-Qualcuno lo ha visto, quando se n'è andato?-
-No, nessuno-
-E' come se fosse sparito nel nulla, risucchiato da una forza invisibile-
-E non avete idea di dove possa essere andato? Insomma, cosa aveva intenzione di fare, dopo?-
Tony, Natasha, Steve e Bucky stavano discutendo da quella mattina, cercando di capire dove potesse essere finito Jason. Dopo aver ucciso Alex, infatti, nessuno lo aveva più visto. Tony si girò verso Peter, che se ne stava seduto in silenzio sul divano, rigirandosi tra le mani la sua foto che Alex teneva sul comodino.
-Peter- disse, e lui si voltò -quando Jason ti parlava, insomma, del suo "grande piano", ti ha mai detto cosa aveva intenzione di fare dopo?-
Il ragazzo scosse la testa, poggiando la foto sul tavolo di vetro davanti a lui.
-Forse solo Zemo può saperlo. Parlavano sempre in privato, loro due. E io non potevo sentire niente-
Bucky si irrigidì di colpo. Nonostante tutti gli anni, tutto il tempo passato, quel nome era ancora impresso a fuoco nella sua mente.
-Andrò a parlargli io- si offrì Loki, anche lui seduto (fino a quel momento) in silenzio sul divano accanto a Peter, ad osservare la foto insieme a lui -Sapete che so essere molto convincente, quando parlo. E poi è di mia figlia che stiamo parlando, dell'unica persona al mondo a cui tenga davvero. Devo farlo io-
Tutti si lanciarono uno sguardo veloce. Alla fine Steve annuì.
-E va bene, Loki. Ma vedi di non mettere in atto uno di quei tuoi giochetti da dio dell'inganno-
-Oh, ma io non lo farei mai, capitano- rispose lui, lo sguardo innocente, iniziando a incamminarsi verso i laboratorio di Tony, dove Zemo era tenuto prigioniero.
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-Ma guarda un pò chi si vede! Loki, il dio dell'inganno e delle malefatte- commentò Zemo, non appena vide la sagoma del dio stagliarsi davanti a lui.
-Ti conviene chiudere quella bocca, barone. Prima che te la faccia chiudere io- rispose lui, freddo come il ghiaccio. E incredibilmente Zemo si zittì.
-Ti farò solo una domanda. Se non risponderai, rimarrai a marcire in una prigione per il resto dei tuoi giorni. Se invece risponderai e collaborerai con noi, allora potrei anche aiutarti a uscire di qui-
-Collaborare con noi? Cos'è successo, il grande dio Loki, erede al trono di Jotunheim, ora collabora con gli Avengers? Pensavo che le tue ambizioni fossero molto più alte, invece che combattere al fianco di bugiardi, ipocriti e assassini-
-E' di mia figlia che stiamo parlando. Mia figlia, uccisa dal suo stesso fratello. "Un'anima per un'anima", così si dice. Alex merita di vivere, Jason no-
-E dopo aver detto una cosa del genere tu pensi davvero di non essere cattivo?-
-Oh no, io so benissimo cosa sono. Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. E io non mi fido di chi non ha un lato oscuro-
Un silenzio quasi inquietante calò nella stanza.
-Perciò la mia domanda è: dov'è Jason?- chiese alla fine Loki, stringendo una mano intorno a una delle sbarre della gabbia in cui si trovava Zemo.
-Non te lo dirò- rispose subito lui, senza neanche guardarlo negli occhi.
Ma Loki lo costrinse ad alzare lo sguardo.
-E' questo che vorrebbe tuo figlio, Zemo? Vedere il padre che collabora con gente come Jason?- disse, sedendosi per terra, ritrovandosi a pochi centimetri di distanza dal barone. -E tua moglie? Vorrebbe che il suo amato marito scelga la strada del male, senza neanche pensarci due volte?-
-Oh, io ci ho pensato più di due volte- rispose lui, la voce spezzata dalle lacrime trattenute. -E' colpa degli Avengers se loro non sono più qui. E' solo colpa loro-
-No, non è colpa loro- lo interruppe il dio. -Capisco che tu voglia vendicarli. Avrei fatto la stessa cosa anche io, se fosse successo ad Alex e Joanne-
Pronunciare quei due nomi fu come un colpo al cuore per lui, che si morse il labbro per evitare di continuare a parlare e peggiorare così la situazione.
-Sai, Zemo- si costrinse a dire alla fine -noi due siamo molto simili, infondo. Abbiamo entrambi scelto la strada sbagliata, e questo solo per vendetta. E abbiamo entrambi perso le persone a noi più care. E io ti giuro che, se si potessero salvare anche tua moglie e tuo figlio, io ti aiuterei a farlo. Perché capisco il dolore che si prova. Ma ora abbiamo la possibilità di salvare la mia, di figlia. E se tu non vuoi collaborare bene, resta qui. Ma sappi che non è questo che ti consiglierebbero loro due-
Detto questo, si alzò da terra e si avviò verso la porta. Se la stava per chiudere alle spalle, quando Zemo disse qualcosa.
-Ad Asgard- mormorò -E' lì che mi diceva che sarebbe andato, dopo aver ucciso Alex. Era tutto progettato, fin dall'inizio. Lui non avrebbe mai voluto regnare su Jotunheim. Voleva regnare su tutti i regni esistenti-
Guardò Loki negli occhi, il labbro piegato in un mezzo sorriso.
-Questo credo lo abbia ereditato dal padre-
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New York, 16 aprile 2000
-Chissà da chi avrà ereditato i capelli biondi- disse Loki, mentre teneva tra le braccia un bambino appena nato, più piccolo del suo braccio e con gli occhi ancora semichiusi. Anche se quello non era solo un bambino. Era suo figlio.
-Probabilmente da mio padre. Da giovane anche lui era biondo, sai?- rispose Joanne, coricata sul suo letto in ospedale, l'aria stanca ma felice.
-Gli occhi verdi sono i tuoi, invece- continuò il dio, sorridendo.
-Ma il bel caratterino è il tuo, invece. Dovevi vedere come scalciava, quando era nella mia pancia-
Lui rise, lasciando un bacio delicato sulla fronte della moglie.
-Hai deciso come chiamarlo?- le chiese, sedendosi accanto a lei e ridandole in braccio il bambino, che intanto si era addormentato.
-Jason- rispose, gli occhi ancora lucidi di lacrime di gioia.
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❝ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐎𝐏𝐇𝐎𝐁𝐈𝐀 ❞ || 𝑷𝒆𝒕𝒆𝒓 𝑷𝒂𝒓𝒌𝒆𝒓 ✓
Fanfiction[ 𝐚 𝐩𝐞𝐭𝐞𝐫 𝐩𝐚𝐫𝐤𝐞𝐫 𝐟𝐚𝐧𝐟𝐢𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧 ] ↴ ༄ sequel di "Philophobia"* ╔═.✵.══════════╗ ➤ 𝐂𝐇𝐄𝐑𝐎𝐏𝐇𝐎𝐁𝐈𝐀 - from Greek χαίρω, (to rejoice) and φοβία, (fear) is a phobia in which a person...