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Se non fosse per le circostanze sarebbe bello stare a Riga.
Era un nuovo giorno e il sole illuminava tutto il paesaggio.
Trovai il cuscino falciato, devo aver fatto un altro incubo stanotte ma non ricordo affatto cosa ho sognato.

Oggi farò un giro al porto per vedere se trovo i container di Leah. Devo distruggerli e sabotare il loro piano.
Dovrei trovare anche Zemo ma dove potrebbe essere? Sono sicura che anche lui sta cercando la merce quindi se ho fortuna lo incontro al porto.

Mi lavai e sistemai, dopodiché uscii di casa. Salii sulla moto e grazie a delle indicazioni riuscii a raggiungere il porto.
Il porto di Riga era qualcosa di immenso ed ero consapevole che ci avrei messo un bel po' prima di trovare ciò che mi interessava.

- Mi scusi se la disturbo... Avrei appuntamento con la signora Leah Okinawa oggi per lo scarico delle merci, mi sa dire dove posso trovarla? -

- Leah Okinawa? - chiese l'uomo intimorito. Annuii.

- Le chiamo il mio capo, io non so niente. Mi scusi. -

L'uomo sparì nel retro della cabina. Decisamente sapeva qualcosa ma aveva paura a parlare. Ovviamente in seguito nessuno venne a rispondermi così mi presi la libertà di prendere il registro che teneva sul tavolo e controllare.

"Leah Okinawa a capo del carico B123-B124-B125 nel settore B, lato città. Container blu. Sbarco delle merci progettato per le 14 di giorno 12/07/2024. Spedizione a terzi programmata per il 17/07/2024. Corriere StarSupreme."

- Oggi ne abbiamo 14, domani 15. Leah è già qui con le merci. Devo solo trovarla. -

Strappai la pagina dal registro e la conservai nella tasca del giubbotto. Non avevo una buona memoria.

- Mi scusi, mi sa dire come raggiungere il settore B lato città? -

L'uomo mi studiò dalla testa ai piedi.

- Stai giocando a nascondino con i tuoi amichetti? Questo non è posto per voi. Girate al largo. -

- Devo incontrare Leah Okinawa. Sarò felice di riferirle che il presente emerito idiota mi ha fatto perdere tempo non permettendomi di fare il mio lavoro. -

Non appena sentì il nome di Leah cambiò colorito ed espressione. Per poco non si inchinava per scusarsi.

- Non mi faccia perdere ulteriore tempo, mi indichi la strada. La pagherò per il suo disturbo. -

- Oh non si preoccupi, sono felice di aiutare chiunque sia amico della Signora Okinawa. Mi segua. -

Quanto sono ingenui gli umani? Chissà come si fanno ingannare da chi ha brutte intenzioni. Per loro fortuna non desidero distruggere niente o sarei già riuscita nel mio intento grazie alla loro ingenuità.

Il tizio mi accompagnò in un settore dove c'erano soltanto container rossi, suo quali vi erano scritti numeri che partivano da 400 in poi con la lettera C davanti.

- Ecco signorina, siamo arrivati. La prego di entrare là dentro. - disse gentilmente indicandomi uno dei tanti container. Sorrisi e feci come mi aveva detto. Non appena entrai si accese una lampadina e realizzai di esser circondata da uomini. Sapevo già cosa mi aspettava.

Uno dei tanti mi venne contro con l'intento di prendermi a pugni ma lo precedetti sferrandogli un calcio sulla gabbia toracica seguita da una testata. L'uomo perse i sensi, o almeno così volevo credere. Gli altri si guardarono fra di loro ma alla fine mi attaccarono comunque. Provarono anche a spararmi. Li riempii a raffiche di pugni e calci, facendoli finire fuori dal container. Uscii dalla scatola di latta con vari buchi sul petto e una cicatrice sotto l'occhio destro che si rigeneravano. Avevo le mani piene di sangue altrui. L'uomo mi guardava spaventato.

