che le è successo?!

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POV CARMELA:
Sono beata tra le sue braccia, quando però vedo venire verso di noi la pecora.

Il fratello ha fatto la mossa sbagliata cercando di salvare il fratello, ma ha fatto solo un grosso sbaglio.

" o' piè comm staij"

vedo che appena parlo alza lo sguardo dal pavimento guardandomi negli occhi in mo di sfida

si avvicina velocemente a me continuando a guardami fissa negli occhi

"cre o'piè, hai cacciato le palle"

"ij alle femmine non le tocco, nun song comm e Nazario"

a quelle parole ricordo quello che ha fatto a Nazario, a passo svelto mi avvicino a lui prendendolo per la maglia

"siena, Nazario er comm a nu frat p me, tu le accis, po t facc vre ij, statt accort a fratt"

dico facendo un sorriso beffardo uscendo dall'ufficio della direttrice

sto camminando verso il cortile quando però sento qualcuno alle mie spalle, mi giro di scatto notando lui

"Cì che ci fai qua"

"piccrè non ti lascio sola"

lo abbraccio di scatto, lui mi stringe forte tra le sue braccia, li mi sento a casa, il senso di casa che non trovavo mai da nessuna parte

"staser lass a cell apert"

dice poi dandomi un bacio a stampo leggero per poi scomparire all'interno dell'istituto

Mi dirigo anche io nella mia cella trovandoci dentro Gaia.

"ammor mij"

sento dire da quest'ultima che corre ad abbracciarmi

"amore mii, comm staij?"

le domando sperando che non apra il discorso

"ij sto bon, ma tu comm staij?"

domanda accarezzandomi i capelli, speravo che non sarebbe uscito fuori questo argomento, ma so che con lei posso parlare, posso sentirmi libera, sia con lei che con Edo

prendo un respiro per poi iniziare a parlare

"comm aggia sta Ga', ij nun cia' facc chiu', sapendo che papà sta la, in ospedale con un proiettile ficcato nello stomaco, nun o sacc c'aggia fa"

dico lasciando spazio a qualche lacrima che riga la mia guancia destra, ma subito vengono asciugate da lei, la persona che nel bene o nel male c'è sempre stata, riuscendo sempre a strapparmi un sorriso anche nei momenti no, anche se molte volte litighiamo sappiamo sempre come ritrovare la pace.

"maró ma pcchè t'arricuord quand amm accis a ch'ella nfam"

dice scoppiando a ridere la seguo anche io, quella era una bella scena, straziante ma bella.

"maró nun m fa pnza' a ch'ella cess"

"chi è na cess"

sento dire alle mie spalle, mi giro notando che ci sono Naditza, Silvia e Serena.

Quando il mio sguardo arriva a Serena scruto attentamente il suo corpo, appena però arrivò al braccio sgrano gli occhi di scatto, dato che vedo delle goccioline di sangue cadere dalla sua mano

mi alzo di scatto andando verso di lei, quest'ultima fa un passo indietro come se gia sapesse quello che sarebbe successo nel giro di tre secondi

arrivò verso la sua figura prendendole violentemente il braccio, tira un piccolo urlo così le alzo la manica mostrando una cosa che mi fa gelare il sangue nelle vene.

c'è un Mare Fuori// Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora