Appena si aprirono le porte dell'ascensore mi ritrovai Diego davanti, gli sorrisi e mi fece entrare nel suo appartamento -fai come se fosse casa tua.- sorrise, lo ringraziai e mi sedetti sul divano -ci hai ripensato allora.- sorrise -mh, sì.- risposi -anche perché non avevo voglia di tornare a casa, nemmeno di dover discutere con Giaime.- alzai gli occhi al cielo -mi stava chiamando prima, chiedendomi dove fossi, gli ho risposto che non ne avevo la minima idea...- disse -grazie...- sussurrai, lui sorrise -comunque...- disse alzandosi in piedi e recuperando il suo Iphone -ti va una pizza?- domandò -sì, grazie, sto morendo di fame.- sorrisi -non dirlo a me.- sorrise e compose il numero della pizzeria.
Dopo aver ordinato le pizze si risedette affianco a me -comunque, posso sapere per quale motivo stavi correndo come se stessi scappando da qualcuno?- chiese -effettivamente è così...- risi, non sapevo se potessi raccontargli tutto, se mi potevo fidare. Ma dai suoi occhi si poteva notare una luce strana, e qualcosa nella mia testa mi diceva di fidarmi. - da chi allora?- domandò -da mia madre, mio nonno e Giaime.- risposi, lui mi guardò confuso -purtroppo non abbiamo un bel rapporto, insomma, con mia madre in realtà lo avevo, con mio padre per niente...solo che penso di aver fatto la miglior cosa ad allontanarmi, forse ho creato meno scompiglio...- alzai le spalle - e se invece fosse il contrario?- disse -non credo, ho sempre causato solo problemi a quei due, e con Fabio poi non ne parliamo...- alzai gli occhi al cielo -voleva avere il controllo su di me per chissà quale motivo, e onestamente non mi va.- risposi -noto che c'è abbastanza risentimento...- disse ridendo -ma no, ti pare?- risposi ironica, lui sorrise
-mi ricordi molto una persona...- disse distogliendo il suo sguardo dal mio, rimasi sorpresa, come mai si era rabbuiato così? -era così importante quella persona?- osai chiedere -molto...- sussurrò -penso che sia stato il mio primo amore...- disse per poi ridere di sé stesso -tu hai i suoi stessi comportamenti, quasi i suoi stessi pensieri...e se non fosse stata per causa mia lei...- disse e si portò le mani sul volto sospirando pesantemente, posai una mano sulla sua spalla in silenzio. Non ero molto brava con le parole, non ho mai saputo esprimermi chiaramente, non so il motivo per il quale faccia così schifo. Ma in questa situazione non c'era niente da dire, nulla da domandare...sapevo come si sentiva Diego, perdere una persona a cui si è tenuto molto è una delle cose peggiori che possano capitare. -la cosa orribile, soprattutto, è vedere la vita di qualcuno sfuggire via. E' la peggior cosa...- continuò passandosi le mani fra i ricci neri. Prima che potessi dire qualsiasi cosa suonarono al citofono, Diego si alzò e rispose, aprendo successivamente il portone e la porta.
-sono arrivate le pizze.- sorrise lievemente. Uscì fuori in attesa del porta pizze. Rimasi per qualche istante a pensare a quello che aveva detto, aveva visto la vita di questa persona sfuggirle, ma poi in che senso per causa sua? Che cosa era successo per portarlo a sentire i sensi di colpa? Certe cose non si possono perdonare, non passeranno mai, non potrai mai metterci realmente una pietra sopra, perché ti sentirai sempre in colpa, consapevole che avresti potuto fare di più, magari anche evitarlo, magari risolvere la situazione in una altra maniera. Ma se le cose devono andare così non ci sono vie di mezzo, non ci sono modi di risolverli, e ti ritrovi lì, in momenti in cui non dovresti nemmeno esserci, in posti in cui non dovresti nemmeno mettere piede, nel momento sbagliato che ti segnerà per sempre.
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Lethe/ Izi
Fanfiction«Vieni qui sul mio cuore, sorda anima crudele, tigre adorata, mostro che t'atteggi indolente; lascia ch'io immerga a lungo le mie dita tremanti nella spessa, pesante tua criniera e nella gonna che di te profuma seppellisca la testa dolorosa, come un...