10. Thomas - Ed io giurai vendetta

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Detestavo dirlo, ma quella creatura mi incuriosiva.
Il suo modo di parlare e di riflettere..i suoi occhi. Mi erano familiari.
Belli e misteriosi.
Tutto di lei mi gridava pericolo, ma ero pronto a combattere in qualsiasi momento, pronto a difendermi.
Avevo passato 18 anni della mia vita ad istruirmi.
Ho imparato a leggere, scrivere e combattere in poco tempo.
All'età di 9 anni sapevo già come stendere un bestione di tre metri in sole due mosse. Mi ero sempre sentito quello un po' diverso; mio padre non mi permetteva di giocare con gli altri bambini perché dovevo "intraprendere la strada di Dio" .
Era questo il suo più grande desiderio, ed io avrei fatto di tutto per accontentarlo.
Sapevo che contava su di me e non potevo deluderlo.
Immaginava un futuro radioso anche per i miei fratelli, Kevin e Joshua.
Ma ,purtroppo, dovette rassegnarsi presto.
I miei fratelli morirono in una lunga e sanguinosa guerra.
Ci attaccarono di notte, le creature del mondo magico. Rivendicavano la terra che un tempo era stata loro.
Era notte quando iniziarono il massacro: uccisero più della metà del mio popolo, ci decimarono in una sola dannata notte.
Io ricordo chi entrò nella nostra casa, avevo impresso il volto così nitido nella mia mente che a distanza di anni, lo rivedevo ancora nei miei incubi.
Era stata una donna, alta e molto potente, nei suoi occhi leggevo la furia.
E ricordo il nome di lei, Gomeisa.
Non so perché ma non mi uccise, forse non fece in tempo.
Kevin cercò di proteggere me e Joshua..così piccolo eppure così coraggioso.
<< Sei stato costretto figlio mio, non è colpa tua. Non potevi fare nulla >> mi disse mio padre.
<< Hai avuto coraggio >> mi ripeteva.
Ero terrorizzato invece, una cosa che non potrò mai perdonarmi. Mi vinse la paura quella notte, che mi portò via tutto ciò che mi era rimasto.
Joshua non era portato per il combattimento, a lui piaceva studiare, un bambino tranquillo e silente, parlava poco ma pensava molto.
Mi mancavano, ogni giorno sempre di più.
<< Devi continuare sulla retta via, in nome del Signore >> e lo avrei fatto.
Promisi a me stesso da quel giorno, che nessun essere umano avesse perso la vita per mano di quelle cose, che io avrei protetto tutti senza tirarmi indietro.
La morte di gente innocente, bambini, donne e uomini, non sarebbe stata vana.
Loro promisero di tornare a vivere liberi, senza oppressioni esterne e di riprendersi la terra a tutti i costi, col sangue se necessario...
Ed io giurai vendetta.
Non ho più guardato in faccia una sola creatura, nessun risentimento sarebbe rinato in me nel momento in cui li avessi uccisi. Non più.
Non son diventato un mostro, ciò che dicevo a lei era la verità.
Semplicemente cercavo di sopravvivere, mio padre cercava di governare la maggior parte della terra di ciascuno per far tornare il bene.
Sarebbe diventata la terra di Dio un giorno, così diceva....così credeva.
Voleva solo il nostro bene.
Ed io mi fidavo, sarebbe andato tutto bene una volta raggiunto il nostro scopo.
<< Non lasciare che il tuo cuore venga distrutto dal dolore, impara ad apprezzarlo... alzati più forte di prima >> ricordavo ,dopo il funerale, ciò che mi disse.
Mi ero sempre chiesto come facesse a mantenere un tale autocontrollo, in momenti così disperati.
<< Niente e nessuno ti farà cambiare idea, la nostra strada è questa. Si vis pacem, para bellum. Ripeti >>
<< Si vis pacem, para bellum >>
<< Sempre figlio mio, tienilo a mente >>
Si padre, e così sarà.


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