mo me rutt o cazz

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POV CARMELA:

Mi sveglio stropicciandomi gli occhi cercando di capire dove mi trovo, solo dopo poco ricordo di essere nell'IMP.

Mi alzo dal letto cercando di capire se ci sono anche gli altri, ma solo dopo capisco di essere sola così sfrutto per andarmi a fare un giro per le celle.

Arrivo nell'ala A, quindi nel femminile, trovo tutte le celle aperte ma neanche le ragazze ci sono questo mi fa capire che sono tutti in cortile, dato che tra poco è ora di cena aspetto un po' per poi avviarmi in mensa.

Vedo venire verso di me il comandante

"nennè già staij ca' tu"

" si comandà mi sono svegliata da poco"

" agg capit, vabbuo ja stanno arrivando i ragazzi inizia a sederti"

Entro nella mensa

"quand cazz mer mancat chesta mens"

penso tra me e me, ricordo ancora tutte le risse fatte qui dentro, sia con i ragazzi ma anche con delle puttane che c'erano prima qui dento.

Faccio un giro in modo da trovare il mio tavolo, appena lo trovo mi siedo al solito posto aspettando che arrivino gli altri

Sento una mandria di caproni correre capendo che sono i ragazzi

"a regì già te pigliat nat vot o post eh"

sento dire da Milos,sorrido a quell'affermazione

" eccerto uagliù sono o no la regina dell' IMP"

Vedo se sono entrati tutti ma mancano solo i ragazzi e Ricci

"uagliù forza un applauso alla regina"

sento dire da qualcuno in lontananza, sorrido appena sento che tutti battono le mani, vedo entrare in mensa anche il resto dei ragazzi, battono le mani anche loro

Il primo che mi si siede vicino è proprio Edo

"pccrè mi sei mancata assai, ma non solo a me"

lo abbraccio forte

"pure tu vita mii, anche voi ragazzi mi siete mandati assai"

Sento che qualcuno si mette dietro di me, per poi dire

"sinet a regi, o comm cazz t chiamm, chist e o post mij quindi ja forz"

mi giro di scatto notando che dietro di me c'è Ricci, ora si inizia a giocare

"sient nun m rombr o cazz"

vedo che fa uno scatto verso di me per poi mettermi una mano sul collo sbattendomi violentemente al muro, caccio un gemito di dolore per la botta, anche perché dietro ho una specie di cicatrice dovuta da un colpo di pistola, più avanti vi racconto

"sient mo me rutt o cazz, magg sfastriat cu te, vir e purtà rispett"

"ah si asinò c faij"

sento che stringe di più la presa sul mio collo, sento il respiro farsi meno ma non devo cedere, non è quello che mi ha insegnato mio padre

Sento che tutti si alzano dal tavolo venendo verso di noi

"Cirù ma c cazz faij"

sento dire da Edoardo

" nun m rombr o cazz Edoà"

Sento che urla ancora di più, succede tutto in una frazione di secondi, sento che estrae un coltellino dalla tasca per poi mettermelo sulla gola

c'è un Mare Fuori// Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora