Capitolo 7

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Appena rientrata a casa da quella serata ero felicissima, ma quel momento durò ancora per poco. Arrivò la signora Acton per parlarci di me e del conte. Disse a mia madre un sacco di cose che a quanto pare le aveva detto Betany su di me, poco piacevoli. le disse che io ero stata maleducata con sua maleducata con sua figlia e con il conte, e che non potevo nemmeno avvicinarmi a lui. Tale madre tale figlia. Entrambe trattavano il conte come se potesse essere una proprietà privata, ma come si fa? E' pur sempre una persona. Disse che sua figlia era l'unica degna di lui e ci invitò a lasciarlo perdere per farlo avvicinare a Betany. Ovviamente la risposta di mia madre fu no, lei ci teneva al mio futuro con il conte, anche se ancora non sapeva nulla della conversazione tra me e lui e della proposta di domani. La signora Acton infine se ne andò arrabbiata e giurò che questa battaglia la avrebbe comunque vinta lei, insieme a sua figlia naturalmente. Andammo tutti a dormire con un po' di preoccupazione, non avevamo mai visto la signora Acton così arrabbiata e minacciosa. La mattina seguente sembrava però già passato tutto, io ero felice per quello che stava per succedere e contagiai tutti. Andai a prepararmi: mi misi un semplice vestito che dava sul blu, il colore preferito di mia madre, con un girocollo che mi aveva regalato mio padre. Ero nel salotto a leggere quando la guardia disse che avevamo ospiti: mia madre era stra agitata e i miei fratelli non la smettevano di farsi domande a vicenda, io invece ero tranquillissima e non vedevo l'ora che lui entrasse da quella porta.

- Signori Windsor: il conte di Holland è venuto a farvi visita- tutti si girarono verso di me mentre io sorridevo come non mai.

- Buongiorno signori. Ho interrotto qualcosa di importante?- disse lui, poi andò a salutare i miei fratelli e mia madre.

- Buongiorno signor conte. Prego accomodatevi- rispose mia madre tutta felice.

- Buongiorno signorina Windsor- mi guardò e mi baciò la mano, come la prima volta.

- Buongiorno anche a voi signor conte di Holland

- Sarò sincero con voi signore e signora Windsor e andrò dritto al punto.- disse rivolgendosi a mio fratello Tristan e a mia madre. Il capofamiglia ormai era lui, dopo che mio padre si era ammalato gli aveva passato la "carica".

-Diteci pure, non teneteci sulle spine- disse mio fratello

- Vorrei chiedervi il permesso in modo ufficiale di corteggiare la signorina Windsor, l'altra sera mi ha colpito molto e non faccio altro che pensare a lei. Intendo rispettare tutti i tempi, senza affrettare le cose ovviamente. Vorreste concedermi l'onore?

- Mi avete convinto, ormai vi conosco da tanto tempo e so che siete sincero. Avrete il permesso di corteggiare mia sorella solo se mi promettete di rispettarla, di non farla soffrire e di non coinvolgerla in qualche scandalo. E ovviamente se anche la mia sorellina è d'accordo.

- Lo prometto, non farei mai nulla che la possa compromettere.

- Si Tristan era quello che speravo, io e il conte abbiamo trovato intesa fin da subito.

- In questo caso direi che siamo apposto.

- Cara vieni qui e abbracciami sono così felice!- mi disse mia madre.

Dopo aver fatto la proposta, il conte restò a chiarire alcuni punti del corteggiamento con mio fratello mentre mia madre ed io parlavamo. Ovviamente lei stava già iniziando ad organizzare un tè solo con le sue amiche per informarle. Mi chiese un sacco di cose: com'era lui, se mi piaceva veramente

Il conte restò anche a pranzo: era molto gentile con tutti e aveva fatto amicizia persino con i miei fratellini e con le mie sorelline, che gli chiedevano in continuazione com'era casa sua. Dopo di chè mi invitò a fare una passeggiata con lui, accompagnati da due domestici, come di regola.

- Madre posso andare?

- Certo tesoro ma non dimenticare di tornare presto che dobbiamo vedere il vestito per domani. Conte ci sarete anche voi al compleanno della signora Tudor?

- Si credo che mia zia abbia già risposto per me, mi aveva poi già chiesto di accompagnarla- disse quasi con voce dispiaciuta.

Una volta usciti gli chiesi:- Scusate non vorrei essere invadente ma come mai non volete venire alla festa di domani?

- Io non l'ho mai detto, ma voi come fate a saperlo?

- L'ho intuito. Vi assicuro che la signora Tudor non è una persona cattiva, anzi tutto il contrario, al massimo un po' chiaccherona.

- No no aspettate non fraintendete, non è per la signora Tudor ma per voi. Ho sentito una conversazione che voi avete avuto con la signorina Acton che vi diceva di starmi alla larga e che, insomma, non vi trattava proprio bene. Vi ha fatto qualcosa?

- Caspita voi non dovevate sapere di quella conversazione! Ma ormai mi sembra il caso di dirvi tutto e di avvertirvi di quello in cui andremo, o forse andrò solo io, incontro.

-Mi devo preoccupare signorina?- mi rispose con voce preoccupata, e faceva bene.

- Forse sì. Vedete la signorina Acton e io non andiamo proprio d'accordo ma non so perché. Da quando è iniziata la scorsa stagione è diventata molto competitiva e spera solo in uno scandalo o in una brutta figura da parte mia. In più ora che siete arrivato voi lei dice che siete suo, di non avvicinarmi a voi e che siete sicuramente interessato a lei.

- Mi dispiace signorina che siate in questa situazione per colpa mia.

- Non è finita qui Vi ricordate di ieri?

- Così mi fate preoccupare. Sì mi ricordo: la passeggiata, il ballo. Un giorno stupendo.

- Sono contenta che vi sia piaciuto signor conte ma vedete, dopo il ballo la signorina Acton e sua madre sono venute a farci visita. Ci hanno detto di tutto e di più, minacciandoci e dicendovi appunto di starvi alla larga.

- Non ci posso credere, andrò a parlarci io e gli spiegherò tutto, compreso che non sono interessato a sua figlia.

- No per favore peggiorereste la situazione

-Allora ho un'altra idea: annunceremo il corteggiamento in modo indiretto, ovvero con due o tre balli al compleanno della signora Tudor. Che ne dite?

- Secondo me è un'idea fantastica conte!

- Ora però vi racconto una cosa io, e poi avrei una richiesta.- feci cenno con la testa di parlare- Vedete per me il rapporto che ho con voi è molto importante, con voi mi sento a mio agio mentre con le altre ragazze mi sento un oggetto messo all'asta. In più ogni volta che penso a come ci siamo conosciuti mi vien da ridere perché era una situazione che non sarebbe capitata proprio tutti i giorni. Con voi mi diverto e provo cose che nemmeno so spiegare. A questo punto le mie richieste sono due. La prima è: chiamatemi per nome, ne sarei felice.

- Wow non mi aspettavo un discorso simile

- Lo vedo signorina siete tutta rossa ahahahah

- Beh si certo sono sorpresa- dissi un po' imbarazzata, ma poi scoppiai a ridere. Stavamo ridendo entrambi, le domestiche dietro di noi ci guardavano abbastanza male ma tutto questo ci faceva divertire ancora di più.

- Allora che ne dite, potete chiamarmi Tom?

- Certo che si ma solo se voi mi chiamate Anna. Non voglio un rapporto formale con voi.

- Avrei un'altra richiesta però, vorreste accompagnarmi nel mio paese tra tre gorni? Da soli, io e voi, senza domestici che ci seguono dappertutto. Vi farò conoscere la gente del posto e vi farò vedere il mio castello.

- sarebbe meraviglioso ma cosa diciamo a mia madre? E a mio fratello? Non mi lasceranno mai venire senza accompagnatori.

- Allora che vanga anche la vostra governante o la tua domestica, farei di tutto per stare un po' con voi.

Continuammo a parlare per tutto il tempo, fino al rientro nella mia tenuta. Il conte era fantastico e non vedevo l'ora di rivederlo.

Mio caro conte di Holland...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora