La promessa

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Mi sveglio lentamente e la prima cosa che vedo e un bellissimo ragazzo che mi dorme accanto, sembra essere completamente rilassato. Sorrido appena concedendomi il piacere di contemplarlo per qualche istante senza che lui se ne renda conto. 

Non riesco ancora a credere che questo pazzo sia venuto fino sotto casa mia perché voleva vedermi, ma questo ricordo piacevole viene sostituito da quello di lui che bacia una ragazza qualunque dopo che io gli ho detto di no. La rabbia diventa incontrollabile e così lo spingo con i piedi facendolo cadere dal letto.

"Ma che cazz.." sono le prime parole che gli sento dire.

Io lo guardo sprezzante dall'alto del letto sul quale sono seduta con fredda indifferenza.

"Che dolore allucinante alla testa" si lamenta lui massaggiandosi le tempie.

"Buongiorno" dico sorridendo falsamente.

"Mi hai buttato giù dal letto?" domanda corrugando la fronte.

"Cosa te lo fa pensare?" sorrido.

"Quel sorrisetto malefico e la sensazioni di essere spinti nel vuoto" afferma lui alzandosi da terra.

"Come ti ho detto ieri sera se non hai niente da dirmi vattene".

"Lo sai che almeno la mattina potresti essere più gentile" dice grattandosi la nuca guardandosi intorno.

Ignoro la sua frecciatina e mi alzo dal letto, gli raccolgo le scarpe dal pavimento e in malo modo gliele lascio in mano.

"Tom Kaulitz vattene al diavolo, con gentilezza ovviamente" dico acida.

Mi giro velocemente dandogli le spalle, quando le sue mani mi sfiorano il centro della schiena e io mi fermo immediatamente. Il rumore delle scarpe che cadono a terra mi fa sussultare, il suo respiro caldo che si scontra con la mia nuca mi fa venire i brividi.

"Sei sicura di volermi mandare via?" sussurra al mio orecchio

Perdo la capacità di parlare, com'è possibile che lui abbia questo potere sul mio corpo. Le sue mani mi accarezzano delicatamente i fianchi 

"Cosa succede Alissa perché non rispondi?"

Sentirlo chiamarmi per nome mi emoziona più di quanto dovrebbe, sospiro contro la sua schiena cercando il coraggio necessario per porre la parola fine a questo stupido gioco.

"Voglio che tu te ne vada" dico tutto d'un fiato.

"Guardami negli occhi e ripetilo".

Mi giro di scatto pronta a non cedere alla sua provocazione, ma poi vedo quegli occhi ambrati e quel sorrisetto strafottente che gioca con il proprio piercing e non riesco a controbattere.

"Voglio che tu... vogl..." provo a dire, ma le parole mi muoio in bocca.

"Vuoi che ti baci?" chiede avvicinandosi pericolosamente.

"N..no " balbetto insicura.

Dannazione.

Le distanze tra i nostri corpi si annullano e io non riesco ad allontanarmi da lui, mi tiene stretta a lui abbracciandomi e io mi rendo conto di aver sempre desiderato un gesto così affettuoso.

"Perché non ammetti a te stessa che mi vuoi " dice ridacchiando.

Alzo lo sguardo incrociando di nuovo i suoi occhi.

"Lo capisco da come mi guardi che ti piaccio".

"Io invece capisco che sei un egocentrico del cazzo" rispondo allontanandomi.

INNAMORATA DEL BULLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora