky nel seminterrato e vide la scena. Fece per avvicinarsi ma Sam gli intimò di fermarsi. Sembrava preoccupato.

- A quale costo sono cresciuta?! - tuonai in preda alla rabbia - Sei rimasto abbastanza in laboratorio per vedere cosa sono diventata?! O hai avuto solo modo di vederlo quando l'Hydra mi usava come marionetta per le sue missioni?! Ho promesso solennemente a me stessa che vi avrei uccisi dal primo all'ultimo. E tu sei l'ultimo. -

L'uomo mi guardò e sorrise. Non resistetti più e con un calcio lo scaraventai verso la porta, sfondandola. In quel momento stesso fece ingresso Karli che mi colpì in pieno viso con un pugno. Non mi spostai nemmeno di un centimetro. Mi limitai a guardarla. Mi guardò incredula e provò a sferrarmi un calcio tra capo e collo, ma niente.

- Karli è inutile. - le disse Zemo all'orecchio - La vedi? Lei è un miracolo della scienza! Il suo organismo è ricoperto di Adamantio! Proprio sua madre l'ha resa così com'è e noi dell'Hydra abbiamo completato il lavoretto! -

Bucky guardò Sam incredulo e poi riprese a guardare noi.
Karli cercò di indietreggiare ma Zemo la tenne ferma.

- Che cosa fai, vigliacco? La usi come scudo umano? - chiesi avvicinandomi. Scansai via la ragazza con una mano e lei ne approfittò per attaccare John. Non mi importava di lui, non più.

- Tuttavia non puoi fare niente contro questo. - sussurrò l'uomo sorridendo maleficamente. Tirò fuori dalla tasca un aggeggio cilindrico di cui schiacciò il bottone che si trovava all'estremità superiore. Era un attivatore, ma l'idiota, illuso di potermi fermare, non sapeva che non avevano più effetto su di me.
Apparve un fumo verde che mi circondò interamente.
Non appena il fumo scomparve Zemo non c'era più. Fantastico.
Mi voltai e vidi Karli staccare un braccio a Bucky, colui che cercavo da giorni ormai. Rimasi impietrita dalla scena. L'uomo perse un po' i sensi ma notai che non perdeva sangue. Karli scaraventò il braccio a terra, il quale produsse un rumore meccanico. Mi avvicinai e riconobbi subito che era Vibranio.

Bucky aveva un braccio di Vibranio? Non ne avevo la più pallida idea. Pensavo portasse i guanti per un problema alla circolazione.

Ritornai alla realtà e vidi che Sam e John stavano cercando di intrappolare Zemo e una Karli spietata contro Bucky. Ovviamente la fermai.
L'afferrai da dietro e la scaraventai contro delle tubature.
Mi voltai e vidi Bucky spaesato a terra. Mi precipitai ad aiutarlo.

- Bucky! - lo chiamai picchiettandogli il viso. Non rispondeva e non sapevo se era in fin di vita o solo stordito. Ero terribilmente preoccupata per lui.
Rimasi a guardarlo e poco dopo socchiuse gli occhi e mi guardò.

- Nina... - pronunciò a malapena.

- Devi scusarmi, ti prego. - dissi non riuscendo a trattenermi. Gli spostai una ciocca dagli occhi e rimase a fissarmi senza battere ciglio.

- Dimmi come stai, per favore. - continuai preoccupata.

- Sta tranquilla. -

Si alzò sul busto e riprese a guardarmi.
Alzò la mano sinistra e mi accarezzò dolcemente il viso.

All'improvviso sentii qualcosa attraversarmi il petto. Abbassai lo sguardo, era un tubo d'acciaio con una grossa circonferenza, e mi aveva appena falciato il cuore e i polmoni.

- Cosa... - fu l'unica cosa che Bucky riuscii a pronunciare. Era paralizzato da ciò che vedeva. Era così sconvolto da non riuscire a parlare. Aveva gli occhi lucidi.

Estroflettei gli artigli della mano destra e tagliai il tubo che mi spuntava dal petto. Bucky mi guardava incredulo. Lo guardai quasi piangendo, temevo avesse paura di me. Ma in realtà lui aveva paura che io morissi e non mi serviva avere alcun tipo di potere per capirlo.

- Staccalo da dietro. - pronunciai a malapena. Mi guardò confuso e sconvolto.

- Bucky. Il tubo. Staccalo... -

Non se lo fece ripetere ma gli veniva male staccare quel tubo con una mano, mettendoci fin troppo tempo.
Caddi a terra, non avevo più ossigeno.

Bucky's POV.

Vidi che cadde sul fianco destro e mi precipitai ad afferrarla in tempo per non farle sbattere la testa.

- Nina, ti prego. -

In questi ultimi giorni non aveva fatto altro che cercarmi seguendomi per vari paesi e adesso era in fin di vita per colpa mia.

- Per favore... Sei l'unica persona a cui importa di me. - sussurai accarezzandole il viso - Ti perdonerò tutte le volte che vuoi se ti svegli. -

Ma nessun segno di vita, non rispondeva. Uno sparo mi riportò alla realtà dei fatti.
Alzai il viso e vidi Zemo uccidere Karli con un colpo di pistola alla tempia. La ragazza cadde secca a terra. Era inerme. Le Dora Milaje lo stavano portando via ma era riuscito a liberarsi, commettendo quest'atto. Sam rimase impietrito, cadendo in ginocchia davanti al corpo della ragazza.
Le Dora Milaje lo colpirono in testa facendogli perdere i sensi e riuscirono a portarlo via dentro il portale che conduceva a Wakanda.

Non mi dispiaceva molto per lei, aveva solo cercato di uccidermi, ma vedere il mio unico amico traumatizzato mi fece un certo effetto. Nel frattempo John si avvicinò e mi consegnò il braccio che rimontai facilmente.
Le sollevai la mano che aveva gli artigli ancora di fuori e la guardai. Quella ragazza era davvero un miracolo della scienza. Come poteva essere sopravvissuta ad un intervento simile come l'iniezione di Adamantio?

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