ARMOTENTIA

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Harry continuava ad incrociare lo sguardo del ragazzo della torre, lo beccava a fissarlo durante le lezioni, ma esso si rifiutava sempre di parlargli risultando gelido ed intrattabile.

Harry voleva solo capire perché aveva fatto quello che aveva fatto.

Perché lo evitava?

Harry non riusciva a rispondere.

"Conoscete un ragazzo che si chiama Draco?" chiese Harry ai suoi amici un giorno.

"Ovviamente Harry e...ahi!" Ron si era beccato una forte gomitata da parte di Hermione.

"No Harry, lo abbiamo solo incrociato un paio di volte nei corridoi, ma non ci abbiamo mai parlato" disse lei fulminando Ron con lo sguardo.

"Ehm...si, Herm ha ragione..."

Harry non credeva ad una sola parola.

Ma perché i suoi amici stavano mentendo?

La fine delle lezioni arrivò presto, e di lì a tre giorni sarebbero dovuti tornare a casa.

L'atmosfera di depressione nella scuola era molto diminuita rispetto al giorno della morte di Silente.

Ad Harry mancava tanto.

Ma non poteva fare altro che osservare il ritratto che lo ritraeva appeso nel suo studio e parlare un po' con lui.

Non era come averlo accanto.

Durante l'ultima lezione di Pozioni Lumacorno affidò ai ragazzi il compito di preparare l'Armotentia, il filtro d'amore più potente al mondo.

Il compito consisteva nel creare la Pozione insieme al compagno di banco e poi trascrivere l'odore sentito da entrambi.

Ad Harry toccava farlo con Malfoy.

Era sicuro di cosa avrebbe sentito: il profumo di Ginny.

La lezione cominciò e Draco, che era molto bravo in pozioni, insegnò ad Harry come fare.

Per il grifone era strano sentire quella serpe parlare così civilmente con lui.

Ma dovette ammettere che non gli dispiaceva affatto, anche se non sapeva bene il motivo.

Dopo circa un'ora passata a spezzettare, triturare, e mescolare ingredienti, la pozione era pronta.

"Ok Potter, ora dobbiamo trascrivere quello che sentiamo." Disse il serpeverde.

"Bene, allora comincia tu!" esclamò Harry.

Quel viscido serpente senza cuore non poteva amare qualcosa...o sì?

Harry voleva capirlo.

Il biondo era riluttante, ma poi accettò e annusò la pozione a pieni polmoni.

"Allora, cosa senti?"

"Sento...gel per capelli..."

E ti pareva.

Pensò Harry alzando gli occhi al cielo.

"E poi?"

"E poi...lenzuola pulite...e..."

La serpe si bloccò, come spaventata da ciò che aveva appena sentito.

"E...?" lo incitò Harry.

"E profumo al gelsomino." Disse il biondo freddo e sistemandosi la cravatta.

Harry aveva un profumo al gelsomino nel suo baule.

Ma lo metteva solo nelle occasioni speciali, non si ricordava di averlo mai messo durante l'anno.

Probabilmente era solo una coincidenza, anzi, sicuramente.

"Ora tocca a te."

Harry tuffò la testa nel calderone.

"Allora...profumo della casa dei Weasley..." iniziò Harry ad occhi chiusi.

"...cane bagnato..." gli si strinse il cuore.

Sentiva l'odore del suo padrino morto l'anno prima.

Sirius...gli mancava forse anche più di Silente.

Harry strinse di più gli occhi per non piangere.

"...Burrobirra...e..." Harry sentiva distintamente un altro odore.

Un odore familiare.

"...vuoi per favore andare un po' più in là? Si sente il tuo odore fin da qua dentro." Disse rivolto al biondo.

Poi sbiancò capendo che Draco era lontano almeno un metro da lui, e che quell'odore proveniva dalla pentola.

Draco sembrò capire e le sue guance cadaveriche si tinsero di rosa pallido.

Perché l'odore di quello è nella pentola?

E perché lo sento io?

Non mi piace Draco, non l'ho nemmeno mai visto prima della torre.

"Menta...sento menta..." concluse infine.

Dopo aver consegnato il compito a Lumacorno Harry andò nel suo dormitorio a preparare il baule.

Gli sarebbe mancata la scuola.

Draco non lo guardò nemmeno e Harry fece lo stesso.

Una volta arrivato in camera iniziò a ficcare tutti i vestiti nel baule.

Continuava a pensare alla pozione e non si accorse di aver urato qualcosa con il piede.

Imprecò sottovoce e poi si abbassò.

Sotto al suo letto c'era una piccola scatola nera.

La prese, e si sedette sul letto per esaminarla.

Non era molto pesante, ma nemmeno leggera.

Sopra di essa era legato un foglietto ripiegato su sé stesso.

Harry lo prese lentamente in mano, la pergamena era liscia.

Aprì il foglio e si ritrovò una specie di lettera.

Incuriosito cominciò a leggere.

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siamo quasi giunti alla fine. spero la storia vi stia piacendo.

al prossimo capitolo <3

Saremo io e te per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora