La parola più falsa del mondo

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(questa canzone è qualcosa di eccezionale,  descrive a pieno la vita della mia protagonista e vi prego di ascoltarla)

Sono tornata a casa solo con il giubbotto di Tom addosso, i miei come al solito non ci sono, così salgo in fretta le scale, ma poi una voce mi ferma.

"cosa ti è successo?" sbraita Zack.

Non rispondo c'è l'ho a morte con lui, come può non cagarmi mai e poi fare finta che gli importi qualcosa di me.

"Alissa ,di chi è quel giubbotto, e i tuoi vestiti?"

"Alissa rispondi cazzo."

"Non rompere, lasciami stare "urlo finendo di salire le scale.

"Alissa, dio santo sono tuo fratello dimmi che succede, mi importa di te lo sai" dice seguendomi a ruota.

"No, non lo so invece, se ti importasse veramente dovresti saperlo il perché  sono conciata così!
Se ci tieni a me a scuola non mi ignoreresti e soprattutto mi  avresti protetta quando avevo veramente bisogno di qualcuno.
Quindi non venirmi a dire che ti preoccupi" urlo fuori di me.

Lui abbassa lo sguardo e io me ne vado in camera mia, mi chiudo in bagno, mi spoglio, fisso il mio riflesso allo specchio e vedo un corpo orribile e brutto.
Un corpo pallido quasi cadaverico con delle cicatrici che ricoprono le mie gambe e la mia pancia.
Ricordo l'esatto momento in cui me le sono procurate, ero dove sono ora, disperata non facevo che piangere, per un momento nello specchio rivedo il mio corpo grasso, rivedo quelle gambe enormi poi quei rotolini che avevo sulla schiena e sulla pancia.
Chiudo gli occhi e una volta riaperti torno a guardare il mio riflesso, il mio corpo ormai esile, ripenso a ciò che mi ha portato a procurami quelle ferite e il dolore che cerco di nascondere emerge quando nella mia testa risento di nuovo tutte quelle frasi orribili: 'sei grassa'; 'sei brutta, un cesso'; 'non ti vergogni di esistere ' ;'perché non ti affetti, guadagneresti bene'; 'balena'.
Risento quelle risatine odiose che si scatenavano quando passavo per il corridoio, non potevo andare alle feste, non potevo andare in discoteca, non potevo mettermi qui vestitini attillati che tutte le ragazze della mia età mettevano, saranno cose banali, ma che ha me sono mancate.
Non l'avrei fatto per principio, però a me bastava semplicemente pensare che le potevo fare.
Mi faccio cadere a terra tenendo lo sguardo fisso sulle mie gambe, ripenso a tutta la mia vita, mi riguardo allo specchio e penso:

_perché non ci riprovo, perché non la faccio finita_

in un secondo prendo il rasoio che è appoggiato sulla vasca, rompo la plastica e prendo la lametta, la guardo  posizionandola sul mio braccio.

_perché devo smettere di vivere per loro, così sarebbe come dargli ragione e confermare che valgo meno di zero_

Butto la lametta a terra mentre la mano mi trema da morire, alzo lo sguardo fissando di nuovo il mio riflesso.
Rimango a guardarlo per venti minuti, cercando un modo per convincere me stessa che non mi devo arrendere.

****

Dopo due lunghe ore di bagno rilassante esco con solo l'asciugamano addosso e mi affretto a scendere per mangiare, incurante di essere seminuda, intanto mi sono seduta sullo sgabello e sto mangiando un panino al prosciutto sull' isola che c'è in cucina, da sola come sempre.
Sento dei passi avvicinarsi e poi vedo i capelli castani di mio fratello entrare in cucina, appena entra faccio finta di niente e continuo a mangiare; lui si siede di fronte a me con sguardo da cane bastonato, mi fissa cercando di farmi pena, ma non ha capito che non mi impietosisce è uno stronzo.
Continuo a mangiare e appena finisco mi alzo per uscire dalla stanza, troppo affollata per i miei gusti, mentre sto uscendo dalla cucina mio fratello biascica delle parole, che però non riesco a sentire.
Mi giro come per far capire che non ho sentito e a sguardo basso ripete:

"scusa..."

Mi rigiro e torno in camera mia, mi lancio sul letto a peso morto, mentre rifletto su quella semplice parola ''scusa''.
Una singola parola può cancellare tutto?
Quella parola è l'emblema della presa per il culo, la parola più falsa che esista anche se detta con sincerità è una presa in giro.
Non posso perdonare mio fratello solo perché mi ha detto una singola insignificante parola...
Non posso ignorare il male che mi ha fatto con i suoi gesti, proprio non posso.

Spazio autrice:

Ciao a tutti, volevo solo dirvi che so perfettamente che questo  capitolo è corto però serve a far capire i problemi che la protagonista nasconde dietro a una maschera di gelo e indifferenza.
Non so se sono riuscita a dare bene un idea di quello che prova, in questo contesto, Alissa.


INNAMORATA DEL BULLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora