ricordi...

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POV CIRO:

"ragazzi mi dispiace"

la guardo con uno sguardo confuso, un po come gli altri, vedo che però la direttrice fa per parlare ma viene interrotta dal comandante, che parla al suo posto

"uagliù mi dispiace, ma non ci sta niente da fare"

a quelle parole sento il cuore cascarmi dal petto, alzo lo sguardo infuriato per poi dire

" c cazz vo ricr comandà?"

"chell che sntut Cirù, la sua situazione è molto critica, se in questa settimana non si sveglia, staccn a spin"

i miei occhi in meno di due secondi diventano lucidi, non so come farò senza di lei, senza vedere ogni mattina il suo sorriso, senza sentire le sue lamentele dicendo che ha sempre fame, mi mancherà tutto di lei

Giro lo sguardo verso Edo trovandolo in condizioni pietose, mi avvicino a lui cercando di consolarlo dato che lui c'è sempre stato per me, nel bene o nel male c'è sempre stato, anche quando facevo delle cose sbagliate li era li con me.

"oh Edoà"

dico avvicinandomi a lui mettendo una meno sulle sue spalle, vedo che alza lo sguardo, appena lo fa vedo i suoi occhi lucidi con qualche lacrima sulla guancia, così mi siedo vicino a lui

"Edoà nun chiagnr, o saij ca ess è fort"

"o sacc Cirù, ess è na leoness, ma a voglij vre nun cia facc chiù"

si, in questi mesi che Carmela si trovava in ospedale lui non è mai andato, diceva che non c'è la faceva, l'ospedale lo ricordava troppe cose della sua famiglia che ha preferito dimenticare, la stessa cosa vale per me io ci sono andato si, ma nell'ultimo mese no, perché vederla su quel lettino, vedere il suo esile corpo, con la faccia bianca non riesco a vederla in quelle condizioni

vengo portato alla realtà dal mio migliore amico che tira su col naso, così penso a quello che posso fare, devo vedere la mia piccola leonessa.

Mi alzo di scatto avvicinandomi al comandante

"comandà v pozz parla n'attim?"

vedo che il comandante fa segno alla direttrice così entrambi usciamo fuori

"rimm tutt Cirù, che succies?"

"comandà, ve lo chiedo perfavore, c putit purtà addu Carmel?"

vedo che fa una faccia strana, come per sapere il motivo

"comanda prfavor, a voglij vre, pur Edoardo  potrebbe essere l'ultima volta"

vedo che annuisce per poi andare dentro dalla direttrice, spero solo che questa sia la volta buona

POV CARMELA:

Come ogni mattina sono qui, in questo lettino di ospedale, da ormai 3 mesi

stamattina ho sentito la conversazione tra la direttrice, il comandante e il dottore, infatti è da quel momento che sto pensando a tutto ciò che mi è successo, sia le cose belle che quelle brutte, partendo dal passato, l'omicidio della persona che ritenevo la mia migliore amica, prima ancora invece la morte di mia madre, poi dopo queste cose c'è stato anche l'incontro con la persona che mi ha cambiato la vita in maglio, facendomi cambiare idea su tutta questa cosa della camorra, lui, il mio ciro.

Ciro, la persona che riesce a strapparmi sempre un sorriso, anche quando sono triste, che quando è al mio fianco riesce a farmi provare emozioni che io, Carmela De Rosa non avrei mai immaginato di provare, quella strana sensazione allo stomaco, le gambe che collassano in sua presenza, quando mi mette le mani sui fianchi, oppure quei baci, quei dannati baci che mi mandano in tilt il cervello, non so come farei senza di lui

c'è un Mare Fuori// Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora