Capitolo 4

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Entro in una mega stanza senza nessun arredo solo una sedia dove si siederà Camila per il ritratto. Inizio a prepararmi la mia postazione sistemo il cavalletto e una volta posizionata la tela inizio a fare lo sfondo di un blu scuro con delle sfumature nere dove non verrà disegnata la figura; mentre finisco una delle ultime sfumature entra lei, è bellissima, ha un vestito blu celo che risalta le sue forme e il suo viso

D: avete tempo fino all’ora di cena
C: chiuda la bocca altrimenti le entrano le mosche
L: mi scusi ma è fantastica con questo vestito
C: si dimentica la sua amata, la tradisce così facilmente
L: no certo che no, la mia amata è sempre nel mio cuore e nella mia mente
C: e si può sapere il nome di questa donna che cattura la sua attenzione?
L: mi spiace ma non lo dirò io ma dovrà scoprirlo da sé
C: misteriosa la ragazza
L: si sieda che cominciamo, non voglio finire di nuovo di sotto per non aver terminato il tutto in tempo

Così si siede e si posiziona in maniera angelica, non so neanche come sia possibile l’esistenza di questa donna.
Passiamo delle ore fissandoci semplicemente mentre io la dipingo partendo dal basso del suo corpetto; in queste ore c’era della tensione e non oso immaginare quando dovrò dipingerle il volto.

Quando arriva l’ora di cena Dinah ci viene a chiamare e io sono riuscita a fare solo una piccola parte del corpetto; se andremo avanti così finirò tra 1 mese.

Arriviamo a tavola e lei è seduta a capo tavola insieme al padre, che si trova dall’altro lato, e difronte a me c’è DJ.
Sto mangiando tranquillamente la mia carne quando sento un piede scalzo salire per la mia gamba e cercare di infilarsi sotto i miei pantaloni e l’unica persona che può essere a fare tutto ciò è Camila, vista la vicinanza, una volta che mi giro a guardarla sfoggia un sorriso innocente e cerca di salire ancora di più ma io le blocco il piede fermando il tutto; lei ritorna seduta composta e io a mangiare la mia carne ma le occhiate che ci siamo lanciate durante tutta le cena la dicono lunga, magari potrei interessarle anche io e potrebbe rivedere l’idea di sposare Mendes ma fino a quando non sarà lei a parlarmene io non potrò fare nulla per fermare sta cazzata che sta per fare.

Finita la cena mi avvio in camera cambiandomi e mettendomi una camicia più larga di quella che indossavo già e dei pantaloni a cavallo basso, si li ho fatti modificare da Dinah altrimenti non riesco a dormire.

Mi infilo sotto le coperte e cerco di prendere sonno nonostante i rumori provenienti dalla stanza affianco. Dopo un’ora buona sono ancora qui che provo a prendere sonno quando sento un rumore più forte e un urlo così decido di alzarmi da questo comodo letto e mi avvicino alla porta della stanza affianco quando la apro mi ritrovo un’immagine che non avrei mai immaginato; Camila inginocchiata per terra davanti alla parete comunicante con la mia camera con un sacco di cose rotte e buttate al suolo, non ci penso due volte e mi avvicino alla figura, quando sono abbastanza vicino sento dei singhiozzi e subito d’istinto mi viene da inginocchiarmi e abbracciare la ragazza che ora non è più una principessa ma una ragazza sola e piena di dolore da buttare fuori

L: tranquilla Camz sono qui, tranquilla

E adesso questo soprannome da dove ti è uscito?
Non mi interessa l’importante è che stia bene
Da quando ci preoccupiamo degli altri?!
Da quando mi interessa poi tu fatti i cazzi tuoi
Come vuoi ma non piangere quando ti spezzerà il cuore
Sei una stronza vocina

La stingo più forte a me e lei infila il viso nell’incavo del mio collo; mi sento in paradiso.

L: hai Camz guardami … cosa è successo
C: papà è cattivo

Mi guarda con gli occhi pieni di lacrime e il labbro che sporge

L: vuoi parlarmene altrimenti possiamo stare così tutta la notte
C: non lo so
L: facciamo così usciamo in giardino e mi racconti tutto e poi toniamo qui e facciamo ciò che vuoi
C: ok, ma non ho nulla da mettere sopra
L: dammi due minuti e torno, non muoverti

Esco dalla stanza e corro in camera mia a prendere la camicia più lunga che si trova in armadio per poi tornare da Camila

L: sono tornata, ed ecco la sua camicia maestà

Mi vicino anche per fare più scena e ottengo il risultato sperato, mi sorride

C: grazie Lolo

Al soprannome il mio cuore salta di gioia. Allungo la mano e apro la finestra e andiamo in giardino.

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