capitolo 28 un piano davvero folle

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Deb e Elia osservano la porta essere buttata giù.
E capiscono che il momento di agire.

Elia si avvicina al boa che tiene la catena in mano mentre Deb è immobile dall'altra parte del palco.

In un momento di distrazione, grazie alla confusione creata nelle prigionie, d i scatto si sposta sotto al palco.

I suoi occhi si colorano di viola come l'alone che circonda il suo corpo.
Un alone che da luce diventa nebbia, che veloce si espande intorno a lei, fino a filtrare tra le spaccature del pavimento di legno.

I prigionieri e il boe vengono inghiottiti dalla nebbia, ma nessuno ha il tempo di farsi domande.
Nella confusione delle urla, si ode con forza il rumore della lama contro la catena, perfino il boa è ancora cieco e sente solo la scossa arrivare alle sue mani.

Deb diffonde la nebbia su tutta la piazza mentre con l'altra mano crea una piccola voragine di luce blu, in cui Elia spinge i prigionieri, felice di saperlo al sicuro dove Sofia li potrà liberare.

Salta giù dal palco, posando una mano sulla spalla di Deb, che si sveglia di scatto dalla concentrazione in cui si era persa.
Nella realtà sono passati pochi secondi, nella sua mente il tempo non aveva né forma né realtà.

"Dobbiamo sbrigarci."

Afferrando la sua mano, escono alla scoperto, muovendosi veloce tra la gente e la nebbia che ancora li nasconde e circonda, correndo verso le prigioni.

"Che sta succedendo lì fuori?"

Urla uno dei cacciatori, sentendo le urla esterne e la nebbia scivolare lenta sulla porta posata a terra.

Tristano, immobile davanti all'apertura, osserva la nebbia dalle sfumature viola e ascolta le voci dei cacciatori arrivare dal fondo delle celle.
E il momento perfetto.

Uno sguardo agli altri e salta giù, per nulla intimorito dai cacciatori che subito si accorgono di lui e degli uomini che stanno atterrando dietro di lui, fino alla lupa dagli occhi blu che atterra davanti a tutti, perfettamente in piedi.

"Prendeteli."

Urla uno dei cacciatori, spingendo i compagni a correre verso il gruppo.
Calipso sfiora i pugnali posati sul petto, pronta a colpirli.
Ma non serve.

Una volata di vento colpisce con forza i cacciatori, spingendoli in una cella che si chiude davanti a loro.

"Finalmente siete arrivati.
E non ditemi che stavate prendendo il sole, con questa nebbia è impossibile."

Come sempre Tristano scherza, ma è davvero felice di vedere Elia e Deb, anche se quest'ultima non sembra in ottima forma.

L'alone sulla sua pelle lampeggia mentre il medaglione trema e rimbalza sul suo petto.
Qualcosa in Deb non va, sta usando troppe energie per controllare la nebbia e il medaglione non ce la fa a controllare tanto potere.

"Deb, tesoro, ristabillazzati.
Non c'è bisogno della nebbia, nne usciremo in unaltro modo."

Calipso è davanti a lei, con le mani sulle sue guance arrossate per lo sforzo, e gli occhi che si fondono tra di loro in sfumature blu e viola.

Deb si arrende e trovando calma nelle carezze della amica e nell'ano stretta in quella del compagno, riassorbe la nebbia dentro di sé.
E strana come visione, osservare la nebbia essere riassorbita sulla sua pelle.
Fino a scomparire insieme al alone su di lei e il tremolio del medaglione.

"Ok, ci sono."

Lasciando che gli occhi rimangano viola, fa strada agli altri verso l'esterno.
Qui la situazione non va per nulla bene.

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