Tutti quanti lo detestavano perché era un ragazzo "emo" e io in lui non ci trovavo niente di sbagliato. Dopo tutto se una persona ha gusti differenti dalle altre che male poteva mai fare ? La gente in quel periodo non la pensava esattamente come me. Era il primo giorno di scuola di prima media, io ero felice come non mai. Pensavo di aver raggiunto il primo grado della mia maturità e finalmente qualcosa sarebbe cambiato. Quella notte non dormii per l' eccitazione. Continuavo a farmi domande come:"piacerò ai miei compagni, sarò simpatica o bella per loro?" Questi erano i pensieri che continuavano ad assillarmi tutta la nottata. Il giorno arrivò e al suono della campanella mi diressi nell ' aula in cui si doveva svolgere la prima lezione. Fu li che lo notai. Aveva il viso appiccicato alla finestra e guardava cosa accedeva fuori, pensai che la scuola nuova non gli piacesse o che comunque si sentisse a disagio. Per fare un' opera di carità mi misi seduta accanto a lui. -Ciao!- dissi io con un sorriso a trentadue denti. -Ciao.- mi rispose lui piano e con tono piuttosto melanconico. Allora credetti di stargli antipatica e mi zittii per tutta la giornata. I giorni che passarono divennero mesi e i mesi anni, fu così che fummo al liceo insieme. Gli occhi azzurro intenso erano quelli di sempre, ma i suoi comportamenti e i suoi modi di fare cambiarono. Quando la gente lo trattava bene era sempre il ragazzo dolce e simpatico, ma quando veniva maltrattato si trasformava da un tenero gattino a una tigre inferocita. Quelli erano i tempi in cui gli davo poca attenzione. La prima liceo dal punto di vista dello studio a me sembrava una passeggiata, ma dal punto di vista degli amori non intravedevo nessun cambiamento in arrivo. Fu così che entrambi eravamo soli e abbandonati al nostro destino. Da questa reazione della società diventammo grandi amici. Ogni giorno ci scrivevamo lettere su lettere e da questo fatto ebbi un'idea. Comprai un quaderno dove un giorno ci scrivevo io e un giorno lui. Passavamo così le giornate. Ci divertivamo così, senza bisogno di molto. Una serata una nostra compagna di classe diede una festa e invitò me e lui. Stemmo i due terzi da soli a parlare. Eravamo seduti quando un ragazzo venne dietro di me. Era alto, con i capelli rossi e gli occhi verdi, aveva un po' di muscoli sulle braccia e un po' di addominali. -Vuoi venire con me?- deglutii. -Va bene, arrivo.- Presi la giacca e la borsetta. -A dopo- dissi a Andy andandomene e lasciandolo tutto solo. Io e il ragazzo con i capelli rossi eravamo agli occhi di tutti perfetti insieme. Ma per me contava solo il parere del mio migliore amico. Cosa ne sarebbe stato di lui?