Evasione

61 6 0
                                    

Nel primo pomeriggio, dopo la gradevole visita di Emma, Madison torna finalmente dai suoi controlli mattutini che da come apre la porta, intuisco non siano andati come sperava.

Entra sbuffando con un tale  broncio da toccare terra,sbatte con forza la porta  dietro di sè  tuffandosi  di getto con i suoi stivaletti di cuoio nero sul suo lettino rifatto.

Per cinque minuti buoni rimane stesa a fissare il soffitto facendo lunghi sospiri, accavalando le gambe e giocando  al polso con il suo braccialettino rosso  per poi voltarsi  chiedendomi:

-Sam,io avrei bisogno di una boccata d'aria, faresti un giro con me? Non è niente di chè, vorrei  soltanto evadere, anche solo per  un'attimo, da qui.

Come potrei dirle di no? Sembra così abbatuta, stufata, farei per lei qualsiasi cosa pur di risollevarle il morale.

Ma poi mi guardo e vedo le mie due gambe ingessate.

Lei, come sempre, intuisce il problema e risponde.

-Tranquillo, ci penso io.

Con una carrozzina, la ragazza rientra nella stanza per poi avvicunarsi a me.

Devo dire che, vedere le sue gambe muoversi, saltare e correre mi rende veramente geloso,almeno  non sono un intruglio di ossa spappolate e  gesso, come le mie.

-Sali.

Esorta.

-Madison ..

Devo trovare le parole giuste per non farla esplodere definitivamente dalla rabbia.

- Mi...mi chiameresti l'infermiera?

Possibile che io abbia affrontato Harry, ma con  Madison ora abbia paura?

Deve essere DAVVERO arrabbiata!

-No.

Risponde secca

- Ti aiuto io.

Io deglutisco e con  voce flebile aggiungo :

- Va benee.

Quando scendo dal lettino, lei è lì pronta per sorreggermi delicatamente le gambe fino a quando non mi ritrovo seduto sulla carrozzina.

Successivamente alza l'appoggio per le gambe e io  lancio un sospiro di sollievo.

- Mi puoi dire dove andiamo?!

- Lo vedrai...

Mentre prende il mio giubotto dall' armadio uno sghignazzo le esce dalla bocca, stava cercando di sorridere.

Second heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora