Diciotto

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-è così strano vedervi tutti qua...- sussurrai quasi sorpresa di questa improvvisa riunione di famiglia, dove era presente per la prima volta anche Elodie, c'era stata un po' di tensione appena mia madre ha messo piede all'interno di casa mia eppure, appena ha squadrato tutti e la situazione, ha capito che forse non sarebbe servito a niente creare altro casino, così ha iniziato a parlarle, quasi come se la conoscesse da sempre, diversamente da me, alla quale non ho rivolto parola.

-già, devo ammettere che fa strano anche a me, non avrei mai creduto potesse accadere.- ammise Fabio accedendosi una sigaretta e guardando le due giovani donne chiacchierare amorevolmente, il suo sguardo aveva qualcosa di strano -a che pensi papà?- domandai -a nulla, a cosa dovrei pensare? Oltre al fatto che se tutti, e ripeto, tutti, avessimo fatto meno stronzate tutto questo sarebbe naturale, e non strano.- rispose, alzai le spalle -ma tutto questo, penso, sia servito.- dissi -può darsi, chissà.- alzò le spalle, si guardò attorno come se stesse cercando qualcuno -cosa c'è?- domandai infine -nulla, credevo...sì, insomma...credevo avresti chiamato quel tuo amico.- disse confuso -amico?- domandai -Giaime?- continuai, lui scosse la testa -no, non lui...quello con cui sei venuta.- rispose -ah, lui.- risposi e un senso di nervoso mi pervase, da quando andai a casa sua e mi trattò in quella maniera non ha avuto nemmeno il coraggio di scusarsi, e di certo, non lo avrei cercato.

-no, non c'è.- risposi velocemente, sperando che bastasse -come mai?- chiese -perché ti interessa vederlo?- chiesi -vorrei capire chi è.- rispose -non ti deve interessare papà.- risposi -sicura? Perché?- domandò -ma fatti i cazzi tuoi.- risposi alzandomi e andandomene da quella insolita, ma bella fino a quel momento, riunione di famiglia.

**

MARGHERITA 

Notai mia figlia correre via da suo padre, in quel momento era così strano, era felice di poter passare del tempo con la sua famiglia, soprattutto con chi in realtà è davvero sangue del suo sangue. Dovevo capire, dovevo porre rimedio, non poteva tornare tutto come prima. -scusa Elo...ma penso di dover andare.- dissi indicando la scena che poco prima entrambe avevamo notato -oh, sì, certo.- rispose lei comprensiva, ci alzammo quasi in contemporanea, io corsi verso le stanze, lanciando rapidamente uno sguardo nei confronti di Fabio che neanche mi notò, aveva gli occhi puntati sulla sua attuale ragazza.

Un po' mi infastidiva, non perché non ero io al centro della sua attenzione, ma bensì perché non c'era sua figlia, perché non aveva pensato a fare qualcosa lui?

Mi avvicinai alla porta, l'aprì lentamente. Martina era seduta sul letto, fissava fuori dalla sua finestra, assorta in qualche pensiero o in qualche sua paranoia -ehi..- sussurrai avvicinandomi lentamente, forse più per paura che potessi alterare il suo stato tranquillo che per altro. -ciao mamma...- sussurrò appena lei -cos'è successo?- domandai sedendomi affianco a lei, e nonostante evitasse il mio sguardo sapevo che la sua attenzione era rivolta a me -niente.- rispose -niente? Martina...- dissi, lei si girò, nessuno fino ad allora la chiamava così, lo aveva preteso -è da un po' che non sento il mio nome pronunciato da qualcuno.- sorrise appena -perché tutti hanno rispettato la tua decisione.- sorrisi dolcemente, lei annuì -ma non a tutti piace.- disse -come mai?- chiesi -Diego...non so cosa gli sia passato di mente, non so perché e onestamente nemmeno mi interessa...- alzò le spalle -avete litigato?- domandai -sì...se così vogliam dire.- alzò le spalle -ma perché?- chiesi nuovamente -che ne so, domandalo a lui.- rispose iniziando ad agitarsi 

-avrà avuto qualche scazzo suo che ne so, ma che me ne frega.- continuò cercando di fare l'indifferente -come dici tu, ma se la stai prendendo tanto male...vorrà dire che infondo, infondo non ti è così indifferente.- dissi -vuoi andare a fanculo pure tu?- rispose nervosa -vieni con me però.- risposi, lei sbuffò -lui ti ha aiutato a fare questo passo, perché tu non provi ad aiutare lui?- chiese -sembra che tu mi stia dando consigli amorosi non richiesti.- disse -anche perché la mia situazione non me lo permette.- risi -dì che ci sei rimasta male per...lei.- disse evitando di nominare la fidanzata attuale del padre, alzai le spalle -è giusto così. Ma tu pensa a te, invece di cambiare discorso.- dissi sorridendo, lei sorrise a sua volta -andiamo di là?- domandai -se proprio devo...- disse alzandosi.

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