Finalmente stava arrivando l'autunno, lo adoravo perché il clima non era troppo caldo ma neanche troppo freddo, gli alberi si dipingevano di colori caldi e al passaggio perdevano le foglie. Le galoppate a cavallo erano bellissime. Ero nella tenuta di mia zia, seduto su un divanetto, quando ripensai alla richiesta che avevo fatto ad Anna molti mesi fa: portarla nel mio paese. Non era molto lontano da qui, solo due ore di carrozza. Dovevo solo chiedere il permesso alla sua famiglia di portarla con me, altrimenti sarei andato da solo per via di alcune faccende da sbrigare. Andai così nella tenuta dei Windsor per parlare con la madre dei Anna.
-Buongiorno signora Windsor
-Buongiorno signor conte, cosa vi porta qui?
- Sono venuto per proporvi una cosa che ha a che fare con vostra figlia. A proposito, è in casa?
- Si sta per scendere, stava aiutando la sua sorellina ad acconciarsi i capelli. Ditemi tutto.
- Con il vostro permesso desidero portare la signorina Windsor con me in visita a Staffordshire, la mia città natale. Alloggeremo nella mia tenuta in stanze separate naturalmente e saremo accompagnati dal mio maggiordomo e da una delle governanti di mia zia, la signora Wessex. Dista da qui solo due ore.
- Conte venitemi in contro: una passeggiata senza un domestico che vi segue lo posso accettare, perché mi fido di voi e non siete tanto lontani da qui, ma andare in un altro paese da soli mi sembra un po' azzardato. Non ci avete nemmeno comunicato se il corteggiamento può diventare un fidanzamento in vista delle nozze oppure siete ancora incerto su mia figlia. Io mi fido di voi e anche Anna ma visto anche il vostro passato "discutibile" non mi sembra il caso di accettare la vostra proposta.
- Comprendo la vostra decisione- in realtà non la capivo affatto, tutto quello che aveva detto era un controsenso. Non volevo partire da solo, come la potevo convincere? Devo dire che alla sua risposta ci ero rimasto malissimo, non mi aveva detto nulla di sgradevole ma era come se mi avesse rincatenato al mio passato, di nuovo.
- Ne siete sicuro? Non avete un'espressione convinta
- Come darvi torto. In effetti non mi aspettavo una risposta del genere. Vedete io vorrei solo passare del tempo con vostra figlia, nulla di più. Non sono più il ragazzino di qualche anno fa, non oserei mai fare del male alla signorina Windsor. Vi prego lasciatela venire con me, potrete mandare quanti servitori vorrete con noi.
- Oh ragazzo io so che non le faresti mai del male, vedo come vi guardate e so che le vostre intenzioni, signor conte, sono sincere. Detto questo però non sono ancora convinta. Se ci fosse anche la signora Wessex con voi la farei senz'altro andare.
- Potrei provare a chiederglielo ma non credo che accetterà. grazie comunque per avermi ascoltato signora Windsor. Con il vostro permesso io andrei a prendere una boccata d'aria. Arrivederci.
-Arrivederci signor conte.
Io e la signora Windsor avevamo trascorso un bel po' di tempo a parlare e in tutto ciò Anna non si era fatta vedere. Avevo bisogno di lei, dovevo sfogarmi un attimo, sicuramente avrebbe saputo calmarmi. Mi disturbava il fatto che la madre di colei che amavo pensasse male di me, non lo aveva detto apertamente ma lo avevo intuito. Tutta colpa dello stupido ragazzo di qualche anno fa che andava in giro ubriaco con un sacco di donne. Nessuno a parte Anna e forse mia zia aveva capito quanto io fossi pentito, dispiaciuto ma soprattutto cambiato.
-Tom ciao! Che ci fai qui? Quando sei arrivato?- ed eccola, tutta sorridente che scendeva le scale, era bellissima. Non era da molto che non ci vedevamo, circa due giorni, ma mi sembravano passati anni, che dico: ere geologiche.
-Ehi ciao Anna! Che bello vederti, sei bellissima!
- Si si adulatore
- E' la verità. Ero venuto per parlare con tua madre e adesso ho bisogno di parlare in privato con te se sei libera.
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Mio caro conte di Holland...
Fiksi PenggemarE' la prima storia che scrivo spero vi piaccia. Parla di una storia d'amore che ha però i suoi alti e bassi.