2. Un campo di ricordi

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Mi dirigo al campo di addestramento con leggera rabbia. So già chi incontrerò e questo non mi piace affatto.
Il campo si trova al centro del bosco di Feridia: è un enorme strato di alberi e piante magico, e per magico intendo che tutto può ucciderti. Detta così può non sembrare il massimo, ma è un posto meraviglioso per addestrare tutti i sensi delle fate, per lanciare incantesimi e imparare e non morire.
Mi alleno da quando avevo 5 anni, solitamente l'addestramento inizia verso il decimo anno di vita di ogni fata, dopo che impari a controllare la tua magia, ma io sono sempre stata "precoce", ecco.
All'età di 2 anni sapevo già come distruggere un Gorka con due semplici mosse. Il "Gorka" è un animale mistico, metà orso e metà serpente e si affronta solitamente quando hai imparato a gestirti tra poteri e abilità di sopravvivenza; nonostante sia molto grosso e feroce non ne ho mai avuto paura. Una volta che scopri i punti deboli dei tuoi nemici, sei invincibile.
Non fraintendetemi, non vuol dire che uccidiamo creature a caso ma semplicemente li restituiamo alla natura sottoforma di cenere.
Siamo più clementi nei loro confronti, anziché contro i cacciatori.
Una volta arrivata al campo intravedo Rhyd e Vanya che provano a ricucire la coda di uno scoiattolo. E si, possiamo fare anche questo, ma non in un posto in cui se ti pulisci il naso e fai rumore puoi morire.
<<Hey! Cosa diamine state facendo?>>
<<Guarda Eve, stiamo ricucendo la sua coda>>
<<Si questo l'ho notato, ma perché farlo al campo? È pericoloso e non dovreste essere qui>>
<<Trav ci ha portato qui>>
<<Si è vero ti giuro non c'entriamo nulla!>>
<<E dov'è precisamente quell'idiota?>>
<<Uh iniziamo così la nostra relazione? Già con i nomignoli cattivi, piccola Eve?>> Trav comparve da dietro l'albero maestro con uno sguardo ammiccante, affascinante a modo suo ma fatale.
<< Così mi spezzi il cuore>> disse guardandomi negli occhi.
<< Beh ringraziami che non ti stia spezzando il collo. Sei proprio un irresponsabile! Come ti salta in mente di portarli qui ad attaccare una coda per giunta?>>
<< Eve, gli sto solo facendo fare pratica, sono piccoli per entrare nella cava risanatrice, quindi ho deciso di portarli qui. Sotto il mio attento e precisissimo controllo, aggiungerei>>
<< ...sono senza parole. Davvero non so neanche come risponderti. Ti prenderei a sberle.>>
<< Lo sai che in fondo ho ragione, anche noi abbiamo iniziato qui, ricordi? E perlopiù eravamo più giovani di loro e senza controlli. Dai, non fare la scorbutica>> il suo sorriso si allargò ancora di più. Dannazione.
<< E poi questo è il mio posto preferito, il primo bacio alla ragazza più bella del mondo è legato a questo bosco>>
<< Avevamo dodici anni, Trav. Da allora ti sei divertito e non poco. Quanti primi baci avrai dato, secondo te?>>
<< Dici che dovrei contarli?>>
<< Dico che dovresti chiudere la bocca e lasciare che addestri personalmente i miei fratelli>>
<<Hanno bisogno di allenarsi e tu lo sai. La battaglia l'abbiamo vinta, ma la guerra arriverà molto presto. Devono sapere cosa li aspetta.>>
<<Hai baciato Trav?>> Mi chiese Vanya con occhi luccicanti.
<<No>> risposi seccamente.
<<Si, eccome. Tua sorella mi ha rubato il cuore in tenera età, ed è suo ancora, dopo tanto tanto tempo>> mi guardò in modo molto serio. Un modo che non mi piaceva. È sempre stato un bel ragazzo, alto, capelli ricci e scuri, un sorriso che faceva invidia. Ed era molto dolce, ma anche un seduttore.
Da piccola provavo forti sentimenti per lui, questo è vero, ma dalla morte di mia madre avevo perso quel brivido caldo e piacevole che si prova quando si è innamorati. Ho pensato solamente ai miei fratelli, ad allenarmi tutti i giorni affinché in futuro le avessi potuto dare giustizia. Mia madre non meritava di andarsene così presto, e soprattutto per mano di uomini spietati che l'hanno umiliata solo per rubarle i poteri. Hanno provato a distruggere tutto il mio popolo, ma non avevano messo in conto che siamo più forti di quanto pensino. Col passare degli anni però ci hanno studiato, dopo la loro sconfitta, e perseguitato affinché un giorno nel nome di "Dio" e della loro virilità ci avessero potuto eliminare.
Con uno sguardo malinconico presi i miei fratelli e li trascinai via.
È vero avranno bisogno di allenarsi, ma non ora, non finché ci sono io a proteggerli.

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