Mio caro conte di Holland...

Capitolo 4

E' incredibile non avevo mai incontrato uno così. Decisi di parlarne con la mia migliore amica: mia sorella maggiore. Andai a trovarla a casa sua.

-Ciao Anna che piacere vederti!- mi disse lei venendo verso di me per abbracciarmi.

-Ciao Elisabeth come state? Dove sono i miei nipotini?- non li vedevo da tanto ormai. La prima mezzora la passammo a parlare del più e del meno, poi finalmente le chiesi ciò per cui ero venuta:

-Non so come chiedertelo, come vi siete conosciuti tu e il duca?

-Allora, ci siamo conosciuti ad un ballo nella reggia della famiglia reale e poi quando io sono entrata in età da marito mi ha chiesto la mano. Perché me lo chiedi?

-Per due motivi: il primo è che volevo capire come ci si innamora e il secondo perché ho avuto un incontro molto stano qualche giorno fa.

-Bene perfetto cominciamo, ci vorrà un bel po' conoscendoti- disse ridendo. Diceva così perché ero solita a fare tantissime domande.

Parlammo per tantissimo tempo: mi spiegò che era impossibile per lei descrivermi quello che provava per suo marito perché l'amore è soggettivo e che dovevo scoprirlo da sola(sinceramente non ho capito cosa intendesse). Per quanto riguarda la mia misteriosa conoscenza mi consigliò di chiedere ai nostri fratelli se lo conoscessero perché lei non conosceva molte persone e non andava a molti ricevimenti, preferiva rimanere a casa con la famiglia.

Così andai a casa ma non ne parlai con i miei fratelli perché erano terribilmente gelosi e poi mi intrigava il fatto di assomigliare ad un'investigatrice.

La mattina seguente decisi di andare a fare una passeggiata, ero un po' nervosa per via dell'inizio della stagione: era tutto pronto ma io mi sentivo impreparata e insicura. Oggi deve essere tutto perfetto per il ballo delle Lucciole e non sarò certo io a rovinarlo.

-Forza Anna o faremo ritardo!

-Un attimo mamma sto cercando il ventaglio- non lo trovavo da nessuna parte quel maledetto affare. Tra ame e me pensai "lascia perdere quello stupido aggeggio e scendi a prendere la carrozza".

-Arrivo mamma!

Ed eccomi qui, pronta per la stagione degli amori, sperando vada bene. Che ansia. Arrivai e mi resi conto come prima cosa che c'era tantissima gente che non conoscevo e come seconda cosa che il posto era veramente enorme. C'erano persone che ballavano o che andavano a fare i loro omaggi alla regina e poi c'ero io che sembravo un cagnolino impaurito. Mia madre mi portò a presentarmi alla regina, che non mi disse nulla, né si né no. I miei fratelli mi presentarono poi a tutti i loro amici ma non era quello il mio obbiettivo: io cercavo tra la folla il mio uomo misterioso.

-Ciao Windsor!

-Ciao Betany Acton- non la sopportavo si dava troppe arie. Con lei niente confidenze.

-Mi chiami con nome cognome ora? Mi fa piacere. Che cosa ti è successo eh Anna, non sembri più la ragazzina di una volta, mi sa che sei peggiorata di aspetto. E di testa? Immagino che tu sia la stessa stramba di qualche anno fa- come spiegare la mia situazione, il mio cuore mi diceva di tirarle un pugno mentre la mia mente suggeriva un calcio. Prima di lasciarmi il tempo di rispondere iniziò ad urlare come una gallina, e così tutte le altre compresa mia madre. Che cosa stava succedendo?

-Avanti spostati Windsor che devo andare dal conte!

- Aspetta cosa? Il conte?- beh si si spiegavano le urla.

-tesoro dai vieni che ti presento al conte- ecco lo sapevo che sarebbe venuta a prendermi.

-No dai mamma non farmi fare figuracce!

Ormai era inutile, mi portò in mezzo alla folla che si era formata intorni al conte. C'erano talmente tante persone che nemmeno ero riuscita a vederlo. Ci avvicinammo sempre di più e...nulla, il conte se ne era andato. Menomale non avrei retto anche se avrei voluto vederlo. Devo dire che però è stato furbo. Così presi ispirazione e andai anche io a fare una passeggiata.

Camminavo lungo il giardino e intravvidi qualcosa luccicare per terra. Rimasi a guardare che cosa era continuando a camminare verso di lui senza guardare però dove stavo andando e: BOOOOM!

Spazio all'autrice: scusate per il ritardo sono stata molti impegnata e scusate anche per gli eventuali errori grammaticali