Alex finì con la schiena contro il muro della stanza. Si accasciò a terra, con la testa che le pulsava e il mondo che sembrava vorticare intorno a lei. Vide distrattamente Nat, che arrivava correndo nella stanza, seguita da Jason e Lisbeth.
La ragazza tentò di alzarsi, facendo forza sui gomiti, ma finì solamente per ricadere a terra
-Peter...- mormorò, mentre tutto intorno a lei iniziò a mettersi a fuoco.
Eccolo lì, il ragazzo che le era mancato più di ogni altra cosa.
E che pochi secondi prima aveva cercato di ucciderla.
-ALEX!- urlò Natasha, per attirare la sua attenzione.
-VAI VIA DA QUI! E' TE CHE VUOLE!-
Lei riuscì finalmente a rimettersi in piedi.
Ebbe appena il tempo di notare che Peter, che si stava avvicinando sempre di più, non indossava più il suo solito costume, ma uno nero come il carbone, prima che Jason si mettesse tra loro due.
-JASON!- gridò Lisbeth, slanciandosi verso il fratello.
Ma Alex non riuscì a vedere più nulla.
Una mano le afferrò la spalla, e qualcuno la spinse verso una delle stanze.
-Ma Peter...- disse lei, cercando di liberarsi dalla presa di Tony.
Lui, non appena si chiuse la porta alle spalle, poggiò entrambe le mani sulle spalle della ragazza.
-Alex..- disse, e lei vide del profondo dolore nei suoi occhi.
-Quello non è Peter-
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Sembravano essere passati secoli, quando qualcuno bussò alla porta della stanza di Alex.
Lei era rimasta distesa sul letto a fissare il soffitto.
Aveva provato a forzare la porta, che era stata bloccata da Tony, per intervenire.
Non riusciva a spiegarsi quello che era successo.
Peter, il Peter che lei conosceva, non avrebbe mai neanche pensato di farle del male.
C'era qualcosa che non andava, quello era certo.
-Alex, posso entrare?- disse la voce di Jason, risvegliandola dai suoi pensieri.
-Si...scusa, Jason-
Si mise a sedere sul letto, proprio quando il ragazzo si richiuse la porta alle spalle.
Incrociò le braccia al petto, poggiandosi alla parete.
Un livido violaceo gli era comparso vicino all'occhio destro.
-E' stato Peter?- chiese Alex, indicando la ferita.
Lui annuì.
La ragazza deglutì, mandando via un groppo amaro che si sentiva in gola da troppo tempo.
-Dov'è andato?- continuò comunque, tentando di mascherare il tremolio nella voce.
-E' stato come se qualcosa lo avesse richiamato. Ha spaccato la finestra ed è saltato giù. Lo abbiamo visto andare da una parte all'altra con una ragnatela. Ma né io né gli altri abbiamo idea di dove sia andato-
Alex notò che il tono di voce di Jason non era quello di sempre.
Sembrava che avesse tra le mani una bambola di porcellana, e che una sola parola sbagliata l'avrebbe frantumata in mille pezzi.
Senza dire nulla, andò a sedersi accanto alla ragazza.
-Alex, io so quanto tu tenga a Peter, e...-
-No- l'interruppe lei.
-Non lo sai. Non lo sa nessuno. Nemmeno io me ne rendo conto-
-Ma quello che devi capire...- continuò Jason, come se Alex no avesse neanche aperto bocca.
-E' che lui, proprio oggi, ha cercato di ucciderti-
-Quello non è Peter- ripeté lei, ormai con gli occhi lucidi.
-Peter non mi farebbe mai del male, mai-
-Vuoi dirmi che quello che ti ha scaraventato dall'altra parte della stanza come se fossi un pupazzo di peluche non era il ragazzo nella foto che hai sul comodino?-
Jason aveva pronunciato questa frase con un tono di voce più alto, quasi impaziente.
Alex abbassò la testa, incapace di rispondere.
-Alex, io non permetterò che ti faccia di nuovo del male. Sei sopravvissuta oggi perché Natasha è stata abbastanza svelta da salvarti. Cosa succederebbe se la prossima volta ti trovassi da sola? Penseresti ancora che Peter non ti voglia uccidere?-
-Io non farò del male a Peter, o a chiunque si nasconda dietro il suo viso- tagliò corto Alex, riuscendo a guardare dritto negli occhi Jason.
Lui si alzò dal letto, ma senza staccare gli occhi dai suoi.
-Cosa direbbe tuo padre, se fosse qui?- le chiese, mentre apriva la porta.
-Direbbe di seguire il mio cuore- rispose Alex, con quanta più fermezza possibile.
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TONY'S POV
-Nat, non può essere- dissi, passandole una busta con del ghiaccio.
Lei se la posò sul braccio destro, dove era comparso un brutto livido.
-Hai visto anche tu quello che ho visto io, Tony. Non può essere altro. Conosco abbastanza Peter da sapere che non farebbe del male nemmeno a una mosca, e...-
-Sai cosa significherebbe questo, vero?- l'interruppi io, sedendomi sul divano davanti al suo.
La vidi deglutire, come se la verità facesse troppo male per essere detta ad alta voce.
Si rigirò tra le mani la spilla che era riuscita a staccare dal costume nero di Peter.
Un teschio rosso con otto tentacoli dello stesso colore su sfondo nero.
Alla fine sospirò, guardandomi negli occhi con espressione grave.
-Che l'HYDRA non è affatto morta-
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❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐎𝐏𝐇𝐎𝐁𝐈𝐀 ❞ || 𝑷𝒆𝒕𝒆𝒓 𝑷𝒂𝒓𝒌𝒆𝒓 ✓
Fanfiction[ 𝐚 𝐩𝐞𝐭𝐞𝐫 𝐩𝐚𝐫𝐤𝐞𝐫 𝐟𝐚𝐧𝐟𝐢𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧 ] ↴ ༄ sequel di "Philophobia"* ╔═.✵.══════════╗ ➤ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐎𝐏𝐇𝐎𝐁𝐈𝐀 - from Greek χαίρω, (to rejoice) and φοβία, (fear) is a phobia in which a person...