𝐱𝐱𝐢. - buoni e cattivi

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-Tu...hai fatto cosa?- chiese Alex, il labbro inferiore che le era iniziato a tremare.

-Ho ucciso io il figlio di Laufey- ripetè Loki, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-NO! PADRE, SAI COSA SIGNIFICA QUESTO?- 

-Che dovrò regnare io su Jotunheim. Si, figlia mia, lo so bene-

Alex dovette stringere il polso di suo fratello, anche lui rimasto impietrito, per non rischiare di cadere a terra.

-Ma...ma non doveva andare così! Io mi sarei buttata da quella rupe, il figlio di Laufey mi avrebbe seguito per prendere il tuo scettro, e a quel punto tutto si sarebbe sistemato!-

-Alex, quella era un'idea folle. E io non avrei mai permesso una cosa simile. Non avrei potuto sopportare di vederti morire davanti ai miei occhi-

-Oh, ma sono sicuro che saresti stato ben felice di sacrificare me- si intromise Jason, liberandosi con un gesto seccato dalla presa di sua sorella. 

-Jason, tu sei mio figlio proprio come lo è Alex. Ma sai bene che c'è una cosa che vi rende comunque molto diversi- fece una piccola pausa, durante la quale rivolse uno sguardo grave al ragazzo -lei ha fatto la scelta giusta, mentre tu no-

-Oh, certo- commentò sprezzante lui -giochiamo ai buoni e ai cattivi, ora-

-Jason, se solo...- provò a dire Alex.

-Tu chiudi quella bocca- sbottò nuovamente lui. Poi continuò a rivolgersi al padre.

-Tu dovresti sapere bene come ci si sente, padre. Infondo, tu sei sempre stato come me. Solo più furbo, molto più furbo. Ti sei assicurato in chissà che modo la fiducia di questi sciocchi midgadiani e guardati ora: giochi a fare l'eroe, come quegli eroi che appena pochi anni fa desideravi così tanto sconfiggere. Beh, va bene. Volete che sia il cattivo? E allora sarò il cattivo-

Senza dire più una parola, scagliò i suoi pugnali verso Alex, così velocemente che neanche Loki se ne rese conto. Ma le armi neanche sfiorarono la ragazza.

-Bucky...- sussurrò lei, quando lo vide a terra davanti a lei.

Lui alzò il suo braccio di vibranio, mostrandole il superficiale taglio che i due pugnali avevano lasciato.

-Tranquilla, mini-Loki, non mi sono fatto niente- la rassicurò, con il sorriso migliore che riuscì a fare.

Alex stava quasi per ricambiare il sorriso, quando vide i due pugnali, che erano finiti per terra, scomparire. Fece appena in tempo a capire che erano un illusione, prima che le vere armi le si conficcassero nello stomaco.

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-Peter?-

Lui si girò, incontrando gli occhi congelati di Alex.

-Si?-

Lei si avvicinò ancora di più, raggomitolandosi come un gatto accanto a lui, la testa sul suo petto.

-Secondo te sono cattiva?- chiese, lanciando uno sguardo ai suoi due pugnali posati sulla scrivania.

Peter la guardò, stringendo ancora di più la stretta del suo braccio intorno alle sue spalle.

-Alex, tu sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto. E, fidati di me, tu sei tutt'altro che cattiva-

-Anche se al nostro primo incontro volevo solamente ucciderti con i miei pugnali?-

Lui sorrise, lasciandole un leggero bacio sulla fronte.

-Si, anche se al nostro primo incontro volevi solamente uccidermi con i tuoi pugnali- e ripeté il bacio, tirando ancora più su le coperte del letto. 

Alex arrossì, le guance prima simili a porcellana ora colorate di un timido rosso. Poggiò il mento nell'incavo del collo di Peter, guardandolo dritto negli occhi, fin quando lui non si voltò nuovamente. 

-E questo lo chiami bacio, Parker?- disse, alzando un sopracciglio.

-Oh, vuoi sfidarmi eh?- replicò lui, sistemandole una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Posò una mano sulla sua vita, sotto al morbido tessuto della sua stessa felpa. Sentì Alex rabbrividire, cosa molto strana, considerando che non rabbrividiva mai. Poi scostò le coperte da entrambi, preparandosi a baciarla proprio come lei voleva. Ma qualcosa lo fece fermare di colpo.

Alex stava sanguinando. Pensò di star sognando, ma poi anche lei se ne accorse, e iniziò a diventare ancora più pallida di quanto già fosse. I tagli erano due, appena sotto al cuore. Urlò, ma dalla sua gola non fuoriuscì alcun suono. Provò a muoversi, ma si sentiva come incollato al letto.

E davanti a lui Alex diventava sempre più bianca, perdeva sempre più sangue, implorava il suo aiuto senza ricevere una risposta...

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Peter riaprì gli occhi, ritrovandosi lungo disteso sul terreno ghiacciato di Jotunheim. Un'infinità di candidi fiocchi di neve erano iniziati a cadere pigramente dal cielo. Udì di nuovo la voce che lo aveva fatto svegliare, quasi inquietante nel totale silenzio che regnava sul pianeta, e che aveva anche riconosciuto correttamente. Loki era a pochi metri da lui, piegato sulle ginocchia, mentre teneva tra le braccia l'esile sagoma di quella che sembrava essere...

-ALEX!- urlò, alzandosi di scatto e iniziando a correre verso di lei.

Qualcuno lo fermò, afferrandolo per il braccio e facendogli perdere l'equilibrio.

-Dove credi di andare, soldato? Non hai ancora terminato il tuo lavoro- disse Zemo, spuntando da dietro le sue spalle, il Libro Rosso aperto tra le mani.

-La tua formula ha funzionato solo a metà, Barone- sbottò Peter, rialzandosi da terra.

-Io mi ricordo di Alex. Non l'ho mai dimenticata. Ma era come se...come se i miei ricordi si rifiutassero di mostrarsi a me- 

-Oh, questo lo so bene, ragazzo- lo interruppe l'altro, avvicinandosi ancora di un passo.

-Ma io sono disposto a ripeterti questa formula anche tutte le ore del giorno, purché tu dimentichi quella ragazza- rispose, estraendo una pistola dalla tasca del cappotto, carica e pronta per sparare. Ma la pallottola volò a vuoto, tranciando l'aria come una lama, mentre il ragazzo si era buttato di lato un momento prima che questa fuoriuscisse dall'arma.

Con un movimento fulmineo, Peter sferrò un calcio dritto sulla mano di Zemo, facendo volare via il libro dalle sue mani. Prima che riuscisse a fare qualcosa, ne sferrò un altro diretto alle gambe, in modo da farlo finire a terra. Poi lo avvolse frettolosamente in un intrico di ragnatele, così che non riuscisse più a muoversi. Gli tappò anche la bocca, mentre lui cercava invano di liberarsi, divincolandosi.

-Sai, sei quasi convincente, quando parli- commentò, staccandosi con disgusto l'ennesima spilla dell'Hydra che il Barone gli aveva assicurato sul costume -ma ora, se non ti dispiace, devo salvare la ragazza che amo-



❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐎𝐏𝐇𝐎𝐁𝐈𝐀 ❞ || 𝑷𝒆𝒕𝒆𝒓 𝑷𝒂𝒓𝒌𝒆𝒓 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora