Un bacio strano

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Un'altra giornata é iniziata e come al solito vengo svegliata dal mio incubo.
Mi alzo contro voglia e vado in bagno  fissando il mio sguardo spento e vuoto, vedo solo la faccia triste di una che odia la sua vita.
Questo è vero io odio la mia vita , cerco solo di sembrare forte e sicura per non essere vulnerabile, ma la verità è che sto male ogni giorno.
La solitudine, il saper di ferire gli altri, il non essere abbastanza per nessuno mi fanno incupire.
Guardo l'ora e mi rendo conto di essere in ritardo così mi metto: un paio di skinny neri, una canottiera bianca e metto sopra una felpa enorme grigia che mi scende un po' sulla spalla mostrando la mia pelle leggermente arrossata dal freddo.
Faccio il mio trucco abituale, ovvero  eye-liner, mascara e correttore.
Scendo di corsa le scale, ma poi mi ricordo di aver lasciato le mie vans nere di sopra così salgo e le metto velocemente... scendo di nuovo ed esco di casa.
Arrivo 20 minuti in ritardo, infatti non c'è anima viva all'entrata.
Una volta davanti alla classe, busso e dopo poco vengo invitata ad entrare; noto immediatamente la presenza di un professore diverso, credo sia nuovo.
Sembra essere molto giovane e anche molto bello, uno di quelli che fanno impazzire le ragazzine: occhi chiari e capelli scuri, bei lineamenti, in poche parole un la nuova cotta di tutte.

"Buongiorno... tu sei ?"chiede l'uomo squadrandomi.

"Scott... Alissa Scott" dico e mi dirigo al mio banco.

"Signorina non le ho detto che può sedersi .."sputa deciso facendomi bloccare sul posto.

Dove siamo all'accademia militare? Chi si crede di essere?

"Cosa vuole? che stia in piedi tutta la lezione?"dico seccata.

"Non è una cattiva idea ..."i miei compagni ridono e io gli lancio un occhiata di sfida.

"Anche volendo non penso che sia capace di stare in piedi per le prossime 3 ore di matematica "dice beffardo.

Questo si crede Dio sceso in terra, forse non ha capito che è meglio che mi lasci stare.
Quel dannato sguardo di sfida mi istiga solo a lanciare lo zaino a terra e a rimanere ferma con le braccia incrociate.

"Mi avevano detto che eri testarda, ma non pensavo fino a questo punto" sgignazza l'uomo.

Io lo guardo incurante e rimango in piedi, cosa si aspetta che io rida... boh questo.

"Non si ostini con lei ,è una stronza senza emozioni" interviene Gustav facendo ridere la classe.

"Grazie dell' avvertimento ,ma so tenere testa a una ragazzina testarda" dice facendo un ghigno.

"Perché non si limita ha fare la sua lezione al posto di tenermi testa "sputo acida zittendolo.

"Che lingua tagliente signorina Scott."

"Non solo è tagliente, ma scommetto che è utile a fare tante altre cose" ed ecco la classica battutina di Bill.

Ridono tutti tranne me, come al solito...

"Noto che la signorina Scott non è la sola ad essere così difficile. "

"Lo sanno tutti che questa è una classe di ripetenti o persone ''difficili'', quindi veda di stare zitto oppure faccia come gli altri e scappi per la paura" parla Tom autoritario.

"Tu devi essere il capetto, Tom.
Beh Tom mi dispiace informati che io non me ne andrò e riuscirò persino a insegnarvi qualcosa."

Ci fu una risata collettiva che spezzò il silenzio.
Il nuovo prof. sembra determinato, ma non c'è confronto con lo sguardo minaccioso di Tom.

"Allora signorina visto che ha deciso di stare in piedi venga qui affianco a me "

Senza nessuna replica da parte mia mi avvicino e mi metto affianco alla cattedra.

INNAMORATA DEL BULLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora