La Squadra 24 non si poteva dire fosse il fiore all'occhiello del Dipartimento Speciale di agenti NEPH-Z. Anzi, forse si può proprio dire che i risultati non fossero affatto quelli che ci si aspettava da un'unità simile.
Per quanto colpa sta in gran parte nell'organizzazione interna del Dipartimento, costretto a raccattare i casi umani più disparati a causa di un calo di adesioni volontarie al programma di agenti NEPH-Z, anche il destino ha la sua parte per aver fatto riunire assieme proprio quei precisi membri.
La punta di diamante era rappresentata da Hu Zilong, un provetto guerriero ancor prima dell'addestramento militare. In pratica l'addestramento militare l'aveva saltato: preparato l'avevano definito gli esaminatori, eccessivamente preparato aveva obiettato Tikhon Tarasov, meno propenso ad accettarlo temendo le conseguenze dell'operazione su di un corpo così allenato come quello di Zilong. Che abbia avuto ragione o torto, nessuno è riuscito a capirlo. Di certo c'è solo che il soggetto in questione riportava un certo prurito nei momenti di maggior tensione dietro al collo, nel punto di innesto dei mirco-sistemi nervosi.
Putroppo, per Zilong essere il fiore all'occhiello non comporta la perfezione. Addestrato all'ombra di uno dei più potenti clan della mafia cinese, si era ritrovato a far domanda presso il Dipartimento Speciale di agenti NEPH-Z dopo essere stato cacciato (o minacciato di morte, la storia non è risultata molto chiara ai commissari. Secondo Tikhon Tarasov aveva mentito appositamente temendo il rifiuto e perdendo così una possibile protezione) per quella che suo padre aveva definito "mancata spina dorsale e inadempienza ai propri doveri". Ingenuamente ritenuta dai commissari una buona iniziativa, vedendo in lui una vittima di un sistema criminale che il Partito non riusciva a sradicare completamente (e quindi una possibile fonte di informazioni al riguardo) pronto a redimersi, si erano presto resi conto che forse il padre non aveva avuto tutti i torti.
Zilong era bravo, un eccezionale infiltrato... se i suoi problemi morali non prendevano il sopravvento. Della cultura cinese, purtroppo, non aveva ereditato solo le capacità combattive, ma anche la filosofia riflessiva millenaria, per la quale purtroppo aveva una particolare predilezione, più che per l'arte marziale. Erano più i volumi di annotazioni sui classici confuciani, sui pilastri del taoismo e anche sul Capitale che i nemici eliminati in battaglia. Anni di indottrinamento l'avevano portato a scegliere una via piuttosto pacifista nello scontro: una morte doveva essere dovuta o da una situazione di necessità o da un profondo motivo morale. Una tattica che per quanto nobile, lo portava a rallentare tutte le missioni, impiegando più tempo del dovuto pur di salvare chiunque gli si parasse davanti, anche se decisamente intenzionato ad eliminarlo.
A tal proposito il Dipartimento Speciale di agenti NEPH-Z aveva rilasciato una nota al partito di eliminare tutti i volumi della libreria del suo clan una volta scovati, vedendo l'effettivo risvolto che aveva avuto sulla sua mente. Tranne il Capitale, quella sarebbe risultata un'eresia.
Dušan Lebedev, invece, avevano capito fosse una disgrazia sin da quando si era presentato alla commissione. Anzi, più precisamente quando era stato costretto a presentarsi davanti alla commissione. La cifra di debiti accumulati sulle sue spalle era esorbitante, tanto che l'unica cosa che aveva sorpreso i giudici in positivo era stata la sua capacità a sopravvivere agli strozzini. Gli servivano soldi e gli serviva una scappatoia dal carcere a vita e quella era risultata un'alternativa più allettante che costruire strade sotto il sole cocente o al freddo, incatenato e con un fucile al zicronio sempre puntato contro, pronto a far fuoco al suo minimo errore.
Per quanto la commissione fosse stata unanime nel preferirlo ai lavori forzati piuttosto che in una squadra, c'era l'urgenza di reclutare nuovi membri per contrastare gli agenti del Nemico, sempre più numerosi anche all'esterno del loro pianeta, e Dušan aveva dimostrato di avere una qualche possibilità sul campo. I risultati l'avevano definito un potenziale assaltatore di ritegno, rapido, distruttivo e capace di uscire dalle situazioni più complicate, il tutto dato da un eccessivo istinto di sopravvivenza che cercava di fargli tenere la propria vita stretta.
Peccato che con le sue azioni sul campo aveva dimostrato che aveva una sua soglia su cosa definire "pericolo", confermando che probabilmente i suoi strozzini erano più pericolosi di quanto la commissione avesse pensato: la sua inerzia e svogliatezza nella maggior parte delle missioni era risultata pari a nessuno degli altri agenti. Inoltre la squadra stesso aveva spesso avuto da ridire anche sulle sue capacità da pilota, ma se il capitano Chačaturjan aveva assegnato a lui tale compito significava che il resto potesse risultare ben peggiore.
Miguel Antonio José Diego Gutiérrez De la Costa, abbreviato dalla stessa commissione in Miguel Gutiérrez per ovvi motivi pratici, era una cavia. Novellino, pieno di entusiasmo, un ottimo curriculum durante l'addestramento e soprattutto con quella giusta carica giovanile a voler servire la patria, sembrava la molla ideale per un gruppo decisamente inerte. Altro da dire non vi è, tecnicamente si è trovato nella situazione attuale dopo la prima missione. Di certo aveva realizzato che qualcosa non andasse nella sua squadra, qualcosa di così profondo che nemmeno il capitano con il suoi metodi intransigenti era riuscito a correggere. Motivo forse per il quale la sua dispensa di alcolici era drasticamente aumentata da quando si era trovato a dover gestire la Squadra 24.
Per quanto concerne invece Maharashad, lui non faceva parte della squadra. Era salito a bordo durante il loro viaggio di ritorno, chiedendo un passaggio. Ospitare un sacerdote della Madre Oscura poteva portare vantaggi, rifiutare l'aiuto invece portava sicuramente a sventura. A che livello nessuno né è ancora al corrente, poiché non ci sono testimonianze di chi ha osato sfidare la benevolenza di questo ordine.
Per quanto sia un alieno agli occhi dei membri della squadra, forse era risultato essere la persona meno problematica all'interno del quintetto dal loro disastroso atterraggio. Forse perché non mangiava e quindi non era necessario sradicarlo dal letargo per evitare che morisse di inedia, forse perché di sua natura non disturbava, forse perché nessuno osava disturbarlo. Ogni tanto però si apriva, forse a causa della convivenza forzata, e dava consigli sibillini ai presenti, dei quali solo Zilong prestava ascolto.
E forse, per una volta, anche Miguel e Dušan avrebbero fatto bene a valutare con cura le parole del sacerdote.
La città che si era presentata loro davanti dopo un'infinita e monotona camminata era piccola, con qualche anima che camminava per le sue vie e, soprattutto, pareva essere rimasta ancora all'utilizzo della benzina come carburante. E loro possedevano dentro il loro corpo un motore capace di compiere salti spaziali.
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Squadra 24 - Storia di un disastroso naufragio spaziale
Science FictionUna squadra speciale di incursione si ritrova bloccata su di un pianeta sconosciuto dopo essere scampata per miracolo ad una pioggia di asteroidi. La nave è ridotta ad un colabrodo, fa caldo, l'unico centro abitato nelle vicinanze è una cittadina di...