Capitolo 17 il regno ribelle

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"Un gruppo davvero particolare.
Vampiri, sirene, lupi e..."

In modo teatrale mostra una smorfia di disgusto, fissando Deb innerme sotto il peso della rete.
Dopo l'ultimo urlo, in una richiesta di pietà, le hanno tirato un paio di calcio nello stomaco.
Rendendola muta a causa del dolore.

"Una strega."

Conclude la frase, innalzando un coro di disgusto intorno a lui.

"Mi dispiace darvi la morte, non abbiamo nulla contro di voi.
Ma ,aimé siete compagni di una strega e dalle sue urla deduci che siete importati per lei."

Il capo della banda, che ha parlato fino ad ora, supera Deb avvicinandosi agli altri prigionieri, più precisamente a Calipso.
Piegandosi sulle ginocchia per osservarla meglio.

"Come io tenevo alla mia famiglia, ai miei amici, brutalmente uccisi senza pietà ne colpa dalla sua gente."

Urla in faccia a Calipso, indicando Deb.
Richiamando un lungo ringhio dalle labbra della lupa, ammirando i suoi occhi blu tempesta da omega.

"Fai di tutta un'erba un fascio, uccidendo senza neppure sapere il nome da segnare sulla tua anima.
Non sei poi così diverso."

L'arroganza della lupa le fa arrivare un calcio nello stomaco, facendola abbassare lo sguardo e trattenere il respiro per il dolore.

"Non osare paragonarmi a loro."

In piedi davanti a lei e pronta, la guarda con disprezzo, pronto a colpirla ancora.

"Lasciala stare."

La voce del vampiro richiama il suo sguardo, ma non è solo Tristano a ringhiargli contro.
Ma anche il resto del gruppo.

Sorprendendo molto Trevor, il capo di ciò che resta del regno di Esmeraldo.
Rinominato con gli anni il regno dei ribelli.

Osserva questo strano gruppo con un pizzico di curiosità.
Un gruppo di razzo tante diverse, che però fanno fronte comune per una Omega.
Una Omega.

Vorrebbe saperne di più, davvero.
Ma questo gruppo accompagna e difende una strega.

Torna con lo sguardo sulla strega dai capelli rossi, ora svenuta a causa del veleno che scorre tra le catene.

Un essere danno e maledetto la cui razza a sterminato la sua città.
Bruciando le loro terre, impedendo a qualsiasi cosa sana di crescere sul terreno che li circonda.
Solo muffa, funghi e edere velenose.

Il sangue che scorre nelle vene di questa donna hanno maledetto il loro regno.
Ed ora questo stesso sangue verrà versato sulla polvere e sui cadaveri che sono caduti.

"Non avrò pace finché tutta la tua razza non bruciare all'inferno.
Ed ogni strega che uccido e ucciderò mi porterà più vicino alla mia vendetta."

Non è sempre stato così Trevor, un tempo era un semplice fabbro.
Che amava ridere con gli amici e tornare a casa dalla sua famiglia.
Ma quando ciò ti viene strappato via, non resta che odio e disperazione.

Il resto degli uomini rimangono immobili, aspettando ordini dal loro capo.
O di vedere un'altra strega lasciare questo mondo, rendendolo migliore.

Tutti loro sono legati da innumerevoli perdite.
Tutti loro da anni ormai si limitano a sopravvivere alla costante ricerca della vendetta, in cerca di un misero sospiro di sollievo.

Trevor, immobile davanti a Deb, diventa sordo alle supplice degli amici di lei
E alle urla di incitamento della sua gente.

Aveva pensato di uccidere prima gli altri, facendo assisterà la strega, dandogli lo stesso dolore che ha dovuto subire lui.
Ma la ceretta frettolosa lo spinge ad allontanarsi da tutto e da giudicare colpevole la rossa ai suoi piedi.

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