Capitolo 18

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Mi sveglio per colpa del freddo e cerco il corpo caldo di Camz ma non lo trovo così apro gli occhi e lei non si trova da nessuna parte e da quello che vedo è già uscita; inizio a vestirmi e esco andando alla sala del trono

L: buongiorno Aleandro, sa dove si trova sua figlia?
A: no, ma ora non è importante dove si trova Camila ora ci interessa iniziare a allenare tutti gli uomini che ho convocato per la guerra

Devo seguirlo contro la mia volontà; arriviamo in una specie di campo colmo di gente che aspetta non si sa cosa; Aleandro sale su una specie di palco davanti

A: buongiorno a tutti; oggi vi allenerete per affrontare l’esercito di Mendes, e a coordinare il tutto ci sarà il principe

Io mi limito a alzare una mano in segno di saluto

A: ora fai ciò che ti pare devono essere pronti entro 3 giorni

E il re si allontana lasciandomi così senza neanche sapere cosa fare più di tanto

L: ora prendete una spada a testa e posizionatevi a righe in modo tale da non ferire nessuno introno a voi

Una volta che tutti si sono posizionati nelle postazioni io estraggo la mia spada dal fodero e inizio a spiegare un po' a cosa servono i movimenti che andremo a fare e inizio delle dimostrazioni che loro dopo devono copiare al meglio; finito di spiegare un paio di cose inizio a passare per le righe guardando i movimenti e se le spade non sono troppo pesanti fino a quando non arrivo a un bambino sui 10 anni che impugna una spada più grande di lui

L: ciao, come ti chiami?
F: Filippo signore
L: che ci fai qui Filippo?
F: devo combattere
L: dove si trova tuo padre?
F: papà è morto 3 anni fa
L: ma tu sei piccolo per stare qui, non hai un fratello più grande
F: no signore
L: allora facciamo così tu ora vai vicino a dove ero io prima e poi ci facciamo un discorso
F: si signore

Continuo il mio giro e trovo altri due bambini come Filippo; faccio continuare l’allenamento da una delle guardie del re e vado alla sala del trono

L: Signore abbiamo un problema
A: che succede e chi sono questi 3 bambini?
L: questi bambini sono stati reclutati per la mancanza del padre ma non sono adeguati per una guerra
A: ogni famiglia deve mettere almeno un uomo in campo di battaglia
L: e i nobili, non c’è nessuno di nobile ma bisogna mandare dei bambini in guerra essendo sicuri che moriranno
A: ogni famiglia deve d-
L: non ho intenzione di sentire ste cavolate, non manderò dei bambini in guerra solo perché i nobili hanno paura di morire
A: non contraddirmi, io sono il re
L: e questo non lo metto in dubbio ma sto allenando io l’esercito perciò io scelgo i miei soldati, e non provi a giustiziare nessuno di coloro che rimanderò a casa
A: fai ciò che desideri ma ricordati che se moriranno persone sarà colpa tua
L: moriranno si ma ti interessa della morte solo dei ricchi non del popolo, il sangue è sangue

Esco dalla stanza con i Bambini al seguito

L: ragazzi ora potete andare a casa e non tornate i prossimi giorni non serve che lottiate abbiamo già abbastanza uomini
F: ma io voglio combattere
L: Filippo arriverà la tua ora per combattere ora stai a casa con la mamma e aiutala

Il bambino se ne va triste mentre gli altri due sono felici, Filippo sembro io.
Mi avvio nella mia stanza e trovo Camila seduta sulla scrivania dove mi avvicino per prendere delle carte e lei non mi degna neanche di uno sguardo

L: buongiorno Camz

Non risponde così provo a chinarmi per darle un bacio ma incontro la sua guancia

L: io ora devo andare via che ne dici se stasera passiamo un po' di tempo insieme?

Non risponde io le lascio un bacio tra i capelli e esco dalla stanza per poi andare in una stanza per prendere il sigillo del re e fare delle carte per reclutare le famiglie nobili; una volta finito prendo il mio cavallo e esco andando in giro per le case accolta dallo stupore dei nobili che non sono mai stati reclutati per la fine della mattinata riesco a finire e torno sul campo a controllare come sta andando e sembra che in poco tempo abbiamo imparato abbastanza il che il faccio smettere per poi rimandarli a casa aspettandoli sul pomeriggio per la continuazione

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