Capitolo 21

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Camila tra un paio di settimane doveva partorire non essere prigioniera con il rischio di perdere tutto, doveva essere tra le mie braccia, e devo essere anche incoronata re oggi.

D: Lauren, devi iniziare a prepararti
L: non ho voglia, ci doveva essere Camz con me a fare questa cosa non io da sola
D: non puoi trarti indietro non sappiamo neanche se è viva, potrebbero essere morti

Mi alzo di scatto dal letto e sbatto al muro Dinah prendendola per il collo

L: sono vivi

Lei si limita a guardarmi e io stringo di più la presa sentendo che mi stanno salendo le lacrime

L: SONO VIVI, CAMILA è VIVA

Mi stacco e Dinah si prende il collo tossendo, che ho fatto

L: s- Din- non
D: e tutto apposto
L: no non è qui e ti ho preso per il collo
D: se fosse successo a Mani farei la stessa cosa

La abbraccio, mi sento uno schifo ma devo farlo per le persone ora uscirò da qui e una volta finito tutto andrò a riprendermi Camila costi quel che costi.

Inizio a vestirmi e raggiungo la chiesa dove ci sono tutti anche papà che mi sorride inizia la cerimonia e mi danno in mano un bastone e una pallina e poi il prete inizia a dire frasi mentre tira su la corona pronto a metterla sul mio capo quando le porte della chiesa vengono aperte con difficolta da un bambino senza maglia che inizia a correre con un po' di difficoltà verso di me, Filippo è da 2 settimane che non lo vedo

L: Filippo!?

Mi alzo in piedi infilandomi la corona senza rendermene conto e tutti iniziano a applaudire mentre Filippo è ancora a metà chiesa; gli vado incontro e noto che ha un fagotto sporco di sangue tra le braccia e quando sono abbastanza vicino noto che sono due bambini avvolti in una camicetta

L: Filippo
F: signore ci sono riuscito
L: a fare cosa?
F: li ho salvati
L: … chi sono?
F: so che sono i bambini della principessa, non so come si chiamano
L: co-cosa?
F: sono della p-

Lo abbraccio mentre mi sono seduta per terra 

L: come li hai presi?
F: mi sono nascosto e quando ha iniziato a partorire l’ho aiutata come ho fatto con mamma e lei mi ha detto di portarveli
L: lei sta bene
F: urlava ma credo di si
L: quando sono nati?
F: ci ho messo 2 giorni a arrivare perciò credo 2 giorni
L: dalli a me

Prendo il fagottino con la camicia cove sono avvolti due bellissimi bambini e li guardo una è una bambina, è uguale a Camz e ha i miei occhi, mentre il bambino è il contrario; sono bellissimi, li amo, ma non riesco a pensare a altro se non a Camila che è ancora lì tra le grinfie di Mendes.

Mi alzo tenendo i due in braccio e prendo per mano Filippo e torno al castello; tutti restano un po' sorpresi dal mio comportamento ma ora non mi interessa.

L: Dinah lava e dai da mangiare a Filippo
D: si La- chi sono?
L: sono i miei

Senza dire altro vado in camera nostra e li lavo dal sangue e dal fango che hanno addosso e loro sono abbastanza agitati e quando finisco di lavarli iniziano a piangere, prima il maschio e poi la femmina, ora che si fa? Non sono a conoscenza di ste cose

D: ti serve una mano?
L: si ti prego non smettono di piangere e non so se ho sbagliato qualcosa
D: magari hanno fame, provo a portare del latte

Dinah esce dalla stanza e io prendo in braccio la bimba iniziando a cullarla ma non conta a molto e la riappoggio nel letto insieme al fratello e mi metto a osservarli fino a quando non torna Dinah con due bicchieri di latte

L: non sono troppo caldi vero
D: dovrebbero essere giusti

Prendo il bambino e lo appoggio sulle mie gambe prendendo un po' di latte con la mano e iniziando a fargli succhiare le mie dita mentre faccio colare il latte, non gli piace tantissimo ma comunque lo beve senza fare storie mentre Dinah fa lo steso con la bambina che è un po' più capricciosa; prendono sonno dopo aver finito i due bicchieri e li lascio appoggiati al letto mentre la bimba si succhia il pollice e il bambino tiene le braccia in alto

L: sono bellissimi vero
D: si
L: devo mostrarli a Chris, sono sempre suoi figli
D: non sono suoi
L: hanno il suo sangue

Esco dalla stanza dirigendomi nelle segrete dove prima non ero ammessa

L: portatemi alla cella di Chris Jauregui e liberatelo

Cammino tra le celle e quando arrivo alla sua è steso a terra che conta le piastrelle ad alta voce

G: Jauregui alzati che c’è il re e sei libero

Chris subito scatta in pedi e si inchina al mio cospetto; lo fanno uscire e lo portano sopra

L: potete lasciarlo qui

Lo mollano la centro della sala

L: Chris sono nati
C: cosa? È stata presa da Mendes
L: lei non c’è ne ancora ma loro si
C: sono due
L: si un maschio e una femmina, vieni a vederli

Lo accompagno nella mia stanza e lo lascio sedere sul letto mentre li osserva, non voglio privarlo dei i suoi figli

C: sono bellissimi
L: si e pensa che li hai fatti tu
C: in realtà no, sono tuoi Lauren, posso anche aver aiutato ma sono tuoi, io sono lo zio che li proteggerà quando gli dirai parole, quando non gli farai fare delle cose io li lascerò fare e li accontenterò in tutto; ma non sarò mai suo padre come lo sarai tu
L: ma hanno il tuo sangue se vuoi che ti chiamino padre li lascerò fare
C: no io sono lo zio, non è vero piccolini

Lo abbraccio e inizio a piangere sulla sua spalla

C: la andiamo a riprendere domani mattina
L: cosa?!
C: si andiamo a prendere Camila
L: no tu stai qui, loro devono avere qualcuno
C: avranno mamma e papà, Tay; ma non ci succederà nulla perciò domani si va
L: va bene allora vado a chiedere a Filippo, è entrato e uscito senza farsi notare
C: ok ma togli la corona

Ho ancora quella roba in testa, la tolgo appoggiandola sul mobile e uscendo. Dobbiamo studiare un piano per vedere come fare a entrare e portarla fuori.

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