Capitolo 12

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Esco dal bagno vestita e sistemata nel modo peggiore che ci possa essere ma devo sembrare semplice; esco e solo ora noto come è vestita, ha un semplicissimo vestito sul marrone che le fa risaltare i fianchi e sembra molto una delle semplici ragazze che incontri fuori da qui

L: che ci fai vestita così?
C: semplicemente volevo cambiare un po'; non ti piaccio?
L: no, sei sempre bellissima è che sei diversa dal solito
C: e tu sei peggio del solito
L: guarda che resto qui se mi dici che sono brutta
C: sei bellissima è che sei vestita malissimo
L: ti perdono ma solo perché mi annoierei se non ci fossi tu
C: allora pronta che oggi devi fare tutto quello che ti dico

La vedo avvicinarsi alla finestra per poi aprirla e andare fuori; io la seguo a ruota ma non credo che i tra i suoi piani ci sia solo uscire in giardino. La seguo fino al margine del giardino e una volta arrivate sulla siepe la vedo accucciarsi e cercare qualcosa

L: che fai?
C: da dove entravi tu
L: c’è un punto dove non c’è nulla, vieni
La prendo per mano e inizio a correre verso la mia meta; una volta arrivate lei esce e si gira a guardarmi
L: che fai? Sei impazzita per caso?
C: non sono mai uscita da questo giardino e voglio farlo oggi, con te
L: ok però non dobbiamo fare troppo casino e neanche correre o in generale essere troppo felici
C: perché
L: vedrai stai tranquilla e stammi vicino

Iniziamo a camminare per i campi verso casa mia; so che non dovrei vederli ma mi mancano tutti quanti e forse è l’ultima visto che quando ci sposeremo verrà detto loro che ho infranto la legge e che sono stata giustiziata; non mi rendo neanche conto che ho iniziato a piangere

C: lolo? Che succede?
L: mi mancano
C: ti capisco io non vedo mia madre da orami 20 anni
L: mi dispiace piccola
C: ormai ci ho fatto l’abitudine
L: possiamo andare a vederli; ti giuro che non gli parlerò ma voglio solo vederli
C: che ne dici se ci andiamo e poi vediamo se parlargli o meno
L: ti amo lo sai
C: ti amo

Le do un velocissimo bacio a stampo per poi abbracciarla e continuare a camminare

C: perché è tutto così triste?
L: non lo so bene ma tuo padre a quanto pare odia la felicità

Continuiamo a camminare mano nella mano e arriviamo nel “quartiere” della mia famiglia e io inspiro l’aria di casa dopo molto tempo e mi guardo in torno cercando qualche faccia famigliare

C: vivevi qui?!
L: si; vieni che ti mostro dove lavoravo

La tiro un po' con la mano e mi trovo davanti alla bottega di mio padre. Mi manca lavorare qui e fare le cose che amo di più, mi facevo le spade con il metallo avanzato e forgiavo cose per i ricchi che venivano fuori perfette e bellissime

C: entriamo?
L: sei pazza, mio padre mi riconoscerà e poi succederà un casino
C: tranquilla non ti riconoscerà
Apre la porta e la varca
M: buongiorno, cosa desiderate?
C: buongiorno; lei fa spade vero?
M: si è una delle cose che ci vengono meglio
C: quanto costa all’circa una spada ornata con oro e pelle colorata?
M: signorina con tutto il rispetto mi sembra che non possiate permettervela ma esaudirò tutti i vostri desideri
C: bene vorrei una spada con pelle blu sul manico e ornamenti oro sulla lama e un’incisione dove preferisce di una C e una L
M: verrà a costare circa 10 monete d’oro, so che è molto ma l’oro e la lavorazione della pelle mi vengono a cosare molto
L: non credo che ci saranno problemi sul pagamento
C: si anzi per la sua disponibilità le darò 15 monete d’oro
M: non è necessario
C: insisto signore; le do il tutto ora… tenga
M: non serve teneteli voi i 5 in più
C: insito perché vorrei che la spada venisse fatta per domani nel primo pomeriggio
M: credo che ci dovrò impiegare tutta la giornata di oggi e quella di domani ma lo farò senza problemi
L: grazie mille signore
M: sia tu mi sembri molto mio figlio
L: non credo di essere lui signore
M: comunque tronando a noi dove devo consegnare
C: al castello; è per il marito della principessa visto che domani si svolgono le nozze ha richiesto un regalo particolare per il suo futuro marito e le è stato detto che la vostra armeria è la migliore del distretto
M: scommetto che la principessa è stata informata da Dinah Jene dell’esistenza di questo posto
C: esattamente e ha mandato noi a fare l’ordine, si scusa anche per il poco preavviso ma ci sono stati dei cambiamenti improvvisi
M: non ci sono problemi per la principessa questo e altro 
L: grazie mille arrivederci
C: arrivederci

