capitolo 26 Mary

139 15 4
                                    

La frusta colpisce per lottava volta la schiena, lacerando la carne e piegando l'anima.

I polsi legati da un corda appena al soffitto, mentre i piedi sono incatenati a terra.
In una perfetta posa per subire al meglio ogni frustata.

La nona schioccare con più rabbia, arrivando a lesionare i muscoli già sottili, fino a sfiorare le ossa.
Ma il carnefice non è  soddisfatto delle urla che si diffondono nella stanza, insieme all'odore di sangue e carne bruciata.

"DOVE È LEI?
DOVE SCAPPATA CALIPSO?"

Gregorio urla è righia contro la prigioniera, facendole subire la decima frustata.
Ma Mary non dice una parola, si limita solo ad un piccolo urlo per l'impatto della corda sulla sua schiena, ma poi più nulla.

Rimane immobile e zitta a stringere i denti, trattenendo il senso di nausea per l'odore di sangue che il suo stesso corpo.

Sorride lei, nonostante la schiena a pezzi, la carne strappata e molte ossa rotte.
Ma sorride, poiché consapevole che la sua amica è salva.
E il fatto che Gregory la stia torturando ancora, nonostante siano passati tre giorni dalla fuga di Calipso, significa che l'alfa non ha idea di dove sia l'amica.

Gregory stringe il manico della frusta, tentato di usarla ancora, sfogando su questa Omega la rabbia per aver perso la sua Omega.
La sua Calipso.

E bastato un attimo di distrazione, l'errore di aver ordinato a questa omega di preparargli la cena, poche gocce di sonnifero nel suo cibo.
Per un alfa sarebbe servita un dose più massiccia di sonniferi per farlo crollare, ma la dose è stata abbastanza per custodirlo e permettere alle due Omega di fuggire.

Le ha ricorse, lottando contro l'effetto del veleno, riuscendo però ad afferrare solo questa insulsa Omega, che ha provato a lottare contro di lui, inutilmente per sopravvivere ma abbastanza per permettere alla sua Calipso di fuggire.

E la cercata ovunque, correndo per giorni e notti, ma niente.
Ed ora è Mary a pagare per la sua frustrazione e furia cieca.

Vorrebbe continuare a torturarla, infliggerle le peggiori punizione, ma non può e cio lo tende solo più furente.

Mary è ridotta molto male, basterebbe un semplice schiaffo per ucciderla e dar fine alla sua vita.
Ma non è ciò che vuole Gregory, lui vuole Calipso.

E perciò la torturera ogni giorno, portandola ogni volta al limite, finché Mary non gli dirà dov'è andata la sua Omega.

Lancia via la frusta, facendola sussultare per il rumore forte che crea l'impatto.
Semplicemente allungando il polso libera la corda, facendola cadere di peso a terra.
Se ne frega delle sue lamentele e si limita a liberarle le caviglie, per poi sparire dietro la porta di ferro.

La lascia lì, a terra, con ferite che ci metteranno ore prima di richiudersi, con ossa che ci vorranno fino all'indomani per ricostruirsi, con il freddo sulla pelle che non scomparirà molto presto.
Ma con un sorriso, che svanirà solo quando la morte la accoglierà tra le sue braccia.
Perché l'unica donna che le ha mostrato un po di calore, amore e coraggio nonostante lei fosse trattata peggio dell'alfa, è scappata da questo inferno.

Dovrebbe odiare il destino per non aver permesso anche a lei di scappare, ma non lo fa.
Poiché con il suo sacrificio è riuscita a salvarla ed ora non le resta che pregare la luna di accoglierla presto nel suo regno eterno per poter osservare da lassù la sua cara amica.

Alcune donne entrano nella stanza, sicuramente mandate da Gregory per negarle la morte.
La sollevano da terra, la posano sul materasso logoro che occupa metà della minuscola cella e le difettano le ferite disumane sul corpo.

Prima Dell'inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora