Non ci potevo credere, era tutto così bello prima che lui mi baciasse. Un po' però mi sentivo in colpa, lo avevo deluso così come lui aveva deluso me con quel bacio. Provavo a riflettere sul perché lo avesse fatto: io per lui ero come tutte le altre ragazze che facevano parte del suo passato? Anche se lui effettivamente mi aveva detto di provare qualcosa per me ma io non ci credevo, non potevo cadere nel tranello. Avevo bisogno di parlarne con qualcuno di estremamente fidato: mio fratello. Andai nel suo studio, stava lavorando e sembrava abbastanza stressato.
- Posso entrare?- chiesi a voce bassa
- Certo Anna entra. Com'è andata ieri con il conte di Holland? E' un mio caro amico, mi fido di lui, ne ho parlato anche con nostra madre e lei è d'accordissimo a farti fare passeggiate da sola con lui. Ci fidiamo molto entrambi. Ma dimmi, come stai?
- Ieri non è andata proprio benissimo, abbiamo avuto una "piccola" discussione. Ero venuta per chiederti: come pensano i ragazzi? Come si comportano quando sono innamorati?
- Spero che la vostra discussione si risolva presto. Devo dire che non mi aspettavo queste domande, vediamo se ti posso dare una risposta. Quando un ragazzo si innamora fa di tutto per stare con te, ride con te e si diverte, ti guarda, ti viene a trovare spesso perché non può fare a meno di vederti, cerca di avere contatti eccetera ma non fa facilmente qualcosa: dichiararsi. Se un ragazzo ti dice che ti ama o ti da un bacio, ti abbraccia, ti tiene la mano, ti stringe forte a se significa che i suoi sentimenti sono più che sinceri. Sai, credo che tu al mio amico piaccia molto, l'ultima volta che l'ho visto non faceva altro che parlare di te e quando gli parlavo io era distratto, credo pensasse a te.
-Grazie di tutto ora devo scappare, devo assolutamente andare a parlare con lui! Ho combinato un disastro- risposi uscendo di corsa dallo studio. Dissi al maggiordomo di chiamare una carrozza, più in fretta che poteva, avevo fatto proprio un bel casino. Dalle parole di mio fratello avevo tratto la conclusione che forse era mia la colpa di tutto, o per lo meno buona parte. che cosa potevo dire a Tom? Tipo:" ciao so che ieri abbiamo discusso ma beh ecco hai presente che ti ho rifiutato brutalmente schiaffeggiandoti e che poi me ne sono andata? Ecco scusami ma non volevo farlo". Di certo non così. Stavo diventando molto agitata e la testa era piena di pensieri sovrapposti, non ci capivo più nulla. C'era un altro problema poi che mi assillava: Io amavo Tom o no? Sinceramente non so cosa si provi. So solamente che ogni volta che sono con lui mi sento al sicuro e felice, che mi vengono le farfalle nello stomaco ogni volta che lo penso o che lo guardo negli occhi, arrossisco quando mi fa i complimenti e quando mi ha baciata ho provato una sensazione fortissima e volevo che quel momento non finisse mai. Ma poi mi sono spaventata delle conseguenze e mi sono allontanata dicendo e facendo cose terribili a colui che credo di amare. A questo punto si, credo di amarlo anzi ne sono certa. Devo sistemare le cose tra noi due.
Salii nella carrozza e ordinai al cocchiere di andare nella tenuta dei Wessex il più in fretta possibile. Lui con un po' di esitazione partì subito con la massima velocità e arrivammo a destinazione circa dopo mezz'ora. Era lontana da casa nostra. Con molta sorpresa quando arrivai trovai la signora Wessex, la signora Tudor, mia madre e la signora Acton sedute nella grande veranda a prendere il the. Andai verso di loro.
- Buongiorno signore, Buongiorno madre.- salutai
- Buongiorno cara, dovevi proprio venire?- disse la signora Acton- la mia Betany e il conte si stavano godendo la mattinata prima della sua partenza.
- Passeggiata? P-partenza? Chi deve partire?- chiesi con tristezza e preoccupazione
- Si Anna il conte non voleva che lo sapessi ma deve partire per andare in guerra, gli hanno offerto un posto da generale.- mi spiegò la signora Wessex. Me ne andai di corsa in cerca di Tom: non potevo lasciarlo andare così e per di più era con quella strega di Betany.
-Ferma Anna dove vai?- mi gridò mia madre, ma non mi fermai.
Corsi prima alle stalle e notai che non c'era il suo cavallo, così andai a cercarlo nei campi. Lo vidi in lontananza su un sentiero con Betany e corsi verso di loro urlando il nome del conte. Entrambi si girarono per guardarmi.
- Che ci fa lei qui?!- chiese spazientita Betany
- Non lo so e non voglio averci nulla a che fare- replicò Tom guardando verso il pavimento.
-Aspetta ti prego Tom! Ti devo parlare!- gli dissi una volta avvicinata a loro
- Come ti permetti a chiamare il conte per nome!- disse Betany ma venne ignorata da entrambi.
- Anna vattene non voglio parlare con te. Lasciami in pace!
- Tom io non intendevo dire quello che ho detto, ho capito dopo il mio errore. Scusami non sai quanto mi dispiace. Ti prego non andartene, non andare a combattere potresti non ritornare mai più. Non mi lasciare così.- dissi con le lacrime agli occhi.
-Signorina Acton può lasciarci soli, può tornare a casa.- disse Tom guardando Betany. Lei se ne andò arrabbiata e sbuffando.
-Ho parlato con mio fratello e mi ha fatto capire che- mi interruppe
- No non lo voglio sapere, quel che è fatto è fatto Anna, non sempre le cose si sistemano.- era freddo con me, non lo era mai stato
- Non capisco, possiamo tornare come prima, sistemare tutto il disastro che abbiamo combinato
- Che abbiamo combinato? Hai fatto tutto da sola: io mi sono dichiarato a te e tu mi hai rifiutato dicendomi che non provavi nulla per me. Direi che non c'è nulla da chiarire
- Si è vero è andata cosi ma ci ho pensato molto e non è vero che non provo nulla per te Tom. Ecco io non ne sono sicura ma, ecco, credo di amarti. L'ho capito grazie a questa lite: non riesco a stare senza di te. Ti prego i tuoi sentimenti non possono essere svaniti in un giorno.
- Anna basta non insistere, quei sentimenti non esistono più e mai esisteranno per nessun'altra. Se provavi qualcosa per me non te ne saresti andata, non mi avresti respinto ne tantomeno preso a schiaffi e insultato. Ci sono rimasto malissimo e non intendo tornare indietro per soffrire ancora.
-Non soffrirai, non mi lasciare, non partire per la guerra ti prego- dissi piangendo, anche negli occhi di Tom si vedeva il luccichio delle lacrime.
- No Anna, domani parto e anche se ne uscirò vivo, non credo che tornerò qui. Non insistere e lasciami andare. Rendi le cose più difficili per tutti e due.
- La signora Wessex ha detto che non volevi dirmi che saresti partito, perché? Non ho forse il diritto di salutarti come tutti gli altri!? Dopo tutto quello che abbiamo passato
Non mi rispose nemmeno e se ne andò lacrimando, lasciandomi da sola proprio come io avevo fatto con lui. Mi inginocchiai a terra e tirai fuori tutto il dolore, piansi come non mai.
La mattina dopo mi svegliai sapendo che ormai era già partito, e con lui si era portato via tutto. L'unico modo che avevo per sapere sue notizie era leggere il giornale dove, come in ogni guerra, venivano scritti, settimana per settimana, i morti in battaglia.
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Mio caro conte di Holland...
FanficE' la prima storia che scrivo spero vi piaccia. Parla di una storia d'amore che ha però i suoi alti e bassi.