12. Serata film

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«sei bellissima, vedrai che questa è la volta buona» incoraggiai la mia migliore amica intenta a strattonare il suo amato vestito con le piume, rinominato poi da lei "il pavone". Si poteva percepire la sua agitazione da centinaia di metri, ma questa volta sarebbe andato tutto secondo i suoi sogni, non doveva più preoccuparsi.

«lascia fare a me» gli tolsi le mani dal vestito prima che potesse rovinarlo, aggiustai le varie piumette ribelle e sistemai le spalline al posto giusto. La ragazza continuava a guardarsi allo specchio «sarai una stilista con i fiocchi lo sai?» sollevai lo sguardo dalle piume verso la la bionda.

Mi guardava come una madre guardava orgogliosa il figlio, era fiera di me più di quanto potessero essere persone della mia famiglia. Per questo le ero grata, ma alla fine il vestito che le avevo creato non era nulla di particolare.

«dove la ritrovo un stilista che mi fabbrica i vestiti su misura e soprattutto segui i miei gusti e indicazioni» scherzò sistemandosi la collina d'oro «più che altro la seconda parte, ti ricordi che camera mia è stata invasa da quelle maledette piume per più di un mese» solo a ricordare quei piccoli momenti iniziavamo a ridere.

Le nostre risate furono bloccate però dal campanello
«oddio ci siamo» urlai prendendoli le mani, sotto sotto ero più agitata io che lei «buona fortuna e niente divertiti» gli conferii qualche secondo prima che la mia amica aprisse la porta.

Il ragazzo apparse dietro la porta con il suo completo rigorosamente blu, era a dir poco perfetto. Un piccolo merito però andava anche a me che di nascosto il giorno prima avevo rivelato informazioni segrete su cosa avrebbe indossato la donzella.

Il busto era teso e le sue mani tremavano, era molto agitato. Da dietro di lui apparse anche un ciuffo moro con un sorriso sornione, scossi la testa. Avrei dovuto aspettarmela la sua compagnia.

«massimo all'una la rivoglio a casa mi raccomando» Dylan diede una pacca di incoraggiamento ma con un tono al quanto intimidatorio, ci teneva molto a tutte e due e quello era chiaro a tutti. Massi sotto la sua presa fece una risata nervosa.

«andiamo?» chiese poi porgendo il braccio alla donzella blu di fronte a me.

«divertitevi» urlai per farmi sentire quando varcarono il piccolo cancellino in metallo argentato.

«allora i programmi per stasera?» Dylan si era appoggiato, come la scorsa volta, sullo stipite della porta, doveva essere comoda quella posizione per lui. «film» risposi secca girando i tacchi tornandomene verso il salotto.

«ma come film? È estate e fa caldo, hai tutto l'inverno, ti prego non fare il topo da biblioteca proprio stasera» lo incenerì con lo sguardo al sentire quelle parole, non ero affatto come mi aveva appena definita, semplicemente mi piaceva anche avere delle serate più tranquille.

«uf va bene ma almeno facciamo i pop corn» il ragazzo si arrese prendendo la busta dei pop corn nella dispensa «ti ricordo che non sei obbligato a restare eh» precisai, non volevo nessuno che stesse con me solo per pena o per obbligo.

Dylan scrollò le spalle portando il suo amato cibo in cucina per inserirlo dentro il micronde, lo inseguii. Adoravo sentire lo scoppiettio dei chicchi di mais, mi ricordava una sinfonia: prima partiva piano ma con i passare dei secondi gli scoppiettii si facevano sempre più frequenti.

«possiamo evitare di guardare film romantici e strappalacrime?» la sua faccia era al quanto schifata, pensai che fosse meglio scegliere qualcosa che potesse piacere anche a lui per evitare le sue lamentele continue.

«in realtà pensavo a qualche film della Marvel o Fast e Furioso, sempre se per te non siano troppo violenti» scherzai portandolo in giro, il ragazzo sembrò infastidito ma in senso buono data la sua risata sarcastica.

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