𝐞𝐩𝐢𝐥𝐨𝐠𝐨

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"Louis che cazzo stai facendo?" Chiese Niall entrando nella stanza, Louis guardò in alto con gli occhi spalancati mentre teneva Molly tra le braccia, cercando di metterle un papillon. "Harry sa che stai abusando del suo gatto?" Si accigliò.

"Non sto abusando di lei, la sto solo vestendo bene." Louis roteò gli occhi.

"Qualche volta mi chiedo se hai davvero ventotto anni." Niall roteò gli occhi.

"Ora adesso, Horan," Louis sorrise compiaciuto, "ti stai trasformando in una vecchia scoreggia. Ti stai divertendo a collezionare francobolli?"

"Vaffanculo." Disse Niall spingendolo. "Sei in ritardo comunque," aggiunse Niall e Louis lo guardò, perché questo non poteva succedere. Certo, il tempismo di Louis era sempre un po' sbagliato, ma questo era un giorno importante.

"Che ore sono?" Louis chiese in preda al panico.

"Oh mio Dio, la tua faccia!" Niall rise forte.

"Tu," Louis ringhiò avvicinandosi a Niall "sei," gli diede uno schiaffo forte sul braccio "un," lo colpì di nuovo, perché se lo meritava "coglione."

"Comunque, non dovresti semplicemente metterle un fiore, o una tiara perché, sai che è una femmina."

"Horan, sei un genio," gridò Louis correndo verso la composizione floreale sul caminetto e afferrando un giglio.

"Mi stai confondendo con segnali contrastanti qui, Tomlinson." Ghignò Niall.

"Ti odio, ti amo, non so niente in questo momento." Louis fece il broncio.

"Beh, dovremmo andare, perché farai davvero tardi se non ce ne andiamo adesso." Disse mentre Louis attaccava il giglio al colletto di Molly. Prese la gatta e la mise nel trasportino e uscì dalla camera d'albergo.

Era in Spagna in un hotel sulla spiaggia dove stava per impegnarsi nella cosa più grande che avrebbe mai potuto fare. Era nervoso, cazzo sì. Si stava pentendo di averlo fatto, cazzo no. Stava per smettere di fare liste di controllo mentalmente nella sua testa, sicuramente.

"Nervoso?" Chiese Niall.

"Io? Nervoso? Mai." Louis ridacchiò "Sto per farmela addosso e sono andato solo due minuti fa, quindi la mia vescica dice diversamente."

"Sarà perfetto." Niall sorrise e Louis lo sperava davvero, c'era così tanto che poteva andare storto, e lui di sicuro sperava che non sarebbe successo. Percorsero i corridoi dell'albergo scendendo le scale e inciampando sui tappeti dell'ingresso.

"Due mesi al tuo matrimonio amico, non posso crederci, e il modo in cui Liam si è proposto poi. Dovresti essere orgoglioso del tuo pompiere. Non vedo l'ora di essere il tuo testimone." Louis sorrise.

"Parliamone quando non è il giorno del tuo matrimonio e io non sono il tuo testimone." Niall sorrise alzando un sopracciglio.

"Chi l'avrebbe detto, noi due ci sposiamo." Louis sospirò.

"Beh, lo è e posso sentire la musica che inizia, oh la tua cravatta non è dritta."

"Stavo per fare un commento dicendo che nemmeno tu lo eri, ma penso che fosse un dato di fatto." *(n.d.t straight joke)
Louis fece il broncio mentre Niall gli stringeva troppo la cravatta facendo soffocare Louis e guardandolo accigliato mentrr l'allentava di nuovo.

Si fermarono fuori dalla piccola stanza in cui si sarebbe tenuto il servizio e Louis fece capolino dall'angolo della porta e vide Harry in piedi davanti, con lo sguardo fisso a terra, un sorriso nervoso sul volto, i riccioli appesi occhi. Un peso lasciò le sue spalle, Harry era decisamente lì, e non lo stava lasciando solo all'altare. Stava benissimo anche con un abito nero, una camicia bianca e un papillon rosso. Louis aveva una cravatta rossa abbinata, non un papillon. Indossava anche bretelle rosse abbinate, perché le bretelle erano attraenti.

thin walls [larry stylinson] || italian translation Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora