Harry sorrise a Louis e scivolò sulla sua sedia, Louis era invidioso di quanto calmo potesse essere Harry ogni volta, come se possedesse quel posto. Desiderò essere così, ma non lo era, lui era silenzioso e introverso.
"Quindi sei arrivato a lezione in tempo e non ti sei umiliato?" Chiese Harry alzando le sopracciglia.
"Sono arrivato in tempo, sì." Annuì e Harry rise.
"Sei comunque riuscito a umiliarti, che è successo… no fammi indovinare, sei caduto dalla finestra e ti sei fatto sequestrare dagli alieni che ti hanno teletrasportato in classe, nudo con i tuoi vestiti in testa." Ridacchiò Harry.
"Quello sarebbe figo, no ho guardato in alto troppo velocemente e mi sono ribaltato dalla sedia." Sorrise, Harry rise e scosse la testa.
"Sei così maldestro, giuro." Rise sotto i baffi.
"Beh, tu sei una vecchietta sotto copertura." Rispose Louis a tono.
"Come?" Chiese alzando un sopracciglio.
"Eri seduto sul letto mentre accarezzavi il tuo gatto, hai un portachiavi a forma di gatto." Continuò Louis.
"Era carino." Disse Harry e Louis sorrise alle sue guance arrossite.
"Per non parlare del cuscino con il gatto!" Rise Louis, Harry ebbe la grazia di sembrare un po' imbarazzato ma tornò a guardare Louis.
"Sì, almeno io rispetto il mio muro e non gli lancio niente addosso, incluso me stesso." Ridacchiò.
"Hey, mi ha lanciato la sedia!" Louis si imbronciò.
"Quindi non solo sei maldestro ma i tuoi mobili si uniscono contro di te? Sei molto sfortunato." Harry gli fece l'occhiolino.
"Non ne hai idea, neanche un pesce rosso vuole stare nella stessa stanza con me." Ridacchiò.
"Quello è stato sfortunato, parlando di ciò te ne sei già liberato?" Harry chiese e Louis chiuse gli occhi perché no, doveva ancora liberarsi del pesce che, stava probabilmente diventando un tipo di muffa ancora non identificato.
"Um, no." Disse con un brivido.
"Oh, disgustoso." Anche Harry rabbrividì. "Vuoi una mano?" Chiese e Louis alzò un sopracciglio prima di sospirare e annuire con un broncio.
"Dai allora, andiamo a farlo ora." Harry fece un gran sorriso e si alzò afferrando la mano di Louis, e quest'ultimo fu investito da un un improvviso flashback della notte passata mentre si facevano strada, Harry a guidarlo. Camminarono intorno ai tavoli di Starbucks, verso la porta. Louis girò la testa dal ragazzo di ieri e Harry lo notò. Guardò il ragazzo seduto con due ragazze e accelerò il passo, finché non furono entrambi fuori dal negozio. Louis lasciò il respiro che stava trattenendo e sorrise.
"Bagno anche sconosciuti random, che poi mi vogliono uccidere." Scherzò Louis, cercando di alleggerire la situazione.
"Sei così intelligente, Lou." Harry sorrise lasciando la sua mano mentre si incammivano verso il palazzo. Louis iniziò a canticchiare leggermente, Harry lo guardò con la coda dell'occhio e sorrise.
"Suona bene." Si sorrisero.
"Da grande sarò un lampione." Disse Louis girando intorno a uno di questi e si scontrò contro Harry, mentre continuava a camminare.
"Okay, perché?" Chiese Harry.
"Perché illumino la vita delle persone e loro posso girare e strusciare su di me." Sorrise, Harry alzò gli occhi al cielo.
"Non puoi essere un lampione." Sospirò.
"Mia madre mi ha detto che posso essere qualsiasi cosa voglio da grande.""Ma non puoi essere un lampione perché i lampioni non parlano e a me piace parlare con te." Rispose Harry e Louis gli sorrise.
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thin walls [larry stylinson] || italian translation
FanficLouis si trasferisce in un palazzo mentre frequenta l'università, il suo vicino di casa, Harry, che non ha mai visto è abbastanza rumoroso la notte. Louis si confronta con lui per i rumori e i due iniziano a parlare tramite il muro parecchio sottile...