Usciamo dalla porta, butto fuori l’aria che ho trattenuto tutto questo tempo per la paura

L: ma che sei impazzita, una spada
C: si ho pensato assieme a DJ a cosa ti sarebbe piaciuto e abbiamo pensato a una spada visto che la tua è stata buttata via quando sei stata arrestata
L: sei perfetta. Andiamo a vedere il resto dell’allegra famigliola
C: è simpatico tuo padre
L: ma sta zitta

Sento dei bambini arrivare ridendo e correndo dietro una palla che arriva ai piedi di Camz

B1: buongiono bella signorina mi potrebbe ridare la palla
C: certo piccolo
B2: l’hai presa?
B1: si… grazie mille signorina
C: di nulla piccolo

E iniziano a passarsi la palla con i piedi riedo e scherzando mentre noi ci fermiamo a guadarli fino a quando non sento degli zoccoli e prendo Camz per le spalle e la trascino nello spazio tra due case

L: zitta
C: ma p-
L: zitta

Attiva un cavaliere con la divisa del distretto, è uno dei guardiani che controllano che la popolazione rispetti le leggi

C: cosa state facendo
B1: stavamo giocando a palla
C: stavate ridendo; siete felici?
B2: si
C: bene, dove sono i vostri genitori?
B1: in questa casa
Il cavaliere scende e entra nella casa e ne esce con la madre dei due
M: cosa stavate facendo piccoli?
B1: stavamo giocando madre
M: non dovete
B2: ma volevamo solo divertirci un po'
C: li ha sentiti anche lei; ne nevo portare via uno cioè il più piccolo
M: va bene… Logan ora questo signore ti porterà via con lui e non fare il cattivo
B1: ma io non voglio
M: tu ci vai senza fare tante scuse
B1: va bene… ti voglio bene
M: anche noi

Il cavaliere senza dire altro lo prende e lega gambe e braccia del bambino mente lui piange lo carica sul cavallo con poca delicatezza e parte verso il castello. Sento dei singhiozzi e noto che Camz sta piangendo

L: hei piccola che hai?
C: non è giusto
L: lo so ma orami le persone sono abituate così
C: cosa gli faranno?
L: lo faranno mettere in gabbia per quasi un anno e poi lo allenano per diventare come loro o una guardia del castello o per fare le torture ai nemici del re
C: mio padre è un vero stronzo
L: è il re non puoi dire queste cose
C: andiamo dal resto della tua famiglia

La prendo per mano e vado verso la mia casa; non è un gran che ma è meglio di nulla, mollo la mano a Camz e mi avvicino alla finestra; vedo mia madre indaffarata in cucina mentre Chris come al solito sta disteso sul divano, Mani e Tay che parlano sedute a tavola insieme a mamma, mi manca tutto questo ma ora ho la donna della mia vita e voglio tenerla con me costi quel che costi

C: vuoi entrare?
L: si e che scusa tiriamo fuori per entrare in casa
C: non lo so ma se li vuoi vedere potremmo fare finta di aver sbagliato
L: non sbaglia mai casa qui
C: allora stiamo qui a guardare

Restiamo sotto quella finestra per una quindicina di minuti per poi andare via e rassegnarmi che non li vedrò più

L: andiamo a casa?
C: si ma stiamo un po' in giardino
L: va bene

Quando arriviamo in giardino ci stendiamo sull’erba ad aspettare fino all’ora di cena; poi andiamo a magiare con suo padre, che si è arrabbiato leggermente per l’ordine della spada ma poi si è calmato grazie alle suppliche di Camz, per poi andare a dormire separare per essere pronte per la giornata di domani anche se io non ho dormito praticamente nulla ma quelli sono dettagli

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