"vott a pretell è masconn a manell"

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POV CIRO:

Ormai è passata una settimana, una settimana infernale, una settimana che non la vedo, che non vedo il suo sorriso, i suoi occhi stupendi che trasmettono felicità.

In questa settimana non è successo niente di che, ormai nell'IMP si respira un aria seria, aria che qui dentro non è mai stata presente.

Questa settimana è stata la più brutta di tutta la mia vita, non parlo più con nessuno, mangio a stento, fumo solo ormai la mia vita è incentrata sul fumo, per non parlare di Edoardo, è da quando abbiamo avuto questa notizia che sta sempre in cella, oppure se esce va in cortile ma si siede sulla panchina dove stata sempre lei.

Ormai quello è diventato il nostro posto, siamo sempre noi due seguiti da Gaia a stare lì, aspettando che ritorni da noi.

Adesso sono sul letto, a fissare il soffitto senza dire una parole, siamo tutti nelle proprie celle in tutta tranquillità, quando però questa pace viene fermata dalle urla del comandante, che ci dice di andare in cortile per l'ora d'aria

Appena però arriviamo in cortile faccio per sedermi sulla panchina quando vedo che Gaia è già li, così mi avvicino a lei per vedere se sa qualcosa, dato che in questa settimana non abbiamo avuto modo di parlare

"Ga' "

"oh Cirù"

vedo che si gira verso di me, così mi siedo anche io per poi iniziare a parlare

"sient, ma tu tien ide di chi possa essere?"

"sincer Cirù, penso che siamo state le zingare"

vedo che le indica con lo sguardo, così alzo la testa nel punto esatto di dove sta guardando notando che le zingare già ci stanno guardando

"pcchè pienz ca so stat lor?"

domando speranzoso di una risposta

POV GAIA:

Ricordo ancora quel giorno, il giorno più brutto della mia vita, quando ho trovato Carmela nel bagno piena di sangue

una settimana prima

La stavo cercando dato che erano due ore che non la vedevo tornare dalla sua chiacchierata con Viola, ma appena arrivo nella sua cella la trovo in quello stato, in una pozza di sangue, con la braccia ricoperte di tagli abbastanza profondi, le gambe e la pancia ricoperte di lividi in più aveva l'imponente cicatrice, causata da quel famosi incidente, la trovo tutta aperta penso da un taglio o dai troppi calci.

Mi avvicino pericolosamente a lei prendendo la sua testa tra le mani, la scuoto forte provando a svegliarla, vedo se respira ma niente

"carmè, camelaa scitt"

la scuoto ancora più forte dandole dei piccoli schiaffi sulla faccia, mi soffermo sullo zigomo tutto rotto e pieno di sangue, le labbra carnose sono diventate viola, gli occhi chiusi ma non reagisce a nessuno stimolo, così inizio a piangere e urlare disperata sperando che qualcuno mi senti

"AIUTOOO, AIUTATMM, PERFAVOREEE"

urlo con tutte le forze che ho in corpo, mi accascio sul suo corpo minuto scoppiando ancora di più a piangere, vedo arrivare nel giro di due secondi Naditza, silvia e Serena, che appena vedono la scena si pietrificano sul posto

" ohh, c' cazz è succies?"

dice Naditza venendo verso di me, si accascia anche lei per terra provando a svegliare Carmela ma niente, sembra come morta.

proviamo in tutti i modi, ormai siamo tutte e quattro un mare di lacrime, quando però vedo arrivare Liz seguita da Lino

"oh, che urlate?"

c'è un Mare Fuori// Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora