Capitolo 2 - La Terra Delle Storie

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Passó un intero weekend, durante il quale legai molto con le mie coinquiline. Giunse poi il primo giorno delle lezioni.

Mi svegliai particolarmente motivata quella mattina. Quando pochi giorni fa, scoprii di non essere in classe né con Jihyo, né con Chaeyoung mi rattristii ma cercai di riprendermi pensando che avrei avuto comunque l'occasione di conoscere nuove persone.

Mi recai in classe e con mia grande sorpresa, trovai la coinquilina di mia sorella seduta sull'ultimo banco, dato che era l'unica persona che conoscevo, decisi di avvicinarmi a lei: «Hei Tzu! Ti dispiace se mi siedo accanto a te?» Cercai di essere il più formale possibile... Per quanto ci riesca.

Non mi rispose e si girò a guardare fuori dalla finestra, ignorandomi del tutto... Lo presi come un no... Solitamente vado molto d'accordo con le persone ma con lei... Era davvero dura.

Davanti al banco di Tzuyu c'era una ragazza strana che prendeva appunti su formule matematiche come una pazza, cosa fossero e quale fosse il motivo esatto non lo so visto che era il primo giorno e che tra l'altro avevamo solo materie letterarie quella mattina... Sembrava comunque un tipo interessante e quel genere di persone mi ha sempre intrigato, quindi mi avvicinai a lei: «Ciao! Io sono Momo» le sorrisi. Sembrava non essersi minimamente accorta della mia presenza, quindi le toccai la spalla: «Hei» Si spaventò facendo un piccolo salto sulla sedia che mi fece sorridere.

«D-dici a me?» Si voltò a guardarmi.

«Si, ti dispiace se mi siedo qui?» Indicai il posto accanto a lei.

«N-no, c-cioè siediti pure» Balbettò. Si vedeva che era molto timida ma aveva uno sguardo molto dolce.

«Come ti chiami?»

«M-Mina» Fece un piccolo sorriso e tornó a scrivere le sue cose chiudendosi nel suo mondo.

«Va bene Mina, io sono Momo» Le sorrisi di rimando, anche se non mi guardava e cominciai a sistemare i libri sul banco dopo essermi seduta.

Mina sembrava non prestare affatto attenzione alle spiegazioni dell'insegnante, ma ogni volta che quest'ultima le faceva una domanda per coglierla alla sprovvista, riusciva comunque a darle la risposta esatta... Capii dal quel momento che probabilmente era un genio o roba simile. Sicuramente mi era andata bene con la scelta della compagna di banco. Beh, perlomeno al secondo tentativo...


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«Ragazze, com'è andata il primo giorno?» Domandai alle mie coinquiline lanciando delicatamente lo zaino a terra prima di buttarmi sul letto.

Tirai fuori un pacchetto di patatine da sotto il cuscino e cominciai a mangiare.

«Abbastanza bene, la mia compagna di banco è molto silenziosa ma sembra simpatica» Rispose Jihyo. «Si chiama Jeongyeon e anche lei è in una doppia come tua sorella»

«La mia non tanto... Le puzza l'alito da morire» Dichiarò Chaeyoung con aria quasi disperata.

Sapevo che andava in classe con mia sorella, ma sono sicura che non le puzzi l'alito... «Non sei seduta vicino a Sana?»

«All'inizio si... Ma ci hanno separate dopo dieci minuti perché chiacchieravamo troppo» Sbuffò incrociando le braccia, facendo ridere me e Jihyo.

Conoscendo mia sorella, immaginavo potesse finire così. «E com'è la sua nuova compagna di banco?» Domandai incuriosita.

«Sembra simpatica... E parlano davvero molto... Non so come abbiano fatto a non farsi mai scoprire dato che ridevano ogni tre secondi...».

«A te com'è andata?» Mi chiese Jihyo.

«Sono in classe con Tzuyu ma non si è voluta sedere con me...» Le risposi sgranocchiando le patatine alla paprika.

«E ti pareva!» Si intromise Chaeyoung.

«Però la mia compagna di banco sembra interessante, una piccola Einstein»

«Un genio pazzo quindi?»

«Sembrerebbe di si, ma è molto timida ed è davvero dolce quando parla» Commentai sorridendo.

«Ragazze, andiamo a pranzo? Sana ci sta aspettando» Disse improvvisamente Jihyo mentre digitava un messaggio con il cellulare.

«Perchè ha scritto a te?» Le domandai prendendo in mio cellulare per vedere se mi avesse scritto, ma senza successo.

«Le ho scritto prima per sapere se fosse venuta»

«E non potevi chiederlo a me?»

«Che c'è sei gelosa?» Jihyo alzava ed abbassava continuamente le sopracciglia per infastidirmi.

«Ma che gelosa, dai andiamo» Mi alzai in piedi fingendo di essere offesa, mentre accartocciavo il pacchetto di patatine ormai finito. Non sono un tipo geloso delle sue amiche, è solo che mi sembrava strano che Jihyo le avesse scritto a Sana prima di chiederlo a me.


[- - -]


Era un lunedì pomeriggio di settembre davvero molto soleggiato, decisi quindi di fare una piccola passeggiata nel giardino della scuola per prendere un po' d'aria fresca. Nonostante fosse il primo giorno di lezione, Chaeyoung e Jihyo decisero di rimanere in camera a studiare.

In realtà non amo molto l'estate, il caldo o il sole... Preferisco le giornate di pioggia, quelle in cui si è costretti a rimanere a casa. Di solito durante quel tipo di giornate, me ne sto seduta accanto alla finestra del salone a fissare la pioggia mentre ascolto delle canzoni allegre da Spotify, sorseggiando un caffè. Non so bene perché, ma la pioggia e i posti bui mi mettono allegria. Per mia madre è strano perché sono davvero un tipo solare e sempre sorridente... Ma è così.

Ero così avvolta dai miei pensieri, a fantasticare su non so cosa, che se non mi avesse chiamata Jihyo, probabilmente sarei rimasta per ore a vagare nei miei pensieri.

«Ciao Jih!»

«Momo dove sei?»

«Sotto ad un albero a fissare il vuoto» Ed era vero.

«Non farò domande, ma hai intenzione di tornare per cena o vuoi mangiare le foglie dell'albero?»

«Perchè che ore sono?»

«Le sette, tra mezz'ora servono la cena e se ti devi fare la doccia sarai in ritardo»

«Cazzo!» Mi alzai subito da terra.

«Eh, piano con le parole»

«Sisi... Sto arrivando, aspettatemi» Riattaccai e corsi per raggiungere la scuola.

Durante il tragitto, girai l'angolo dell'edificio scolastico e mi scontrai con una ragazza facendole cadere i libri a terra: «Oddio scusa» Le dissi senza neanche guardarla negli occhi, chinandomi per aiutarla a raccoglierli.

«Non ti preoccupare» Mi rispose dolcemente, chinandosi con me.

Trai libri che le erano caduti, ce n'era uno in particolare che mi colpì, lo presi e lessi il titolo: «La terra delle storie... É carino?» Le domandai ponendoglielo. Le nostre mani si toccarono ed alzai lo sguardo per incontrare i suoi occhi.

La carnagione pallida come la neve e quelle meravigliose labbra rosee... Forse una delle cose più belle che avessi visto in vita mia.

«Non lo so, ancora non l'ho letto» Mi rispose riportandomi alla realtà.

«Beh, allora fammi sapere quando lo far-» Lo squillo del telefono fece si che non finissi la mia frase, era un banale messaggio ma lessi l'orario sul telefono ed era davvero tardi: «Cazzo... Scusami, devo andare» Corsi via senza neanche salutarla... Spero di poterla rincontrare, prima o poi.





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ANGOLETTO:

Si lo so... Incontro piuttosto cliché ma hey, è la storia 😆
Ps. Molti dei pensieri e delle cose che dirà Momo, sono in realtà i miei... Mi sono ispirata a me stessa (giuro che non è egocentrismo, è capitato che mi sia immedesimata troppo e ci ho fatto caso solo dopo averlo scritto 😂)

Cliché || DahmoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora