La mia nuova vita fa pena.
Ma proprio schifo, me ne rendo conto ogni ora che passa eppure non riesco a fare nulla per cambiarla. O per tornare indietro.
Le mie giornate sono scandite da ritmi improponibili: mi sveglio quando il sole è stanco di essere in alto, esco con gente del cazzo conosciuta in posti di merda e vado a letto quando il sole è stanco di essere dall'altra parte del globo. E soprattutto nel mio corpo è presente più alcol che sangue.
Uno schifo, appunto.Sono ancora in Italia, non ho detto niente a nessuno tantomeno ai miei genitori che si preoccuperebbero inutilmente. Vorrei tornare a Monaco, magari cambiare aria mi farebbe bene ma sarebbe strano per loro vedermi li e non in giro per il mondo. Rispondo solo ai loro messaggi, fingendomi troppo impegnata per riuscire a telefonare nemmeno una volta nelle ultime tre settimane: saprebbero che qualcosa non va solo dalla mia voce.
Apro gli occhi controllando l'iphone con lo schermo rotto a causa dei miei non più rari scatti d'ira. Le 2 del pomeriggio, e io sono sotto le coperte con lo stomaco sottosopra per colpa della serata di ieri.
Ho conosciuto queste persone una sera di qualche settimana fa in una discoteca sudicia della periferia di Modena. Ero da sola e mi sono ritrovata a ballare con gente che prima avrei evitato come la peste. Anzi avrei evitato come la peste anche le discoteche! Non che io li consideri amici, ma almeno non mi ritrovo ad essere costantemente da sola.
Per mia scelta è vero, perchè i messaggi di Seb, di Hanna, di Eva e delle altre persone che mi vogliono bene mi tengono compagnia nei pochi momenti in cui sono sobria, solo che io non cerco la loro compagnia perchè mi porta solo brutti ricordi e quei messaggi rimangono solo visualizzati senza una risposta.
I messaggi di Charles sono i più belli, ma probabilmente anche i più falsi. Mi scrive frasi bellissime, promesse, progetti; però quando ho la nostalgia di lui e della formula 1 e accendo la tv me lo ritrovo davanti in compagnia di lei. Di una sua amica, secondo le sue spiegazioni ma lo conosco quello sguardo, quello che lei gli dedica ogni volta che sono vicini. E vedo le storie di Instagram. Sbuffo rendendomi conto che, nonostante la lontananza, il mio pensiero è sempre fisso su di lui.Mi alzo e ciabatto verso la cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Non che abbia fame, ultimamente mangio poco o quasi niente, ma devo assolutamente prendere qualcosa per il mal di testa.
Nella dispensa semi vuota trovo dei cracker e non avendo voglia di cercare altro mi accontento di quelli. Apro il pacchettino mentre sento il telefono suonare per via di vari messaggi che stanno arrivando uno dietro l'altro. Penso sia il gruppetto di alcolizzati che scrivono per la serata quindi mi alzo per guardarci. Il mittente però è un numero che non ho salvato in rubrica231 590 7459:
Ciao, so che sei in congedo e non hai voglia di parlare
Ma dovresti accendere la tv sul 207
In questo momento, per favoreNon so cosa mi spinga ad ascoltare uno sconosciuto, ma vado verso il salotto e faccio ciò che mi dice senza però rispondere ai messaggi.
La tv mi mostra il programma sulla formula 1 ovviamente, visto che il canale è dedicato solo a questo. I vari conduttori stanno parlando delle qualifiche dell'Azerbaijan e di Lewis che conquista l'ennesima pole, nonostante dalle prove libere non risultasse il favorito. Non voglio vedere altre cose e non capisco perchè quella persona mi abbia chiesto di guardare, quindi cerco il telecomando per spegnere ma, mentre sto per premere il tasto di spegnimento, la tv decide di trasmettere un replay di una macchina rossa che finisce dritta a muro nella curva del castello. Metto le mani sulla b0cca spaventata quando vedo di chi si tratta.
"Dimmi che sta bene" pronuncio ad alta voce rivolgendomi non so a chi. Sento i ragazzi di Sky che analizzano l'incidente senza però parlare del pilota, fin quando non fanno sentire il team radio.
"I am stupid," ripetuto 3 o 4 volte. Tiro un sospiro di sollievo e, per la prima volta da 3 settimane, riesco anche a sorridere.
Sei un cretino Charles, un vero cretino. Mi hai fatto morire di paura e ti odio per quello che mi hai fatto, ma mi manchi.
Continuo a guardare la dinamica di quell'incidente, continuo a guardare quelle macchine che sfrecciano veloci e per la prima volta dopo il casino che è successo sento che mi manca tutto e che vorrei essere la, ad aiutare a sistemare quella vettura semidistrutta e per dire a Charles che, sebbene sia uno stupido, domani andrà tutto bene.
Ma sono qui, a casa, senza la forza di fare altro se non bere e piangere. Sento degli altri messaggi, che guardo con la vista annebbiata dalle lacrime che minacciano di scendere.
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Seulement rouge
FanfictionRosso cuore, rosso passione, rosso Ferrari. Cosa accade se ti innamori del tuo migliore amico ma per paura di rovinare ogni cosa ti allontani? Sophie approda come ingegnere nella squadra rossa, senza grandi aspettative e solo con la voglia di vive...