- Che cosa sei tu?! Li hai uccisi ?! -

- Tu che dici, li lasciavo uccidere me? -

L'uomo era in preda al panico e iniziò a scappare. Lo raggiunsi in qualche secondo e lo sollevai per il collo, poi lo scaraventai contro un container. Non riuscì ad alzarsi, sembrava molto dolorante.

- Io sono stata gentile e mi ripaghi così. Sei ingrato. -

L'uomo tirò fuori una pistola luccicante dal gilet e me la puntò contro. Gli sferrai un calcio e cadde di lato. La pistola volò lontano.

- Non imparerai mai. - tuonai severamente prima di sferrargli un calcio in pieno viso e andarmene.

Tornai indietro e mi accorsi di una filata di container blu alla mia destra. Sopra di essi vidi Riga in lontananza. Questo doveva essere il lato città così mi inoltrai alla ricerca. Dopo mezz'ora trovai ciò che stavo cercando. Erano chiusi da un grosso catenaccio ciascuno.
Stesi il braccio destro ed estroflettei gli artigli di Adamantio per tagliare quei catenacci. Infine li ritrassi, non ne andavo molto fiera anche se erano la mia arma più potente.
Entrai e sparse a terra c'erano delle valigette. Controllai gli altri due container, i quali erano più riforniti.
Per quanto potessi essere fisicamente potente non sapevo come distruggere questa roba.
Rintracciai Sam tramite un orologio che mi aveva consegnato.

- Ti invio la posizione. Ho trovato la merce, confido nelle tue capacità per farla sparire. -

Sam mi ringraziò per la collaborazione e nel giro di mezz'ora sparii da quel posto.
La sera stessa Sam volle vedermi a casa sua.

- Nina. -

Mi abbracciò a se non appena mi vedi. Ricambiai felicemente l'abbraccio.
Si staccò e mi tese le mani sulle spalle guardandomi dritta in viso.

- C'è stata una strage al porto. È opera tua? Stai bene? -

- Mi sono difesa. Io sono stata gentile e loro mi hanno teso una trappola. Prima il pescatore mi ha rinchiuso dentro un container con sette uomini e-

- Cosa ti hanno fatto?! -

- Non importa. Me la sono cavata. Il pescatore ha cercato di fregarmi e uccidermi così l'ho preceduto. -

- L'hai ucciso?! A mani nude?! Che io sappia non sei armata! -

- Sam... - iniziai con difficoltà - Siediti... -

Sam prese posto e rimase ad ascoltarmi per tutta la sera. Era sconvolto.

- Io sono solo l'esperimento riuscito di una genetista e una marionetta dell'Hydra. -

- Non è vero. Sarai una mutante con straordinarie capacità ma so che ti dispiace aver ucciso quegli uomini. -

- Io cerco di mostrarmi gentile, al massimo dico qualche bugia per ottenere quello che serve per ristabilire l'ordine ma la gente non fa altro che tendermi trappole e cercare di uccidermi e mi trovo sempre costretta a fare quello che ho fatto oggi! Il mio organismo è composto da Adamantio, non riesco a frenare la forza del mio corpo e rischio di uccidere qualcuno anche solo con una testata. Sono furiosa perché mi sento come se fossi ancora un animale e non cambierò mai! -

- Cerca di mantenere la calma. Non ti agitare. Tu sei così forte... Devi riuscire a sfruttare a massimo le tue capacità o ferirai anche coloro che ami. Ti aiuterò io se vuoi, sarò felice di starti accanto. -

- Non le ho fatto del male solo perché sembra tenerci a te e tu a lei, ma il suo odio per Bucky sembra infinito e di certo non me ne starò a guardare mentre proverà ad ucciderlo. -

Detto questo me ne andai.

Sam's POV

- Bucky puoi uscire... -

Bucky mi raggiunse e sedette sul divano.

- Nina è... Non immaginavo che anche lei fosse una vittima dell'Hydra. -

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