Il giorno dopo, Harry era sul treno verso la casa Weasley per festeggiare il Natale.
Ron non aveva fatto domande sulla sera precedente per tutto il tragitto, ed Harry gliene era molto grato.
Un paio di volte Lavanda era passata davanti al loro scompartimento per salutare Ron, che però non era molto felice del gesto.
"Quello che vuole fare è solo sbaciucchiarmi, ho tutte le labbra screpolate...guarda!" disse Ron quando Lavanda se ne fu andata per la terza volta.
"Ti credo sulla parola!" rispose Harry vedendo il suo amico avvicinarsi sempre di più.
"Per quello che mi hai detto prima comunque..." continuò il rosso, riferendosi alla conversazione tra Malfoy e Piton che Harry gli aveva raccontato poco prima.
"Se infrangi un voto infrangibile...muori."
Arrivati a casa Weasley Harry aveva provato a convincere Lupin e Tonks che Piton era in realtà cattivo e che lavorava per Voldemort.
"Se Silente si fida, mi fido anche io!" continuava a rispondere Lupin facendo impazzire Harry.
La cena era davvero squisita e Fred e George non facevano altro che mostrare le loro invenzioni geniali, mentre Ginny, per tutta la sera, stette appiccicata ad Harry che aveva però in testa solo Draco.
Il signor Weasley iniziò poi a parlare degli Armadi Svanitori e del fatto che uno di loro fosse ad Hogwarts, ma il grifondoro non ci faceva molto caso.
Il ritorno a scuola fu sottolineato da una lettera mandata da Silente ad Harry l'ultimo giorno delle vacanze, e dai continui sbaciucchiamenti nei corridoi tra Ron e Lavanda, che finivano puntualmente con Hermione in lacrime.
Il primo giorno di scuola Harry cercò di non incrociare Malfoy per i corridoi perché, come minimo, si sarebbe messo a piangere davanti a tutta la scuola.
Il girfone non riusciva bene a spiegarsi del perché tenesse così tanto ad un ragazzo che lo odiava e che, anche Harry, in passato aveva odiato.
Cosa ha fatto Malfoy per far trasformare l'odio in "amore", se così si poteva definire?
Continuava a chiedersi Harry senza trovare risposata.
Sapeva che il momento in cui lo avrebbe incrociato sarebbe arrivato l'indomani con la lezione di pozioni, ma nel frattempo Harry voleva ritardare l'incontro, soprattutto per prepararsi psicologicamente a tutti gli insulti possibili che Malfoy gli avrebbe detto ed a tutto il dolore che il grifone avrebbe dovuto subire.
Dopo aver cenato, senza essersi mai voltarsi verso il tavolo dei serpeverde, Harry si avviò verso l'ufficio di Silente, con cui aveva un appuntamento.
Appena arrivato Silente gli mostrò il pensatoio pieno di un liquido bluastro ed Harry ci si immerse dentro.
Ora si trovava in un'aula di pietra arredata con un lungo tavolo a cui sedevano vari studenti, e un professore che Harry riconobbe essere Lumacordo da giovane.
"Cielo, sono già le undici! È meglio che cominciate ad andare ragazzi, o ci metteranno tutti nei guai!" disse il professore guardando sorpreso l'orologio attaccato alla parete.
Alla fine della cena tutti uscirono dalla stanza, a parte un ragazzo.
"Signore, volevo chiederle una cosa". Disse il ragazzo che Harry riconobbe come il futuro Lord Voldemort.
"Chiedi, ragazzo mio, chiedi..."
"Signore, mi domandavo che cosa sa degli...degli Horcrux."
Poi Harry vide una nebbiolina e non riuscì più a distinguere i volti dei sui interlocutori, ma udì la voce di Lumacorno.
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Saremo io e te per sempre
Romanceè il sesto anno ad Hogwarts, tutto sembra essere completamente normale per il famoso Harry Potter, se non fosse per un ragazzo biondo che si comporta in modo strano... "Anche io ho riso. Anche io ho pianto. Anche io ho amato. Una volta. Una sola. E...