Vendetta (parte 4)

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Mentre parcheggiavo la macchina nel viale davanti casa, vidi Allistor uscire dalla porta principale di casa mia con un sorrisetto irritante sulla faccia.Mi veniva voglia di scendere e schiaffeggiarlo finché non avessi avuto più le mani. Resistetti al mio impulso omicida e entrai in casa. Il cuore mi si strinse. Mia madre era stata accoltellata sulla sua poltrona preferita mentre leggeva un libro. Lacrime calde iniziarono a scivolarmi sulle guance. Una parte di me era morta. Non chiamai la polizia e percorsi tutta Cincinnati per raccontare tutto a Andy. Insieme a lui c' erano anche i ragazzi. Raccontai tutto ciò che avevo visto singhiozzando. Loro tacquero e si guardarono negli occhi. -Io penso che sarebbe meglio finirla qui.- era questa la frase meschina che tutti dissero andandosene. Tutti tranne Andy che mi strinse a sé rassicurandomi.
-Piccola, del sangue di un innocente è stato versato sugli innocenti. Del sangue colpevole sarà versato sui colpevoli. Occhio per occhio dente per dente.- mi strinsi a lui ancora più forte. Appoggiai la testa sul suo petto per non fare sentire i miei singhiozzi. Mi domandavo perché, perché tutto questo stava succedendo a me. Andy sembrò leggermi nel pensiero, ma non disse nulla. Mi baciò sulla fronte e mi accompagnò a casa. La polizia era già arrivata e io raccontai agli agenti la mia versione dei fatti. Allistor era diventato un assassino a piede libero. Io avevo una lista di persone da sistemare e le avrei sistemate tutte anche se il mio peggior nemico aveva ucciso mia madre. Il giorno dopo i funerali era il giorno del ballo. Era l'occasione perfetta per fare ciò che andava fatto. Charlotte era la quarta. Sarebbe andata al ballo con il suo principe azzurro. (Come riusciva a sopportarla lo sapeva soltanto lui. Mi fa ancora pena.) Io e Andy impiegammo tutta la mattina a prepararci. Posizionai la mia attrezzatura sul tetto, quello dove sotto c' era l' ingresso e Andy sul lato destro. Prendemmo due bacinelle e dieci chili di ghiaccio a testa. Ci mettemmo dentro un po' di acqua e aspettammo che il tutto di sciogliere. All' ora designata c' era a ancora qualche cubetto che non si era sciolto. Ma la vittima era arrivata e non si poteva più aspettare. Sulla testa aveva un' acconciatura molto complicata e un vestito rosso tutto attillato. Si accese una sigaretta e iniziò a fumare. Passò sotto la postazione di Andy che la inzuppò e lei corse in avanti per entrare dentro la scuola è il secondo getto di acqua gelata fu lanciato da me. I ragazzi vestiti in smoking vennero sul tetto a vedere cosa succedesse. Io e Andy ci nascondemmo dentro uno sgabuzzino chiudendoci dentro a chiave. Lui era davanti a me che mi fissava ardentemente. Misi la testa in avanti e lui posò le sue labbra sulle mie. Avevano un odore piacevole di arancia. Lui voleva andare più a fondo, cercando la mia lingua con la sua. Ero incantata, stupefatta di me stessa, felice ma anche molto soddisfatta.

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