08. Gioco pericoloso

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Il fatidico giorno era arrivato. Djami, che di solito era maniaca dell'ordine, aveva appena fatto esplodere una bomba nella nostra camera.

Correva da una parte all'altra per prendere tutto il necessario, mi aveva obbligato ha non dir niente a nessuno perché come aveva più volte ripetuto "è  solamente un uscita fra amici"

Ai miei occhi non sembrava solo quello, sembrava dovesse conoscere Billie Eilish o Coez, che erano i suoi cantanti preferiti. Ma lasciai perdere, non dissi nulla per paura che potesse agitarsi ancora di più.

«Reb mi prendi il mascara che ho lasciato in camera» urlò dal bagno, sospirai. Questa ragazza mi avrebbe fatto diventare matta se continuava così.

Andai in bagno e l'aiutai a sistemarsi, sapevo quanto ci tenesse a questa "semplice uscita", volevo che fosse perfetta.

«sei bellissima» le dissi mentre si stava guardando allo specchio un ultima volta, lei si voltò verso di me e mi prese le mani.

«grazie amica mia, però anche io ho una sorpresa per te. Non te ne starai da sola in casa tutta la sera» sorrise sorniona, mi aveva appena rovinato il piano più bello del mondo: divano, Greys anatomy e pizza.

«chi hai invitato scusa? Sai che odio le sorprese» la guardai con gli occhioni e una cantilena di lamentela, pensai che potesse cedere in questo modo.

«le mie le ami! Pensa solo a quello» disse prima di lasciarmi un fugace bacio sulla guancia e chiudere la porta davanti a me.

Mi aveva fregato ancora una volta, mannaggia!

Adoravo le sue sorprese perché erano fatte con il cuore e rispecchiavano i miei gusti, ci sapeva davvero fare. Chissà cosa aveva architettato per quella sera.

I miei pensieri non riuscirono nemmeno a prendere il via che il campanello della porto suonò, non ero pronta a vedere chi mi aveva rifilato, non mi serviva una baby sitter, potevo benissimo starmene da sola almeno per una sera.

Afferrai la maniglia della porta e con un colpo secco aprii la porta. Cosa ci faceva lui li? Sorpresa? Mi stava portando per il culo?

I miei occhi strabuzzarono e la bocca si spalancò involontariamente, altro che sorpresa questa era una tortura.

Il ragazzo appoggiato allo stipite della porta stava aspettando soltanto che io mi scansassi per lasciarlo entrare ma rimasi lì in quella posizione ancora per qualche secondo.

«quando hai finito la tua sceneggiata io direi di andare che la tua cara amica mi ha obbligato a portarti al mc» il moro era infastidito, io avrei dovuto passare la serata con lui?

«non sei obbligato a fare nulla quindi se vuoi quella è l'uscita» dissi indicando il cancelletto usato in precedenza dal ragazzo, che aveva inoltre lasciato aperto.

«magari sono io che lo voglio» mi sorrise facendomi l'occhiolino, ma stava bene? Cambiava umore da un momento all'altro. Incrociai le braccia al petto e lo guardai torvo.

«oh andiamo è un favore che faccio ad un amica e una possibilità per conoscerti, io fossi in te l'accetterei» mi porse il palmo della mano destra. A quel punto la decisone stava a me: avrei dovuto accettarla o lasciarla?

Sospirai accettando la mano e afferrando la borsa nera posta sull'attaccapanni accanto alla porta. Il Ragazzo aveva un aria trionfante, come se avesse appena vinto le Olimpiadi.

Mi sedetti sul sedile anteriore, di fianco al conducente, del suv nero. «la cintura signorina sennò non si parte» disse nel mentre che metteva le mani ore 10 e 10. Obbedii sorridendo, non credevo fosse così attento a questi dettagli, ero sicura fosse uno dei tanti spericolati che giravano per le strade.

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