I raggi del sole entravano prepotenti dalle persiane illuminando per intero la grande stanza. Strinsi gli occhi per la troppa luce. Avrei voluto dormire di più ma tra la luce e il trambustò che la Djami era solita fare era impossibile dormire più delle 9.
Aprii un occhio lentamente cercando di metabolizzare il tutto e ricordare della sera prima.
Le immagini piano piano passarono davanti ai miei occhi in ordine cronologico quindi dall'arrivo alla caduta in piscina, dai balli di gruppo allo shottino con la Maty e infine eccolo lì: Dylan, e il suo comportamento.Era riuscito a farsi perdonare dalla Djami poi era sparito di nuovo. Matteo, prima di vomitare sulle scarpe della fidanzata, mi ha anche rivelato di aver visto il moretto salire sulle scale in compagnia di una bionda platino e che Amanda era solo un passatempo. Rabbrividii a quella confessione, non riuscivo a capirne il motivo.
L'amore per me era sempre stato qualcosa di magico dove dare tutta me stessa a qualcuno che riusciva a prendersene cura. Dopo gli avvenimenti dell'ultimo anno però l'amore era passato in secondo piano, era così facile tradire...per me era un peccato, una mancanza di rispetto a livelli stellari.
Non portava a niente e non ne vedevo un senso, se sei innamorato di un donna non sentì il bisogno di andare con altre . In quell'anno mi resi conto di quante persone vicino a me mentivano sull' amore: in primis mio padre per arrivare poi anche ad Alessandro. Era così fastidioso sapere di aver perso le redini della propria vita.
Provai a giustificare il comportamento di Amanda provato magari dalla gelosia, sicuramente questa ragazza era innamorata del moro che aveva di fronte ma sapeva che i suoi sentimenti non erano ricambiati e doveva combattere. Non ero d'accordo con questo comportamento ma lo comprendevo, sempre se quello fosse stata la ragione della mia caduta in piscina.
Dylan, un ragazzo che aveva tutto: una bella casa, un futuro, una famiglia, gli amici e tutte le donne che voleva lui le poteva avere. Eppure era sempre così cupo, scontroso senza un reale motivo per le persone esterne.
Sapevo che c'era qualcosa che non andava, in tutte le più belle serie tv il ragazzo cupo nascondeva un segreto e quella mattina di metà giugno mi misi in testa di riuscire a scoprirlo. Avrei voluto aiutarlo ma non sapevo fino a dove mi sarei spinta. Ma tutto questo mi intrigava completamente.
Avrei potuto benissimo chiederlo agli occhioni blu che in quel momento stavano maneggiando in cucina ma non avrei ricevuto risposta, come non spifferava i miei di segreti non avrebbe spifferato i suoi.
«svegliaaaaa» la voce sveglia e amorosa della bionda mi fece sobbalzare, mi girai a pancia in giù mettendo un cuscino sopra la faccia sperando che tutto questo fosse un sogno. Mi tirò via le coperte, dovevo immaginarlo che non si sarebbe persa d'animo «andiamo devi prepararti che andiamo a pranzo sul mare» mi comunicò spostando la sua attenzione ad uno dei cassetti del grande armadio dove aveva ordinatamente posizionato tutti i suoi costumi.
Sbuffai sonoramente.
***
«smettila con la palla stai tirando tutta la sabbia verso di noi!» la voce infastidita della riccia si poteva udire anche dalla battigia. Probabilmente era sempre arrabbiata per la vomitata sulle sue scarpe nuove «scusami, come siamo acide stamani eh» il ragazzo preso in causa fece spallucce spostandosi leggermente più a destra continuando i suoi palleggi.
«si mangia?» chiese Dylan finito il battibecco con una mano sullo stomaco per far pena alla Djami «ti ho detto di no! Manca ancora Andrea e Francesco» rispose secca, poi sposto il braccio in direzione dei ragazzi «vai camina» il ragazzo abbassò la testa obbediente. Tutto avrei pensato ma non questo, non credevo si facesse mettere i piedi in testa da nessuno nemmeno dalla Djami
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FanfictionFinita la maturità Rebecca è pronta a godersi l'ultima estate da teenager, pronta a mettersi alla prova e a superare i dolori provati nell'ultimo anno. È una ragazza piena di speranza, genuina e piena di vita ma anche molto testarda . Crede in un am...