Capitolo 8

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Solo quando smisi di urlare,mi resi conto di quello che era appena fuoriuscito dalle mie stupide labbra,quel ragazzo attraversava i miei punti deboli,e aveva capito che erano i suoi baci.

-N-Noi vi aspettiamo a scuola.- balbettò la mia migliore amica trascinando Diego per un braccio.

-Ripetilo.- mi ordinò Jorge.

-Perchè dovrei? Non volevo dirlo,cazzo,sei tu che mi fai letteralmente uscire fuori di testa,chiaro?!- dissi innervosendomi e iniziando a camminare.
POV'S JORGE

Delle volte anche a me uscivano fuori delle frasi che a Martina non avrei mai detto,ma cazzo almeno non ritirare tutto! La fermai per un braccio,e lei si girò verso di me.

-Piacciono anche a me i tuoi baci.- le dissi dolcemente.

-D'accordo,ora andiamo o faremo tardi.- mi sorrise falsamente.

-Orgogliosa del cazzo.- mormorai.

-Ripetilo,Jorge,cazzo,dillo!- mi spinse contro il muro,la mattina presto quel viale era super isolato,il suo corpo premeva sul mio,lo stava facendo apposta,ma non potetti dire niente a quello sguardo che incrociò il mio. La stavo spogliando con gli occhi.

-Ti ho detto di ripeterlo.- mi sussurrò,dato che fra noi non c'era piú un centimetro di distanza,soffiai in alto,su uno dei suoi capelli,che in quel momento le coprivano la fronte.

-Sei un codardo,allora se fai regnare il silenzio in questo modo.- mi rispose,attaccandomi piú a sè.

-Non posso,cazzo,non posso dirlo..- le risposi.

-L'hai detto una prima volta,puoi anche una seconda.- rivolse lo sguardo verso il basso,mh monella,e poi lo ripassò sul mio viso.

-Mi stai facendo impazzire,Martina.- le morsi il lobo dell'orecchio,mentre lei continuava a gemere.

-T-Tu..- balbettò.-Sei una testa di cazzo.-

-Cazzo Martina,le tue labbra.- le risposi guardandole.

-Cos'hanno le mie labbra?- domandò toccandosele.

-Sono perfette,mi fottono.- confessai sorridendo.

-Non ci pensare,Blanco.- sbuffò,ma lo sapevo che voleva baciarmi quanto lo volevo io,o almeno non voleva che a baciarla fossi io. Il mio corpo lasciò il suo,e ci incamminammo verso scuola,giusto in tempo,i cancelli stavano per chiudere. E oggi non ne avevo proprio voglia di stare in questa specie di carcere,dormire 3 ore non fa proprio per me..e credo nemmeno per Martina.

-Come mai tutti questi occhi gonfi?- ci chiese il professore ridacchiando,lui era giovane,poteva avere poco piú di 27 anni,e ci capiva,a volte rimorchiava persino le ragazze piú grandi della scuola. Insegnava scienze,ed era uno dei miei preferiti.

-Ieri siamo stati in discoteca,e io personalmente l'ho fatto.- ridacchiò Facundo,ah il solito!

-Persino Martina,che era ubriaca,lo dediderava,prof! Non sapete che fatica poi stuzzicarla.- disse Ruggero,cazzo dici?

-Oh Martina,sono sicuro che Ruggero è bravo.- disse il prof. La classe scoppiò in una risata,tranne Martina,che era imbarazzata,e me,che ero arrabbiato,nessuno poteva toccarla facendola del male,era strano in un certo senso parlare di questo con un prof poco piú grande,ma dall'altro lato era come parlare con un tuo amico.

-Non è affatto divertente.- disse Martina alzando gli occhi al cielo.

-Infatti non lo è. Non pensatelo nemmeno di sfiorarla,eh anche lei prof. Che cazzo dite tutti?- urlai alla classe.

-Era una battutina,Jorge.- ridacchiò il prof.-Su,continuiamo la lezione.- ed ecco che si trasforma nel prof palloso,ma in quel momento aveva fatto bene.

-No dai prof,continuiamo a parlare,che ne pensa di Martina?.- chiese Diego ridendo ancora dalla battuta precedente del prof.

-No,fottetevi. Prof,continuiamo,sono interessato.- mi sistemai sulla mia sedia e guardai il professore.

-La prossima volta,dai,Diego.- sorrise.

Le due ore passarono in fretta,tutti andarono in cortile per fare merenda,ma il professore mi chiamò verso di lui.

-Jorge!- stava mettendo a posto un paio di fili del computer,mentre io stavo raggiungendo gli altri ma sentii il mio nome.

-Si?- domandai raggiungendolo.

-Ci tieni,vero?- mi domandò sorridendo.

-A chi,scusi?!- domandai nuovamente io.

-Come a chi? A Martina.-

-Non conta nulla per me.- sostenni irrigidendomi.

-Per questo l'hai difesa no?!- sorrise insistendo,non avevo nulla da ammettere.-E va bene,vai!- ridacchiò. Uscí dalla classe e notai Martina fuori la porta.

-Quanto hai sentito?- le chiesi.

-Nulla..- rispose camminando e aggiunstandosi il leggins.-Grazie per avermi difeso,oggi,anche se non era successo niente di che.- mi ringraziò tenendo lo sguardo basso.

-Mi dici cos'hai,piccola?- le alzai il mento,costringendola a guardarmi.

-Davvero non conto nulla per te,Jorge?- ed ecco il mondo cadermi addosso,sembrava quasi..triste.

-Avevi detto di non aver sentito niente.- le ricordai le parole precendenti.

-Beh,mentivo,rispondimi.- ma non si ricordava che avevo ammesso di tenere a lei?!

-Da quando ti interessa di cosa pensano gli altri?-

-Da sempre,e comunque questo non è un giudizio,ti ho chiesto di rispondermi.-

-M-Mentivo,sei importante.-

-Perchè mi hai difeso?- domandò,troppe cazzo di domande,a cui non saprei rispondere neanch'io.

-Cazzo,sei curiosa? Non sono fatti che ti riguardano.- dissi rigido.

-Ma che ti prende?- mi fermó,perchè stavo camminando.

-Sei una bambina viziata,capricciosa e anoressica,okay? E ora sparisci.- le ordinai. Il suo viso cambiò in un uno ancora piú confuso di prima.

-N-No,aspetta,scusa.- le presi un braccio.

-Aspetta un cazzo,Jorge. Me ne frego delle tue scuse,sono stanca di te,sono stanca di tutto,ti odio,ti odio e ti odio.- il suo viso si bagnò da lacrime,era forte e non poteva piangere per me.

-Calmati,adesso.-

-Tu mi dici di calmarmi? Moderavi i termini,ti avevo ringraziato per il gesto carino che avevi fatto,sei solo uno stupido,Jorge.- se ne andò,ancora piangendo. Infondo questo ero,da dopo,ragazze come sempre,anzi da ora. Presi una moretta e la baciai con foga,come non avevo mai fatto,iniziai a palparla tutta,e Martina mi vide,ma non mi importava,ora l'unica cosa che contava era questa ragazza che volevo farmi.

Ah,momenti di tensione fra i Jortini,cosa ne pensate? Ho scritto questo capitolo ieri sera,ma era tardi per postarlo,ma vabbè! Vi voglio bene,grazie per tutte le visualizzazioni e per i commenti❤

~Mi hai insegnato a vivere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora