01. incontri

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Spostai i miei occhi verso la bionda al mio fianco notando come i suoi si erano illuminati, aveva sfoderato uno dei suoi sorrisi più sinceri e più belli, sprizzava gioia da tutti i pori quando lo vide di fronte a lei. «Edooo» urló sventolando la mano cercando di farsi vedere, il ragazzo che era girato di spalle si voltò verso le urla. Non ostante la lontananza tra di noi riuscivo a vedere un sorriso prendere forma sul suo volto. La ragazza accanto a me iniziò a correre verso di lui lasciando a me le valige, sarei dovuta essere infastidita ma vederla tra le braccia del ragazzo che amava da anni segretamente mi sciolse il cuore. Vederla così felice mi faceva star bene.

Raccolsi a fatica le due valigie più grosse di me, il mio borsone e lo zaino blu cercando di incamminarmi verso di loro. Pensai fosse facile come compito ma ben presto mi resi conto che non era così, scivolai fra i miei stessi piedi catapultandomi con la faccia a terra provocando un rumore fastidioso dato dalle valigie che si scontrarono fra di loro seguendo poi la mia stessa fine «ouch» dissi facendo leva sui gomiti cercando di rialzarmi «oddio Auro tutto bene?» la voce preoccupata della mia migliore amica si sentí per tutta la stazione, quando riuscii ad alzare il busto la vidi correre verso di me seguita dal biondo cenere. Gli occhi di tutti i presenti erano rivolti verso di me. Merda!

«ma come hai fatto?» chiese porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi dal sudicio pavimento, il tono era amorevole e scioccato allo stesso tempo.
«beh sai avevo fra le mani 4 valige, due delle quali tue ma tranquilla è sicuramente colpa della bava di folletto» scoccai la lingua al palato sarcasticamente nel mentre che sfregavo con forza le mani sui jeans cercando di ripulirli ma con scarso successo «scusami hai totalmente ragione, come stai?» I suoi occhi si era intristiti, si sentiva in colpa. «starei meglio se tu mi presentassi il ragazzo per poi scappare da questa stazione» decisi di prenderla scherzosamente alla fine non era successo niente di grave non volevo che se la prendesse per una cosa così futile, anche perché erano i miei piedi ad aver problemi.

La bionda a quelle parole si riprese sorridendo, allungò il braccio afferrando il mio e mi tirò verso di lei, mi abbracciò forte come per farsi perdonare.
«Auro lui è Edo, Edo lei è la mia migliore amica» disse indicando con l'indice prima me poi lui per poi fare il viceversa. Levai gli occhi dalla bionda concentrandomi sul Biondo di fronte a me aveva due pozze azzurre come la mia amica, il viso era squadrato e familiare, lo vedevo sempre nelle foto della djami ormai era come se lo conoscessi «piacere Aurora!» sorrisi educatamente porgendoli la mia mano, l'accettò sorridendomi a sua volta.

I capelli biondi del ragazzo gli arrivavano sotto l'orecchio ricordandomi con un sorriso la prima crusch della mia amica: Sky delle Winx.

«adesso possiamo andare» disse schietta la bionda, notai dai suoi occhi che non riusciva più a tenersi il sudicio sulla pelle, aveva bisogno di una doccia proprio come me.

Mi girai alla ricerca delle valige pensando a quanto sporco avevano raccattato stando tutto quel tempo a terra ma con stupore le trovai tutte alzate. Sorrisi ingenuamente, in quell'istante capii perché la dja mi parlasse sempre della sua gentilezza e bontà.

Seguii i due biondi fuori dalla stazione, non facevano altro che parlare di quanto potesse esser bella quell'estate, dell'esame dato e del futuro.

Mi vergognavo a pensare che io ancora sceglievo di camminare sulle mattonelle del colore che più mi piaceva facendo finta che le altre fossero lava, di come inzuppassi ancora i biscotti nella tazza delle Winx. Per non parlare di tutti i peluche della Disney ordinati sul mio letto da una una piazza e mezzo.

«dove ce l'hai il mitico pandino?» la voce sprizzante mi riportò con i piedi per terra

«ah quello? Dallo sfascia carrozze, dopo l'incidente era inutile ripararlo» incidente, mi ripetei nella mente, avevo sentito quella parola veramente troppe volte quell'anno. mi chiusi nelle spalle seguendoli silenziosamente.

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